Sanita'

Ospedale Morelli, i sindaci dell'Alta Valle chiedono garanzie

La lettera indirizzata alla Regione.

Ospedale Morelli, i sindaci dell'Alta Valle chiedono garanzie
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Una lettera per chiedere garanzie sul futuro dell'ospedale Morelli di Sondalo. A firmarla i sindaci dell'Alta Valle che hanno inviato la missiva al governatore Attilio Fontana e agli assessori Giulio Gallera e Massimo Sertori. La questione è relativa al "congelamento" di 6 mesi del piano di riassetto degli ospedali della nostra provincia per quel che riguarda proprio il presidio dell'Alta Valle. Un tempo che, con la recrudescenza della pandemia necessita garanzie in vista del futuro.

Ospedale Morelli, la lettera dei sindaci

Ecco il testo della lettera sottoscritta dai sindaci di Sondalo, Livigno, Bormio, Valdisotto, Valdidentro e Valfurva:

In riferimento alle decisioni assunte a seguito dell’incontro del 21 settembre u.s., ovvero la disponibilità di Regione Lombardia al ripristino -per un periodo di sei mesi- delle tre alte specialità (chirurgia toracica, vascolare e neurochirurgia - trasferite a Sondrio, all’indomani della riconversione del Morelli in presidio Covid) compreso il Centro Trauma di Zona, gli scriventi sono a sollecitare la formale ratifica della proposta in quanto preoccupati dalle tempistiche: fatto salvo che i sei mesi decorreranno dall’effettivo ripristino di cui sopra, se la nuova ondata epidemica dovesse protrarsi, la mancanza di una proposta formale vanificherebbe il lavoro dei sottoscritti impegnati da subito nella valutazione di forme gestionali alternative atte a garantire il proseguo della piena attività ospedaliera del Morelli anche dopo tale scadenza temporale.
Superfluo infatti sottolineare come, nelle fitte interlocuzioni intraprese, già da un mese a questa parte, con soggetti terzi potenziali attori di un nuovo modello gestionale, sia dirimente lo status quo (soprattutto specificatamente all’offerta di servizi consolidata) al netto della particolare situazione epidemica contingente.
A tal proposito, a nostro avviso, si rende necessaria, obbligatoria, immediata e imprescindibile l’opportunità, quanto mai attuale, più volte rimarcata e mai presa in considerazione, di utilizzare il 6° Padiglione, debitamente attrezzato, per due piani ristrutturato ed attualmente chiuso, da destinare a Reparto Covid-19, in modo da avere una struttura non in promiscuità con le altre specialità mediche.
Tale operazione non comprometterebbe così la piena operatività dell’Ospedale Morelli e nel contempo consentirebbe di abbreviare le tempistiche per il trasferimento delle tre unità chirurgiche e, infine, costituirebbe una definitiva risorsa sanitaria regionale efficace ed efficiente in caso di ulteriori pandemie anche per il futuro.
L’ospedale in fiera insegna come la volontà sia il fattore determinante per la realizzazione di alcuni progetti: l’Alta Valtellina sarebbe orgogliosa di essere permanentemente attiva nell’ospitalità di pazienti infettivi dimostrando il suo know out e la sua naturale vocazione, ma non rinunciando ad un’offerta sanitaria completa ed efficace per i suoi cittadini.

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