La protesta

Sanità e Covid-19, domani seconda mobilitazione del sindacato

Le richieste diverranno il manifesto per un nuovo patto per la salute.

Sanità e Covid-19, domani seconda mobilitazione del sindacato
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E' in programma per domani, venerdì 19 giugno 2020, la seconda giornata di mobilitazione del sindacato sui temi della sanità regionale anche alla luce dell'emergenza Covid-19. Dopo quella di martedì dedicata alle case di riposo (LEGGI QUI LA NOTIZIA) la manifestazione di domani avrà al centro temi quali sorveglianza epidemiologica, medicina di territorio e continuità assistenziale.

La mobilitazione del sindacato per la sanità

"L’emergenza sanitaria di questi mesi vissuta in Lombardia - che non ha eguali nel Paese per diffusione del contagio e numero di morti, stante anche una gestione istituzionale, per molti aspetti cruciali manchevole, sbagliata e tardiva, con i rischi di recidive emergenziali che ancora possono irrompere nel corso della non breve fase endemica che stiamo attraversando - ha mostrato tutti i limiti dell’attuale assetto del Sistema Sociosanitario Lombardo - si legge nella nota firmata da Marco Contessa della Cisl e condivisa con Cgil e Uil di Sondrio - Nell’(auto)celebrato modello lombardo tante cose non hanno funzionato e vanno rimediate, perché se in questa emergenza il sistema ha retto lo si deve solo all’impegno e alla dedizione di tutto il personale operante nei servizi".

"Avvicinare il servizio sanitario alle esigenze dei cittadini"

La nota del sindacato prosegue: "Le recenti decretazioni del Governo immetteranno nel sistema risorse aggiuntive e hanno stabilito indirizzi riorganizzativi che quantomeno riprendono temi di sanità pubblica per noi essenziali. Da ultimo, perfino Regione Lombardia ha dovuto mettere in agenda una ineludibile verifica della legge regionale 23 del 2015, alla luce non solo delle evidenti inadempienze attuative e della sperimentata inefficienza e inefficacia di taluni aspetti di organizzazione del sistema, ma anche di una percezione, mai così diffusa nel discorso pubblico prima di questa crisi, della importanza della medicina di territorio, della riorganizzazione e innovazione dei servizi di cura, dei modelli assistenziali e della rete sociosanitaria. In questo quadro, per il sindacato è della massima urgenza non solo richiamare le Autorità a rispondere delle proprie mancanze e responsabilità politiche e organizzative, ma dobbiamo altre sì rilanciare le nostre proposte e rivendicazioni, guardando al merito dei problemi e costruendo le condizioni per portare Regione Lombardia a riconoscere che, per riavvicinare il Servizio sanitario regionale al bisogno di salute dei cittadini, è necessario un confronto serio e un nuovo “Patto”, concreto negli obiettivi e nei tempi di attuazione, con chi rappresenta tanta parte della società lombarda, dei lavoratori e degli utenti del sistema salute".

"Chiediamo un tavolo di confronto permanente con la Regione"

Il sindacalista conclude: "Pur assumendo fino in fondo le doverose limitazioni precauzionali di rispetto del distanziamento e di non assembramento delle persone, abbiamo ritenuto necessario in questa fase riprendere il filo di una mobilitazione regionale sulla sanità lombarda che coinvolga tutte le Categorie, atteso che i temi della mobilitazione riguardano l’intera nostra rappresentanza sociale, e d’intesa con Cgil e Uil e insieme alle rispettive Federazioni che rappresentano i pensionati e tutti i lavoratori che a diverso titolo operano nel sistema, con una prima iniziativa sindacale organizzata su tre giornate di presidio, ognuna delle quali su un tema specifico, davanti al Palazzo di Regione Lombardia (la terza si terrà martedì 23 giugno sul tema dell'organizzazione ospedaliera). Al termine del percorso, le nostre proposte su ogni tema diventeranno un manifesto del sindacato lombardo per un nuovo patto per la salute: “Più sanità pubblica, più medicina di territorio, tutelando il lavoro nel sistema sanitario e sociosanitario” sul quale chiederemo l’apertura di un tavolo permanente di confronto con la Presidenza di Regione Lombardia e che verrà indirizzato anche al Consiglio Regionale e alle Autorità sanitarie".

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