Villa di Tirano

Perde il lavoro da geometra, si reinventa e adesso è lo chef personale dello sceicco

La bella storia del villasco Agostinelli, cresciuto nel ristorante Marianna di Madonna.

Perde il lavoro da geometra, si reinventa e adesso è lo chef personale dello sceicco
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E’ la storia di un successo nato dal caso, quella del villasco Roberto Agostinelli, un esempio di ragazzo valtellinese che ha avuto successo partendo da una cosa indispensabile, il coraggio di andarsene. Era geometra - e nemmeno molto felice - alla Cossi; ora, soltanto pochi anni dopo, è il cuoco personale di uno sceicco membro della Royal family di Abu Dhabi. 39 anni ancora da compiere, diploma di geometra, come detto lavorava alla Cossi costruzioni. Poi la Cossi va in crisi, nel 2012 fa tagli al personale e lo lascia a casa. Avendo sempre avuto la passione per la cucina ed essendo cresciuto nel ristorante della nonna, Il Marianna a Madonna di Tirano, dove aiutava fin da bambino, si iscrive al corso di cucina presso la scuola Alma di Gualtiero Marchesi. E qui c’è la svolta della sua vita. Lo abbiamo sentito per farci raccontare un po’ di questa bellissima storia di successo valtellinese.

Intervista

"Il corso è durato da ottobre 2012 a dicembre 2013. Mi sono diplomato il 4 gennaio e dopo due settimane sono partito per Dubai. Qui ho lavorato in vari ristoranti e hotel tra Dubai ed Abu Dhabi facendo esperienza fino a diventare Italian Head Chef per il 5 Star Hotel Anantara, adesso lavoro come chef privato per uno sceicco di Abu Dhabi. In pratica ho passato gli ultimi 7 anni qui negli UAE (United Arab Emirates) tra Dubai e Abu Dhabi".

Dicci degli inizi, è stato complicato cominciare dal nulla questo tipo di carriera?
"E’ stato difficile dal punto di vista linguistico perchè quando sono arrivato non sapevo una parola di inglese, ma pian piano ho imparato".

Anzitutto la domanda più ovvia, qual è il tuo piatto forte?
"Risotto funghi porcini e gamberi".

Cucini mai piatti valtellinesi per lo sceicco e i suoi ospiti?
"Non spesso ma ho provato, hanno apprezzato la polenta e gli sciatt".

Ti manca la Valtellina?
"La Valtellina manca: il verde, le montagne, la famiglia, gli amici, casa è sempre casa".

Pensi che tornerai per lavorare in provincia o preferisci continuare a girare il mondo?
"Per ora no, ma prima o poi si vedrà".

Raccontaci la tua giornata tipo.
"Il lavoro dello chef è impegnativo, soprattutto quando arrivi ad avere una posizione di comando, tante ore, anche 12 al giorno, ma se lo fai con passione non pesano. Oltre a cucinare, mi occupo degli ordini, ricevere la merce e controllare che sia di qualità, organizzare il lavoro della mia brigata di cucina. Preparare il menù, far rispettare le norme igieniche HACCP".

Quanti siete nella cucina dello sceicco?
"Siamo in 16. A volte tutta la squadra parte al suo seguito in giro per il mondo, viaggiamo costantemente con lui".

Cosa consigli ai giovani valtellinesi che vogliono intraprendere la tua carriera?
"Essendo stata per me una esperienza positiva consiglio di provarci, andate all’estero, imparate nuove lingue, conoscete nuove culture, io sono partito a 30 anni, non è mai troppo tardi".
Una storia bellissima. Un trentenne valtellinese che dopo un licenziamento si è reinventato una vita ottenendo per altro un grande successo. Tanti ragazzi potrebbero prendere ad esempio gente come Agostinelli.

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