Bormio

"Proveremo a cambiare il mondo del cibo"

I prossimi 4, 5 6 giugno il simposio internazionale targato Ambrosetti Club.

"Proveremo a cambiare il mondo del cibo"
Pubblicato:
Aggiornato:

Crescere, reggendo gli urti di una pandemia mondiale e senza scendere a compromessi sulla qualità del prodotto immesso sul mercato, è una sfida possibile. Lo dimostra la storia di Kometa, azienda di origine valtellinese specializzata nella trasformazione e lavorazione di carni suine e avicole, con sedi in Ungheria e in Italia e una distribuzione sui mercati internazionali. La sostenibilità sociale e ambientale delle operazioni e la qualità del prodotto finale, intesa come uno stretto connubio tra bontà, salubrità ed un costo accessibile, sono i punti fermi della strategia aziendale. Ed è proprio al dibattito intorno a queste tematiche che Kometa e il suo amministratore delegato Giacomo Pedranzini desiderano contribuire maggiormente riconfermando, per il 2021, la partecipazione alle attività della Community Food&Beverage di Ambrosetti Club con un ruolo da protagonisti.

Progetto

Il nuovo anno vedrà infatti concretizzarsi un progetto portato proprio da Kometa nel 2020 all’attenzione della rete, formata da imprenditori e amministratori delegati di importanti aziende italiane dell’agrifood per stimolare il confronto intorno alle tematiche più rilevanti del settore e tracciare linee di azione concrete per una sua maggiore competitività. I prossimi 4-5-6 giugno 2021 si terrà a Bormio, paese di origine della famiglia Pedranzini, la V Edizione del Forum nazionale della Community Food & Beverage dedicato al valore economico e sociale del comparto. La Valtellina e il suo tessuto produttivo saranno un interessante "laboratorio" di osservazione per riflettere sul legame a doppio filo tra la produzione di cibo e il concetto di benessere, inteso come salute dell’uomo - e quindi dell’importanza dell’educazione alimentare nell’ambito di uno stile di vita sano e attivo - ma anche del territorio sul quale è realizzata.

Tematiche

"Ritengo che siano tre le tematiche su cui dobbiamo prepararci in vista dell’appuntamento di giugno. In primo luogo, contribuire a fare chiarezza sul tema del reale impatto ambientale delle produzioni agricole: un tema molto popolare, ma trattato sulla base di dati spesso contrastanti, a volte lontani dalla realtà. Dobbiamo anche interrogarci su come ridurre il deficit della bilancia commerciale agricola, ridando impulso per esempio alla filiera del latte e delle carni bovine nelle aree più svantaggiate, oggi spesso abbandonate, il cui recupero porterebbe notevole vantaggio anche in ambito turistico" ha commentato Giacomo Pedranzini.

‘HonestFood’

"Infine, aspetto ancora più importante, dobbiamo riflettere su come ridare dignità al cibo e al lavoro degli agricoltori, riportando buon senso, valore e valori nella filiera: a Bormio approfondiremo la proposta di un nuovo modello produttivo che chiamiamo ‘HonestFood’, mirato a produrre qualità a prezzi accessibili e sostenibili per tutti, per il consumatore finale ma anche per gli agricoltori" conclude Pedranzini. "Wendell Berry, contadino e scrittore americano intitolava un suo libro ‘Mangiare è un atto agricolo’. Io aggiungerei che mangiare è un atto di responsabilità: il mondo che stiamo vivendo è anche conseguenza di quello che abbiamo mangiato, e il mondo che vivremo sarà anche conseguenza di quello che decideremo di mangiare".

Seguici sui nostri canali