la rabbia dei familiari

Smanicata all'esame: viene costretta a tornare a casa per cambiarsi

I parenti sono rimasti allibiti e hanno segnalato l'accaduto come "abuso psicologico" al Telefono Azzurro

Smanicata all'esame: viene costretta a tornare a casa per cambiarsi
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Era già tesa perché doveva sostenere l'esame di terza media a Segrate. Mai si sarebbe aspettata una sfuriata perché la blusa che indossava era senza maniche. Ora i familiari sono pronti a battersi contro ciò che hanno descritto come "discriminazione" e "abuso psicologico sulla minore".

Smanicata all'esame: mandata a casa a cambiarsi

Una giornata calda, la voglia di essere elegante e comoda e la scelta finale sull'abbigliamento: una gonna con una blusa. Peccato che questa non avesse le maniche, particolare che ha causato serie conseguenze per una 13enne che doveva sostenere l'esame di terza media a Segrate. Già, perché appena una docente l'ha vista le ha urlato contro che doveva cambiarsi. Poi, dopo che la commissione si era riunita, la richiesta è stata esplicita: o tornava con abiti più consoni o non sarebbe stata ascoltata. A quel punto alla giovane e alla mamma che l'accompagnava non è rimasto altro che correre da un'amica che abita in zona e farsi prestare degli indumenti. Un paio di pantaloni e una camicia a mezze maniche per la precisione, che le hanno consentito di sostenere l'esame.

La rabbia dei familiari

I parenti sono rimasti allibiti e hanno segnalato l'accaduto come "abuso psicologico" al Telefono Azzurro. Non solo: si sono rivolti a un sindacalista scolastico affinché rediga una relazione da consegnare al Provveditorato.

"Una docente si è rivolta a lei in modo aggressivo urlando che doveva andare a cambiarsi. Non ci sappiamo dare una spiegazione, un episodio del genere è inconcepibile. Indossava una gonna scozzese con una camiciola che non era né trasparente né tanto meno scollata o aderente. Eppure la commissione ha deciso di mandarla a casa per un cambio di abito. E la cosa più grave è che questa richiesta è avvenuta gridando, mortificandola davanti ai compagni di classe e ai rispettivi genitori, alcuni dei quali rimasti basiti".

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