Stimolazione magnetica transcranica per affrontare la depressione

Nel caso in cui un lutto non venga elaborato può subentrare questa condizione patologica. Oggi affrontabile con questa terapia

Stimolazione magnetica transcranica per affrontare la depressione
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La stimolazione magnetica transcranica ricopre un ruolo importante anche quando si parla di depressione post lutto. Come tutti sappiamo la scomparsa di una persona cara è un momento di rottura nella nostra vita, sia che si tratti di una dipartita improvvisa che annunciata da tempo. È un evento traumatico in cui, dopo un’iniziale fase traumatica, deve far seguito l’elaborazione del lutto. La scomparsa va accettata, quindi è necessario “lasciar andare” il defunto, investendo i propri pensieri su altre persone viventi. Non sempre tutto va però nel verso giusto.

Se l’elaborazione del lutto non si compie

Può succedere infatti che la fase di elaborazione del lutto non si compia, o si svolga parzialmente. E allora il rischio è quello che subentri la depressione. Il dolore per una perdita, normale e legittimo, può diventare patologia. Con tutti i sintomi correlati. Ossia senso di vuoto, tristezza, perdita d’interesse per le cose, apatia, insonnia, ridotta capacità di prendere decisioni, inappetenza o al contrario iperfagia e pensieri ricorrenti molto negativi. Per curare questa condizione patologica, senza ricorrere a farmaci, esiste la stimolazione magnetica transcranica. Si tratta di una terapia proposta da Brain Stimulation Italia, in cui grazie all’elettromagnetismo si vanno a stimolare e ripristinare alcune aree del cervello. E nel caso della depressione l’area interessata è la corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra.

La stimolazione magnetica transcranica a Brescia

A Brescia la stimolazione magnetica transcranica si può sostenere nel Mood Center del dott. Giuseppe Fazzari (direttore scientifico del centro), situato all’interno del primo Mood center di Brescia della Brainstimulation Italia, dove si trovano i macchinari a marchio Brainsway. Parliamo di una terapia indolore, che non da effetti collaterali e che si affianca ma può anche sostituire una cura farmacologica. Sono previste venti sedute da venti minuti ciascuna, da affrontare nell’arco di un mese. In questo periodo il paziente non viene lasciato solo a se stesso, ma è seguito da un team di psichiatri e tecnici specializzati Brainsway. Chiudiamo con la percentuale di successo: finora ha funzionato in circa l’80% dei casi.

Molti dei pazienti durante il trattamento hanno in corso un percorso di psicoterapia o talvolta vengono invitati ad iniziare un percorso di psicoterapia durante il trattamento o al termine della trattamento di neurostimolazione.

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