Omicidio a Sondrio: la donna che ha ucciso il fratello resta in carcere

Per il gip c'è il pericolo che fugga.

Omicidio a Sondrio: la donna che ha ucciso il fratello resta in carcere
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La 70enne che venerdì, 25 gennaio, a Sondrio ha ucciso il fratello, soffocandolo, resta in carcere.

Convalidato il fermo per la donna che ha soffocato il fratello

Nella mattina di oggi, lunedì 28 gennaio, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio ha convalidato il fermo per Anna Forni, la 70enne che ha ucciso il fratello. Carlo Camnasio ha quindi stabilito che la donna deve restare nel carcere di Bassone (in provincia di Como). Questa la scelta al termine dell'udienza di convalida che si è svolta sempre questa mattina alla presenza del sostituto procuratore Marialina Contaldo e dell'avvocato difensore della Forni, Nicola Marchi. Durante la seduta la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Solo pochi giorni prima, venerdì mattina, si era costituita dai Carabinieri, confessando spontaneamente di aver tolto la vita al fratello, Alberto Forni, 80 anni. Abitavano insieme presso uno dei mini alloggi protetti della Fondazione Longoni. Dalla prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che la vittima avesse già in passato manifestato la volontà di suicidarsi. Nel pomeriggio di giovedì l’ottantenne pare avesse tentato di porre fine alla propria vita attraverso l’assunzione di medicinali. A quel punto la donna, consapevole della volontà del fratello, dopo aver vegliato su di lui per alcune ore ma constatando che, benché agonizzante, non spirava, avrebbe deciso di intervenire e portare a compimento la volontà del congiunto. Soffocandolo.

C'è il pericolo di fuga

Anna Forni resta in carcere perché c'è il pericolo che fugga. Questa la motivazione alla base della convalida del fermo. "La donna ha mostrato un atteggiamento contraddittorio - spiega il gip Camnasio - Dapprima si è presentata spontaneamente dai Carabinieri raccontando quello che aveva fatto poche ore prima. Poi però si è chiusa nel silenzio e da parte sua non vi è più stata collaborazione. Cosa peraltro confermata con la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell'udienza. Tra l'altro lei ha spiegato di avere disponibilità economiche discrete. Il suo atteggiamento ha quindi allarmato il pm che ha emesso il fermo. Decisione che ho convalidato anche per una tutela della 70enne".

"Era legatissima al fratello e ora è devastata"

"E' devastata dal dolore". Così il legale difensore della Forni ha descritto le condizioni della donna che ha confessato di aver soffocato il fratello agonizzante per non vederlo soffrire. "La mia assistita era legatissima ad Alberto - spiega l'avvocato Marchi, che segue il caso assieme al fratello e collega Paolo - In sede di udienza abbiamo chiesto che non venisse convalidato il fermo perché a nostro avviso non sussistono i presupposti che lo giustifichino. Lei ha bisogno di uscire dal carcere. Ha bisogno della vicinanza umana. Ecco perché noi abbiamo chiesto una misura meno afflittiva, come gli arresti domiciliari".

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