Le categorie di priorità

Vaccino anti covid: da lunedì via alle “prenotazioni” per gli over 80

Le somministrazioni dovrebbero iniziare il 24 febbraio, completata la stesura dell'agenda vaccinale.

Vaccino anti covid: da lunedì via alle “prenotazioni” per gli over 80
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Il 24 febbraio, secondo il programma della Regione, dovrebbero iniziare le somministrazioni di vaccini Covid agli over 80. Prima delle inoculazioni però sarà necessario compilare gli elenchi e il calendario per la platea di circa 700mila persone, più il milione di pazienti pluripatologici inseriti nella massima priorità.

Vaccini Covid, lunedì prime prenotazioni

Da lunedì sarà possibile “candidarsi” per ricevere il vaccino anti Covid: via alla chiamata d’appello in vista dell’inizio della Fase due della campagna vaccinale. Come previsto dal piano regionale, lunedì scatterà l’appello a tutti i lombardi over 80 che vogliono ricevere il vaccino, chiamati a segnalarlo così da permettere poi alle Ats di stilare l’agenda vaccinale in base ai gradi di priorità definiti dal Ministero e dalla Regione.

Come? Diverse le vie possibili, anche se ancora non si conoscono tutti i dettagli: attraverso i medici di base, tramite le farmacie aderenti oppure con la piattaforma online della Regione che sarà presentata nei prossimi giorni o con il numero unico che sarà attivato dalla Regione.

Nessuna corsa

Attenzione però perchè l’ordine di iscrizione non darà diritto ad alcune priorità: non sarà una gara al primo che arriva. Raccolte le adesioni, saranno le autorità sanitarie a compilare un’agenda vaccinale sulla base del grado di priorità di ogni singolo paziente e a comunicare data, orario e luogo per la vaccinazione.

Le categorie di priorità

Conclusa la fase dedicata agli over 80, cosa succederà? In base al Piano Nazionale presentato ieri in Conferenza Stato-Regioni dopo personale sanitario, ospiti delle RSA e over 80 si individuano 6 categorie di priorità:

  • Categoria 1: Le persone estremamente vulnerabili, intese come affette da condizioni che per danno d’organo pre-esistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevate di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, a partire dal 16 anni di età: 2.083.609 persone
  • Categoria 2: Le persone di età compresa tra 75 e 79 anni: 2.644.013 persone
  • Categoria 3: Le persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni: 3.324.360 persone
  • Categoria 4: Le persone con aumentato rischio clinico se infettate da SARS-CoV-2 a partire dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età”: 5.845.447 persone
  • Categoria 5: Le persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico: 11.901.855 persone
  • Categoria 6: Le persone di età compresa tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico: 29.051.793 persone.

Il vaccino AstraZeneca sarà somministrato, salvo ulteriori decisione da parte dell’Aifa, solo agli appartenenti alla Categoria 6, con priorità al personale docente e universitario, delle forze armate e di Polizia, chi si trova in “setting di rischio” come penitenziari e luoghi di comunità e il personale di altri servizi essenziali.

La Categoria 1

Un focus sulla Categoria 1: cosa intende per “persone estremamene vulnerabili”? Nel Piano Nazionale si entra più nel dettaglio, specificando che sono le persone che presentano le seguenti patologie:

  • Malattie respiratorie: fibrosi polmonare idiopatica; altre patologie che necessitino di ossigenoterapia
  • Malattie cardiocircolatorie: Scompenso cardiaco in classe avanzata (IV NYHA); pazienti post shock cardiogeno.
  • Condizioni neuralogiche e disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica): sclerosi laterale amiotrofica; sclerosi multipla; sensoriale, intellettiva, psichica) paralisi cerebrali infantili; pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive e conviventi; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni.
  • Diabete/altre endocrinopatie severe quali morbo di Addison: soggetti over 18 con diabete giovanile, diabete di di Addison tipo 2 e necessitano di almeno 2 farmaci ipoglicemizzanti orali o che hanno sviluppato una vascolopatia periferica con indice di Fontaine maggiore o uguale a 3.
  • Fibrosi cistica: Pazienti da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base.
  • Insufficienza renale/patologia renale: Pazienti sottoposti a dialisi.
  • Malattie autoimmuni – immunodeficienze: Grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza e conviventi. Malattie autoimmuni con associata immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico e conviventi,
  • Malattia epatica: pazienti con diagnosi di cirrosi epatica.
  • Malattie cerebrovascolari: evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto. Persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3.
  • Patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie: pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure e conviventi, genitori di pazienti sotto i 16 anni di etá, pazienti affetti da talassemia e anemia a cellule falciformi.
  • Sindrome di Down : tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite sono da ritenersi fragili. Trapianto di organo solido o emopoietico al di fuori delle tempistiche specificate, che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica in terapia immunosoppressiva e conviventi. Pazienti con BMI maggiore di 35.
  • Trapianto di organo solido e di cellule staminali ernopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura)
  • Grave obesità: pazienti con BMI >35
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