Moby Prince: una nuova verità per la tragedia in cui morirono 3 sondriesi
Il traghetto si scontrò con una petroliera: dopo 27 anni un nuovo processo?
Una nuova verità sulla tragedia del traghetto Moby Prince. Furono 140 le vittime e tra loro anche tre sondriesi.
Moby Prince: la relazione della commissione d'inchiesta
Una tragedia che non fu provocata dalla nebbia nè dalla condotta colposa del comandante del traghetto. E’ questa la conclusione alla quale è giunta la commissione parlamentare d’inchiesta (della quale ha fatto parte il senatore valtellinese della Lega Jonny Crosio) sull’incidente della Moby Prince, avvenuto la sera del 10 aprile 1991.
Le vittime valtellinesi
Nella tragedia persero la vita 140 persone. E tra loro tre valtellinesi: i sondriesi Sergio Belintende, 31 anni; Carlo Ferrini, 32 anni, e Giorgio Gianoli, 29 anni, di Albosaggia. Erano partiti per andare in vacanze e persero la vita nell’incendio che li colse all’interno della loro cabina.
I dubbi sull'inchiesta
Nella sua relazione conclusiva, la commissione d’inchiesta sottolinea diversi aspetti che, a distanza di quasi 27 anni restano ancora da chiarire. In primo luogo la nebbia, alla quale venne imputata la causa dello scontro tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo ancorata all’uscita del porto di Livorno. Secondo la commissione la scarsa visibilità non fu la causa del disastro come invece era emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Livorno che avevano poi portato all’assoluzione degli indagati
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