Emozione e coincidenze provvidenziali: l’“Habemus Papam” di Leone XIV chiude la presentazione del volume su don Giussani
Nella Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio, la conclusione dell’incontro dedicato a don Giussani coincide con l’elezione del nuovo Papa, suggellando simbolicamente un evento ricco di testimonianze e memoria storica.

Forte emozione e sorpresa giovedì pomeriggio nella Sala Besta della Banca Popolare per la sorprendente coincidenza dell’Habemus Papam di Leone XIV con il momento conclusivo della presentazione del volume di don Giussani. Il pubblico ed i relatori hanno potuto quindi vedere direttamente dal maxischermo della Sala il nuovo Papa affacciarsi dal balcone delle benedizioni di S. Pietro e fare il suo primo discorso di saluto ai fedeli: concomitanza imprevedibile e provvidenziale oltre che degna e pertinente conclusione della serata.
Presentazione del volume di don Giussani
A vent’anni (2005-2025) dalla morte di don Luigi Giussani il Centro Culturale e Sociale Don Minzoni in collaborazione con Quaderni Valtellinesi, Comunione e Liberazione e Scuola PIO XII ha presentato una selezione inedita di interventi del noto sacerdote, teologo e insegnante, tenuti dal 1968 al 1970 nell’ambito del Centro Culturale Charles Péguy di Milano in un periodo critico e cruciale per il movimento da lui nato, prima Gioventù Studentesca (dal 1954) e poi Comunione e Liberazione (dal 1969), presente ora in Italia e in quasi novanta paesi in tutto il mondo.
Il libro è già stato presentato in precedenza in più di trenta incontri pubblici in diverse città italiane.
Sono intervenuti alla presentazione tre relatori che sono stati, oltre che amici personali di don Giussani, testimoni oculari e protagonisti a Milano di quel periodo movimentato e sono stati in grado quindi di ricostruire avvenimenti e personaggi con ricordi personali e aneddoti.
Nell’introduzione il presidente del Centro Culturale Don Minzoni Aurelio Benetti ha ricordato, oltre alla nascita della prima G.S. a Sondrio nei primissimi anni ’60, la sua presenza come pendolare a Milano proprio negli anni post ’68 per la sua laurea e per le prime esperienze lavorative come giovane architetto, periodo in cui ha anche frequentato il Centro C.Peguy in diverse occasioni. Ha poi raccontato di un colloquio avuto a Milano in quel periodo con Robi Ronza che aveva previsto l’esaurirsi in pochi anni dell’impeto “rivoluzionario” del ’68, finito invece, in alcune frange estreme, nella lotta armata terroristica.
È stata poi la volta della presentazione dei relatori che hanno svolto il loro intervento.
Memorie
Eugenia Scabini professore emerito di Psicologia sociale all’ Università Cattolica di Milano è intervenuta da remoto prima con un intervento, registrato, tenuto nel novembre 2024 subito dopo l’uscita del volume, in un incontro pubblico all’ Università Cattolica di Milano e poi con alcune considerazioni in diretta. Nel suo intenso intervento ha raccontato il suo rapporto con don Giussani nel periodo drammatico del suo allontanamento di fatto dalla “sua” G.S. contemporaneamente al riconoscimento della stessa da parte del vescovo all’interno della struttura dell’Azione Cattolica nel 1965, il suo “richiesto” viaggio negli U.S.A. per studi e l’abbandono di molti giessini milanesi che si volsero invece all’ impegno politico nel Movimento Studentesco. Ha sottolineato come, nonostante il grande dolore subito per questi eventi, non ha mai espresso con gli amici recriminazioni o lamentele di alcun tipo.
Robi Ronza giornalista e scrittore, autore anni fa di un noto libro che contiene una ampia intervista al prete brianzolo su vari temi, ha descritto il periodo specifico in cui è stato scritto il volume e cioè quello fra la crisi di Gioventù Studentesca, che per molti aspetti aveva anticipato i temi del Concilio Vaticano II come ha riconosciuto il card. Farrell in un recente articolo, e gli inizi del movimento che si sarebbe poi chiamato Comunione e Liberazione. Già in questi scritti appare chiaro il tema di fondo del cristianesimo come avvenimento e la vita cristiana come comunione. Ha anche indicato le grandi figure di teologi e uomini di chiesa, tra il sec. XIX e la fine del XX, a cui don Giussani si ispirava: J.H.Newman, R.Guardini, H.M.De Lubac, H.U.Von Balthasar e J.Ratzinger.
Giuseppe Zola avvocato e presidente della associazione Nonni 2.0 oltre che Pro-Sindaco di Milano negli anni ’90, marito di Adriana Mascagni, venuta a mancare tre anni orsono e nota per le sue canzoni, ha descritto la figura umana e di insegnante di don Giussani così come l’aveva conosciuto da vicino al liceo Berchet di Milano e poi negli anni seguenti in G.S. sottolineando la sua grande capacità di relazioni umane personali, il calore della sua amicizia, la solidità della sua fede e della sua carità oltre al suo ruolo decisivo per la propria conversione personale ad un cristianesimo vissuto concretamente nella comunità della Chiesa.
L’incontro si è infine concluso, come detto all’inizio, in modo intenso e significativo, con la visione e l’ascolto sul maxischermo della solenne benedizione del nuovo Papa dal balcone della basilica di S.Pietro.