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Antifascismo di Popolo in Valtellina e Valchiavenna: nuovo libro di Pierluigi Zenoni

Appuntamento per il 10 novembre 2022.

Antifascismo di Popolo in Valtellina e Valchiavenna: nuovo libro di Pierluigi Zenoni
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Il giorno 10 novembre 2022 con inizio ore 10, presso l’Auditorium S. Antonio di Morbegno, verrà presentato il nuovo libro di Pierluigi Zenoni “ANTIFASCISMO DI POPOLO in VALTELLINA e VALCHIAVENNA”.

Nuovo libro di Pierluigi Zenoni

Saranno presenti nell’occasione, i componenti l’assemblea generale dello SPI CGIL di Sondrio oltre alle delegazioni dei comprensori della Lombardia, il segretario generale della CGIL di Sondrio Gugliemo Zamboni, il segretario generale SPI Lombardia Valerio Zanolla, il segretario generale SPI nazionale Ivan Pedretti assieme a Stefano Landini segretario organizzativo e lo scrittore storico Carlo Greppi.

Pierluigi Zenoni ha un grande merito: quello di avere raccolto e resa pubblica la testimonianza di vita dei valtellinesi e valchiavennaschi che, fosse anche con un isolato e spontaneo gesto di protesta, si opposero al fascismo. Le vicende, gli aneddoti e, in alcuni casi, anche qualche curiosità del popolo antifascista rivivono grazie al suo libro pubblicato in occasione del centenario della Marcia su Roma. L’autore ha impiegato quattro anni di ricerca e di lavoro per confezionare un’opera poderosa di 580 pagine. Un volume, l’«Antifascismo di popolo», che costituisce a tutti gli effetti una memoria storica da conservare e tramandare alle future generazioni. Parla di persone comuni, coraggiose, determinate e accomunate da un unico e grande ideale: la libertà.

«Per la mia ricerca mi sono affidato a un testimone autorevolissimo: il fascismo stesso - spiega l’autore -. Il regime infatti costituì un apparato di controllo e repressione, creando un vero e proprio schedario di coloro che ritenevano sovversivi, ossia pericolosi per la sicurezza dello Stato. La mia principale fonte di ricerca è stata il “Fondo Questura”, custodito nell’Archivio di Stato di Sondrio, di cui ringrazio il personale e la direttrice Tiziana Marino. L’indagine mi ha portato a individuare i fascicoli di 1.387 “sovversivi” (un numero alto), molti dei quali subirono le sgradevoli attenzioni della polizia fascista per quasi un ventennio, dal 1924 al 1943. 1.301 erano uomini e 86 donne».

Erano contadini, insegnanti, falegnami, muratori, artigiani, parroci. Tra questi anche don Giovanni Gatti, prevosto di Caspoggio, dove nel luglio del ‘23 un plotone era stato inviato per una retata. Il sacerdote non esitò a imbracciare il fucile per sparare contro il nemico, in piena notte dopo essersi affacciato dalla casa parrocchiale «in mutande e camicia», come ben descriverà nel suo rapporto l’allora brigadiere di Chiesa.

Antifasismo in Provincia di Sondrio

Per quanto riguarda, nello specifico, i provvedimenti repressivi effettuati in provincia, 16 furono i deferimenti al Tribunale speciale nazionale, 88 quelli al Tribunale speciale straordinario di Sondrio, 70 i provvedimenti di confino di polizia, 150 le carcerazioni, 50 le ammonizioni e 150 le diffide o i regimi di vigilanza maggiormente stringenti.

«I piccoli racconti biografici riportati nel libro confermano l’esistenza, in provincia, di una vasta area di antifascismo che si manifestò durante l’intero ventennio fascista sia pure con diversi livelli di consapevolezza politica e sociale - spiega l’autore -. Di certo le riunioni clandestine, gli scioperi, il supporto dato agli espatri illegali, le prediche dei sacerdoti, le proteste per l’aumento dei prezzi o per la mancanza di generi alimentari, la diffusione di materiali di propaganda antifascista si collocano a un livello di critica e di lotta al regime motivato e maturo. Ma in un clima di forte repressione delle libertà, anche le scritte sui muri, i canti sovversivi, il dileggio dei miliziani e di Mussolini, persino le imprecazioni degli ubriachi nelle osterie sono certamente da considerarsi espressione di un malessere e di un’area di non consenso nei confronti del fascismo che in molti casi evolverà, col tempo, fino a diventare una vera e propria coscienza antifascista».

Il libro (edito da «Mimosa», la casa editrice dello Spi Cgil lombardo) sarà ufficialmente presentato nel corso di una riunione congiunta dei direttivi provinciale e regionale dello Spi-Cgil, che si terrà a Morbegno giovedì 10 novembre. Parteciperanno il segretario nazionale Ivan Pedretti e regionale Valerio Zanolla dello Spi-Cgil e lo storico Carlo Greppi.

Zenoni considera infine: «Il lungo e appassionante lavoro di ricerca che ho condotto e l’attenta lettura dei fascicoli personali, con tanto di foto “segnaletiche” e impronte digitali, di coloro che si ribellarono all’ordine illiberale e antidemocratico imposto dal regime, mi ha portato a concludere che una cosa di buono il fascismo l’ha fatta: ha lasciato in eredità migliaia di documenti e di pagine scritte di proprio pugno che dimostrano, in modo inconfutabile, come il ventennio fascista abbia rappresentato la pagina più nera della storia dell’Italia contemporanea».

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