Storia

Ust di Sondrio e Officina della Comunicazione presentano “Wall of Chaos”, Il Docufilm sulla caduta del Muro di Berlino

Il Viceministro all’Istruzione, Ascani: «Arte e musica, strumenti per abbattere le distanze».

Ust di Sondrio e Officina della Comunicazione presentano “Wall of Chaos”,  Il Docufilm sulla caduta del Muro di Berlino
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È stato presentato in diretta streaming sul canale Youtube dell’Ufficio Scolastio Territoriale il docufilm “Wall of Chaos”, prodotto da Nicola Salvi ed Elisabetta Sola per Officina della Comunicazione di Bergamo insieme all’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio e all’Istituto “Olivelli-Putelli” di Darfo Boario Terme (Bs) in occasione del 30° anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. Una pellicola, quella diretta dal regista Omar Pesenti, destinata a diventare parte integrante del materiale didattico delle nostre scuole. Ad introdurre l’incontro, sono stati proprio i massimi rappresentanti del mondo scolastico: il Direttore Generale dell’Usr della Lombardia, Augusta Celada e il dirigente dell’Ust di Sondrio e Cremona Fabio Molinari.

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Trentennale dalla caduta del Muro di Berlino

«Sono felice di presentare il terzo docufilm per ricordare eventi importanti: dopo quello dedicato al centenario della Prima Guerra Mondiale e quello incentrato sugli Anni di Piombo, oggi è la volta del lavoro sul trentennale dalla caduta del Muro di Berlino che apre una riflessione interessante anche sui tanti muri reali e ideologici che ci sono ancora oggi – ha dichiarato il Dirigente Ust, Fabio Molinari –. Ringrazio Officina della Comunicazione che ha saputo confezionare un prodotto “a misura di studente” così come la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede che ha supervisionato il lavoro e tutti gli Enti del territorio che hanno voluto sostenere la realizzazione di questo film».

Conoscenza della storia

«In questo momento di grande difficoltà e di tempo sospeso che le comunità stanno vivendo, è assolutamente necessario che la scuola richiami alla conoscenza della storia, soprattutto del passato recente dove affondano anche radici e ragioni di quello che stiamo vivendo – ha aggiunto il Direttore Generale dell’Usr, Augusta Celada –. Tutti ci auguriamo che la pandemia si risolva il prima possibile ma ciò che questa esperienza ci lascerà sarà sicuramente un nuovo modo di “fare scuola” che abbiamo sperimentato in questi mesi. Di fatto tale situazione ha dato un forte impulso all’uso delle nuove tecnologie ma anche al protagonismo degli studenti e credo che, questo progetto, rappresenti l’esito di un percorso importante che, oltre al rigore storico e al rispetto delle fonti, arricchisca le nostre scuole di ulteriori competenze all’interno di nuovi contesti».

Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento

Presente con un videomessaggio anche il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Simona Malpezzi, che ha voluto recapitare i suoi saluti, sottolineando la propria vicinanza al mondo della scuola e l’importanza di non dimenticare il passato per costruire al meglio il nostro futuro. «Quando cadde il Muro di Berlino, nel 1989, avevo 17 anni – ha ricordato –. Per me i muri esistevano eccome, erano i muri fisici che mostravano a noi giovani l’impossibilità di poterci spostare liberamente da un Paese all’altro. L’anno seguente, con i pochi risparmi che avevo, cercai di andare a Berlino per vedere com’era quella città ritornata finalmente unita: immagini che non scorderò mai. Ancora oggi Berlino, fra le città più belle del mondo, ha mantenuto alcune differenze che rappresentano la sua “memoria storica” perché non ci dobbiamo dimenticare. Non ci dobbiamo dimenticare di tutto quello che è stato per poter essere davvero quello che dobbiamo essere per il nostro futuro: costruttori di ponti. Ricordiamoci sempre di costruire dei ponti e non dei muri».

Viceministro all’Istruzione

All’appuntamento non è mancato nemmeno il Viceministro all’Istruzione, Anna Ascani, che ha raggiunto tutti con un contributo video. «La storia di questo docufilm dimostra come, muri e distanze, si possano abbattere attraverso l’arte e la musica, fornendoci uno strumento di speranza anche in un momento particolarmente delicato come questo e dando ai nostri ragazzi la possibilità di mettersi in gioco sfruttando tutti gli strumenti che hanno a disposizione – ha dichiarato nel suo videomessaggio –. Questo è quello che la scuola deve poter fare e quello che dovremo portarci dietro anche dopo la pandemia: è la sfida più grande che abbiamo di fronte ma sono certa che, grazie alle competenze costruite in questi mesi, riusciremo a trarre il meglio anche da questo dramma che ancora ci richiede grandi sacrifici».

Linguaggio “alternativo”

Ad illustrare i dettagli della pellicola, di cui sono stati proposti in anteprima alcuni estratti, sono stati poi Nicola Salvi ed Elisabetta Sola di Officina della Comunicazione, collegati in diretta insieme al regista Omar Pesenti. «Il docufilm sfrutta una sorta di linguaggio “alternativo” anche grazie alle suggestioni che arrivano direttamente dagli istituti scolastici – ha spiegato Nicola Salvi –. I nostri lavori hanno infatti come obiettivo primario quello di arrivare al pubblico delle scuole ma che hanno interessato diverse volte anche il mainstream. Nei prossimi mesi sarebbe bello infatti averlo anche su “Vativision”, la nuova piattaforma che abbiamo promosso per condividere contenuti culturali in Italia e nel mondo». «La chiave con la quale è stato costruito “Wall of Chaos” è stata quella di usare un linguaggio che permetta ai ragazzi di entrare in contatto con i suoi contenuti e di provare ad immedesimarsi nella narrazione, condividendo soprattutto emozioni e sensazioni vissute dal protagonista – ha aggiunto Elisabetta Sola –. Lo stile si declina poi attraverso il linguaggio dell’animazione che, al tempo stesso, si conforma anche all’immaginario e alla grafica del punk anni ‘80». «Nel realizzare questo film è stato molto interessante scoprire tante storie private dei cittadini dell’ex Germania dell’Est e vedere quanto fossero interessanti – ha dichiarato il regista Omar Pesenti –. Di queste, quella del giovane protagonista e della sua band, ci è sembrata la più affascinante e la più indicata per parlare ad un pubblico di ragazzi». Ed è stato proprio ai giovani, interessati a scoprire i segreti del mestiere, che Pesenti, ha voluto dare qualche utile consiglio: «Per fare questo tipo di professione è indispensabile studiare e farlo anche divertendosi, guardando tantissimi film di ieri e di oggi, magari cercando di capire quali siano le scelte sottese ma anche provando direttamente a cimentarsi con una videocamera».

E' possibile riascoltare la presentazione al seguente indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=lcLvYDCJwEc

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