Tossicodipendenza, un protocollo con gli studenti protagonisti

Ragazzi ed esperti lavoreranno insieme per la prevenzione.

Tossicodipendenza, un protocollo con gli studenti protagonisti
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Giovedì 22 novembre sarà firmato un protocollo in Prefettura per lo sviluppo e il consolidamento  di buone prassi per la piena applicazione delle leggi in materia di tossicodipendenza e al contrasto dei fenomeni legati ad altre forme di dipendenza e disagio minorile in ambito scolastico.

Protocollo tossicodipendenza, tante realtà in prima linea

Saranno presenti alla firma il Presidente del Tribunale di Sondrio, il Procuratore della Repubblica di Sondrio, il Presidente della Provincia di Sondrio, il Sindaco di Sondrio, i Presidenti delle Comunità Montane della Provincia di Sondrio, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, il Direttore Generale dell’Azienda Tutela Salute della Montagna, il Direttore Generale della Azienda Socio Sanitaria Territoriale Valtellina e Alto Lario, il Presidente della Croce Rossa Italiana di Sondrio, il Presidente della Consulta provinciale degli Studenti, il Presidente dell’Associazione “Amici di San Patrignano” di Talamona, il neuropsichiatra e psicoterapeuta Dott. Claudio Marcassoli, ed altri rappresentanti di Enti pubblici e privati interessati.

Un protocollo aperto al territorio

Il Protocollo è aperto al coinvolgimento di tutte le Istituzioni, sia statali che locali, compreso il Terzo Settore, le cui adesioni saranno sempre ben volute, e quindi in itinere saranno accettate nuove sottoscrizioni. Inoltre è innovativo, perché non ha soltanto un carattere istituzionale, ma possiede quel qual cosa in più che è lo stare insieme, il ricercare intenti comuni, per prevenire e costruire misure di carattere sociale e culturale.

Studenti protagonisti

In particolare è aperto agli studenti, che avranno un ruolo primario, determinante perché si porranno come paladini, sensibilizzatori e propositivi di misure che nel proprio ambito scolastico intenderanno avviare. A tal proposito si prospetta la seguente linea d’azione: formare dei gruppi di lavoro, dove si lavori a più mani tra studenti, insegnanti, esperti (medici, psichiatri, tossicologi, ecc.) e nei quali, con un lavoro di ricerca comune, si costruisca insieme un’informazione corretta sulle sostanze e sulle problematiche correlate. Questo mettendo alla “guida” gli studenti stessi, affinché essi producano in prima persona cultura sulla materia, apprendendo una metodologia scientifica che gli consenta di distinguere tra informazioni corrette e “fake news”. Portando successivamente, anche con la metodologia della “peer education”, i risultati del loro lavoro ai loro compagni, attraverso incontri o assemblee da loro stessi gestite.

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