Trasformare i pascoli in una risorsa, si può con il progetto Biopa

La sfida per biodiversità

Trasformare i pascoli in una risorsa, si può con il progetto Biopa
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Un obiettivo che è insieme una sfida: gestire un pascolo che sia risorsa per gli animali da pascolo e per i selvatici, per la flora e per la fauna, ma anche risorsa economica per la produzione casearia.

Biopa - I pascoli della biodiversità

“Biopa - I pascoli della biodiversità”, il progetto promosso dal Parco delle Orobie Valtellinesi e finanziato da Fondazione Cariplo, avviato nel 2015, i cui risultati sono stati presentati ieri a Morbegno, nella sala assemblee della Comunità Montana. La Fondazione Fojanini di Sondrio, l’Università degli studi di Pavia e la cooperativa Eliante sono i partner dell’iniziativa. Il presidente Walter Raschetti, in apertura dell’incontro, ha evidenziato l’importanza che riveste l’attività di alpeggio nel territorio del parco: l’uomo, negli anni, ha creato un habitat seminaturale prioritario per l’attività di produzione lattiero-casearia. Non a caso, la zona individuata è quella degli alpeggi di Culino, Tagliata e Olano, in Valgerola, definita da Fausto Gusmeroli della Fondazione Fojanini il cuore della tradizione pastorale valtellinese, in cui è maturata una sensibilità straordinaria nei confronti del territorio. L’abbandono dei pascoli e la trasformazione della zootecnia, in anni recenti, hanno modificato gli habitat dei pascoli alpini.

Utilizzare strumenti tradizionali

Il progetto Biopa, che si concluderà nel 2018, ha promosso una serie di interventi per recuperare la matrice ambientale dei pascoli e favorire il loro arricchimento floristico, utilizzando strumenti tradizionali quali l’aratro a chiodo trainato da cavalli. Il presidente della Comunità Montana di Morbegno Christian Borromini e l’assessore Giorgio De Giobbi hanno evidenziato il valore storico e culturale, oltre che economico, dell’attività d’alpeggio che ha risvolti positivi anche sul fronte del turismo. Guido Trivellini di Eliante si è soffermato sulla collaborazione attivata con gli agricoltori: il lavoro condiviso ha consentito di individuare gli standard per garantire la gestione del pascolo.

Finalità del progetto

È toccato infine al coordinatore del Parco Claudio La Ragione illustrare le attività e le finalità di un progetto dal valore emblematico realizzato in completa sintonia con gli operatori che, per primi, si sono fatti promotori di iniziative per arrestare l’avanzata del bosco. Quattro le azioni principali che hanno coinvolto zoologi, botanici e ornitologi: individuazione delle aree e definizione delle metodologie di lavoro, promozione di interventi di taglio del bosco, anche per ripristinare i collegamenti tra i diversi alpeggi, formazione degli agricoltori, comunicazione. La sfida sarà vinta se si affermerà un nuovo approccio nei confronti dell’alpeggio per rendere sostenibile l’attività economica e mantenere la biodiversità. A mostrare le attività svolte e il suggestivo paesaggio che ha fatto da sfondo è il filmato realizzato da Armando Trivellini, regista e autore milanese, proiettato durante l’incontro. che ha catturato sguardi e scorci, la bellezza della montagna e i suoi segreti. Nel video di circa sette minuti anche le testimonianze raccolte durante le attività svolte in Valgerola.

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