Teglio

San Giacomo, la frazione protesta contro i lavori per le Olimpiadi 2026

Il comitato di cittadini continua: "Inaudito procedere con queste opere senza che nulla venga presentato alla popolazione".

San Giacomo, la frazione protesta contro i lavori per le Olimpiadi 2026
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Oltre agli striscioni apparsi nella zona dove dovrebbe sorgere il cantiere della nuova viabilità di San Giacomo in vista delle Olimpiadi 2026, il gruppo di cittadini della frazione tellina impegnato contro queste opere non smette di dire la sua.

"Riportiamo le parole del sindaco a ottobre 2021: “Approvati i progetti di fattibilità, saranno eliminati ben 5 passaggi a livello con sottopasso e sopraelevata, lavori per 25 milioni di euro". Tutto questo senza che nulla venga presentato alla popolazione. Tutto tace dopo le tante critiche piovute sugli studi di fattibilità della tangenziale di Sondrio, il nodo alla Sassella e al Trippi e sul nodo San Giacomo il sindaco risponde che non c’è nulla su cui discutere?".

Il comitato cittadino non ci sta.

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"Le Olimpiadi passano, le opere restano e non ci si può permettere che in nome dei tempi si buttino risorse e si costruiscano mostri. Deve essere chiaro che sopra alla testa dei cittadini non si può fare e se qualcuno, che non ha saputo fare il proprio lavoro, poi si maschererà dietro i tempi stretti non sarà accettabile.

La sponda oltre il ponte, un pezzo importante del Comune, non starà zitta e rivendica fin da ora un ruolo da protagonista, separare, isolare dalle funzioni importanti di ogni giorno. La sostenibilità non può essere svenduta".

Richieste

I cittadini chiedono:

"Qualità ambientale, qualità e vivibilità per i cittadini e pedoni, accessibilità agricoltura.

E’ necessario un progetto complessivo, non si può intervenire a spot per le Olimpiadi senza pensare alle ricadute sul territorio, ai suoi effetti e sulle sue prospettive; le risorse messe a disposizione sia per le Olimpiadi che del PNNR non possono essere spese senza un’idea di sviluppo sostenibile per l’intera valle".

Striscioni

Queste le nuove argomentazioni.

"Come sembra, l’esposizione di striscioni riguardanti le opere annunciate dai vari sindaci e organi provinciali per adeguare il traffico alle esigenze della manifestazione, ha sollevato un certo interesse nella popolazione, recepito anche dalla stampa locale. È comprensibile, le esigenze sollevate sono importanti perché le attenzioni non possono essere rivolte più ai benefici economici e non all’adempimento in modo corretto delle opere e gli effetti sul paese e non solo. Questa “abbondanza”, se ci sarà, attirerà sicuramente l’attenzione di molti enti, amministratori e altro, pertanto bisogna tenere alta la guardia, per arginare certi fenomeni che si sono già avverati un po’ ovunque sul territorio regionale e nazionale. La mancanza di chiarimenti, da parte delle amministrazioni, la disinvoltura con cui vengono annunciati certi interventi, lasciano spazio a molti dubbi! Aumenta ancora di più la nostra perplessità, il rifiuto categorico a fare trasparenza, cioè rendere pubblici certi progetti, programmi, la fattibilità, la tempistica, l’impatto ambientale ecc".

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