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Valtellina Arcobaleno chiede la rimozione di un cartellone: “Non è libertà di espressione, è violenza simbolica"

L’associazione Valtellina Arcobaleno APS denuncia un manifesto di Pro Vita e Famiglia affisso a Chiavenna e ne chiede la rimozione immediata, definendolo un atto di propaganda discriminatoria in violazione della legge e un attacco ai diritti civili, a pochi giorni dalla Giornata contro l’omolesbobitransfobia.

Valtellina Arcobaleno chiede la rimozione di un cartellone: “Non è libertà di espressione, è violenza simbolica"
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L’associazione Valtellina Arcobaleno APS ha reso noto, attraverso un comunicato ufficiale, di aver inviato in data odierna una PEC al Comune di Chiavenna per chiedere la rimozione immediata di un cartellone affisso in Piazza G. Bertacchi, firmato dall’organizzazione “Pro Vita e Famiglia”. La richiesta, indirizzata agli organi istituzionali locali, nasce dalla ferma condanna del contenuto del manifesto, ritenuto offensivo, stigmatizzante e in violazione delle normative vigenti.

"Non possiamo parlare di libertà di espressione"

Secondo quanto dichiarato dall’associazione, “non possiamo parlare di libertà di espressione quando si tratta di manifesti che veicolano odio, disinformazione e violenza simbolica”. I cartelloni affissi da Pro Vita – si legge nella nota – non rappresenterebbero semplici opinioni, bensì strumenti che attaccano diritti, dignità e libertà individuali, diffondendo messaggi lesivi e discriminatori.

Valtellina Arcobaleno sottolinea come il contenuto del cartellone risulti in palese violazione dell’articolo 23, comma 4-bis del cosiddetto “Decreto Infrastrutture”, il quale vieta esplicitamente messaggi sessisti, discriminatori e di propaganda lesiva dei diritti civili e politici.

A rendere l’episodio ancor più grave, secondo l’associazione, è la tempistica della vicenda, che si colloca a pochi giorni dalla ricorrenza del 17 maggio, Giornata Internazionale contro l’omolesbobitransfobia (IDAHOBIT), e a pochi mesi dal primo Valtellina-Chiavenna Pride, previsto per il 20 settembre.

Proprio in occasione dell’IDAHOBIT, Valtellina Arcobaleno ha organizzato presso la sede CGIL di Sondrio un “Queer Talk” con ospite l’avvocata Federica Brondoni, esperta di diritto civile e dei diritti delle persone LGBTQIA+. Brondoni, con oltre trent’anni di esperienza a livello nazionale e internazionale, è una figura di riferimento nel campo della Diversity, Equity & Inclusion (DEI), collaborando con realtà aziendali che scelgono l’inclusione come valore concreto.

L’associazione fa appello al Comune di Chiavenna affinché segua l’esempio di altre città italiane, come Roma, che in situazioni simili hanno già disposto la rimozione di materiale analogo. In conclusione, Valtellina Arcobaleno invita istituzioni, forze politiche e cittadinanza a non restare indifferenti, chiedendo una presa di posizione netta contro “forme di propaganda travestite da opinione”.

Commenti
Giulio Salvi

penso che provita possa solo ringraziare per la pubblicità gratuita fattagli da parte degli antagonisti, non ci fosse stata la richiesta di toglierli penso che nessuno ci avrebbe fatto caso. A quelli dell'arcobaleno vorrei solo farli riflettere e farci su una risata per la imbe-lli di alcuni che fanno dei manifesti del genere ,insomma; una risata li seppellirà

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