Uncem Lombardia: “Favorevoli all’iniziativa del Ministero dei Beni Culturali per la riqualificazione dei borghi rurali”
Sostegno ai borghi rurali con Next Generation Italia, un miliardo per i cammini storici e 650 milioni di euro per l’edilizia rurale.

La riqualificazione e la valorizzazione dei piccoli borghi rurali e montani è una delle priorità di UNCEM. Tiziano Maffezzini, presidente della delegazione regionale lombarda, accoglie quindi con grande interesse l’iniziativa del Governo e del Ministero dei Beni Culturali volta all’inserimento, tra le azioni del Next Generation Italia, di un sostegno ai borghi rurali: un miliardo per i cammini storici e 650 milioni di euro per l’edilizia rurale.
Next Generation Italia
“In Lombardia sono moltissimi i piccoli borghi rurali, per i quali, ricevere sostegno da un piano di ricostruzione dell’Italia, vuol dire investire con una strategia per superare le sperequazioni territoriali, che non sono nel Paese solo “nord-sud”, ma anche “territori urbani-territori rurali e montani” – commenta Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia - Ridurre queste sperequazioni è indispensabile per ridurre le disuguaglianze, che la pandemia ha accresciuto, nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici che è fondamentale anche nei territori montani. Siamo territori in transizione, che devono crescere in un nuovo patto tra zone rurali, montane, interne e urbane, in una transizione ecologica e digitale”.
Per vincere la sfida del Recovery Fund, occasione d’oro per l’Italia, è necessario intrecciare interventi per un futuro più green, oltre al superamento dell’emergenza economica prodotta dalla pandemia, ma anche della crisi economica che il paese vive da ormai 10 anni.
Invertire la tendenza
“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha scelto, per il suo governo, l’istituzione di un Ministero per la Transizione ecologica – chiosa Maffezzini - Le Montagne sono aree per eccellenza della “transizione ecologica”, che unisce Comunità, imprese, terzo settore, Accademia, nello sforzo di essere più forti e uniti, con visione e risorse che rigenerano. Investire sui territori significa ricomporre storiche fratture, ridurre polarizzazioni, continuare a mettere in testa le politiche nazionali per i territori montani, le aree interne, gli Enti locali. Tante famiglie, dopo il lock-down, hanno scelto di lasciare la vita di città a favore di paesi più “a misura d’uomo”.
Se incentiveremo questa tendenza, avremo vinto anche la sfida ecologica: le nuove generazioni preferiscono l’elettrico al diesel, la tecnologia a favore dell’ambiente. Con i fondi del Recovery dobbiamo andare in questa direzione. Avremo, da un lato un miglioramento della qualità della vita di tutti e dall’altro un rifiorire dei piccoli e magnifici borghi che costellano le montagne, il luogo che, più di tutti, offre una vita a contatto con la natura”.