Bormio

Torna il rito della benedizione degli animali

In occasione di Sant'Antonio.

Torna il rito della benedizione degli animali
Pubblicato:
Aggiornato:

Grande festa ritrovata, lunedì 17 gennaio, per Sant’Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, oggi Qumans, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, Sant’Antonio il Grande, Sant’Antonio d’Egitto, Sant’Antonio del Fuoco, Sant’Antonio del Deserto, Sant’Antonio l’Anacoreta, è protettore degli animali, delle stalle, dei campi e beato del fuoco, curatore dell’herpes zoster, raffigurato spesso in compagnia di un maialino che, portatogli da una scrofa malato, lui miracolosamente guarì; il piccolo porcellino è diventato per lui un compagno inseparabile, il grasso del maiale nel Medioevo veniva considerato come un antidoto al fuoco di Sant’Antonio, l’herpes zoster appunto.

Il luogo

Teatro della celebrazione, la chiesa del Santo Crocifisso di Combo, in cui l’arciprete don Fabio Fornera ha detto la messa, e il sagrato antistante, su cui una folla di abitanti, tanti bambini, ciascuno con il proprio animale, come l’asino Irma di 33 anni di Paolo Giacomelli, attendevano la benedizione; tra loro anche l'ex sindaco Roberto Volpato con il cane Serafino, un maestoso Terranova, e l’assessore alla Cultura Paola Romerio Bonazzi con Arya, una giovanissima bassottina. Così l’arciprete Fornera. "O Dio, attraverso l’intercessione di Sant’Antonio assistici nel lavoro, e guidaci nella cura del creato e delle sue creature". Sabato approfondimento su Centro Valle.

Seguici sui nostri canali