L'emergenza

Per affrontare la Fase 2 prima riunione della Conferenza Provinciale Permanente

Quattro sezioni si occuperanno di lotta alla criminalità, istituzioni, economia e disagio sociale

Per affrontare la Fase 2 prima riunione della Conferenza Provinciale Permanente
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Il Prefetto, Salvatore Pasquariello, ha presieduto oggi, mercoledì 22 aprile 2020, la riunione plenaria in videoconferenza della Conferenza Provinciale Permanente.

Conferenza Provinciale Permanente, 4 sezioni operative

La Conferenza Provinciale Permanente si articola in quattro sezioni (Amministrazioni d’ordine; Sviluppo economico e attività produttive; Territorio, ambiente e infrastrutture; Servizi alla persona e alla comunità) e costituisce un tavolo di lavoro allargato a tutte le componenti istituzionali, economico-produttive e sociali del territorio, per la disamina di argomenti di vario interesse (tra i quali, il più noto, è quello trattato nel gennaio scorso relativamente all’Osservatorio sugli incidenti stradali). Questo organismo assume un ruolo ancor più determinante nel contesto attuale, anche in considerazione delle criticità che il Sistema-Paese sarà chiamato ad affrontare con l’approssimarsi della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza epidemiologica da coronavirus in atto.

Il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata

In particolare, la prima sezione si occuperà dell’attività informativa preordinata a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata, attraverso un’attenta ed accurata valutazione di tutti i possibili indicatori di rischio di condizionamento dei processi decisionali pubblici funzionali all’assegnazione degli appalti. In questa opera si affiancherà alle attività che vengono già ordinariamente svolte dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e dal Gruppo Interforze che operano presso la Prefettura.

Il rapporto con le istituzioni e l'attenzione all'economia

La seconda e la terza sessione si occuperanno di dare massimo impulso alle attività di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli. Si tratta, in buona sostanza, di un’azione che va svolta uniformemente sul territorio nazionale, al fine di contenere la diffusione di quei fenomeni criminali che costituiscono una grave minaccia agli equilibri di mercato di beni e servizi e al rispetto delle ordinarie regole di concorrenza. Ciò ricomprende anche la salvaguardia dell’accesso al credito legale da parte degli operatori economici e delle famiglie, indispensabile premessa per un’effettiva libertà di esercizio e ripresa dell’attività economica, costituzionalmente tutelata, oltre che fattore di prevenzione dell’odioso – in questo scenario vieppiù pervasivo – fenomeno dell’usura. Infatti, i fenomeni di disagio correlati a possibili difficoltà della ripresa economica e produttiva possono determinare l’insorgere di condizioni favorevoli per un’espansione degli interessi illeciti e criminali. Particolare attenzione va, altresì, rivolta al mondo delle imprese anche al fine di favorire un rapporto ancora più agevole con le amministrazioni pubbliche. In questa fase, i ritardi, le disfunzioni organizzative e le sovrapposizioni procedurali rappresenterebbero un peso intollerabile per le aziende, penalizzando inevitabilmente la ripresa e la competitività del nostro sistema produttivo.

Il disagio sociale

La quarta sezione svolgerà, tra l’altro, un’opera di sensibilizzazione rivolta agli enti territoriali competenti ad adottare ulteriori misure di sostegno a situazioni di disagio sociale ed economico e di assistenza alla popolazione anche attraverso l’attivazione di sportelli di ascolto e la promozione di iniziative di solidarietà a vantaggio delle fasce di cittadini con maggiori difficoltà. In tale ambito, dovrà essere prestata una particolare premura, tra gli altri, al tema del disagio abitativo (che nell’attuale scenario è destinato a subire un incremento significativo a maggior ragione in quei contesti territoriali nei quali più alto è il rischio di tensioni) e sarà effettuato un attento monitoraggio dell’andamento delle misure adottate dal Governo per il sostegno al bisogno di liquidità delle famiglie e delle imprese.

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