Grande festa per la chiusura del Sondrio Festival

Tutto pronto per la serata conclusiva, con la premiazione dei documentari vincitori e uno spettacolo di danza acrobatica.

Grande festa per la chiusura del Sondrio Festival
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Un'altra giornata da incorniciare, quella di sabato, e oggi in programma la serata finale. Sta volgendo al termine la 32esima edizione di Sondrio Festival, la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, ed è stata un grande successo su tutti i fronti. Teatro Sociale sempre gremito, per ogni serata e per gli eventi pomeridiani, e il pubblico ha dimostrato di gradire sia i documentari in concorso che gli ospiti d'eccezione che hanno calcato il palco, così come gli eventi collaterali dai mille temi e sfacettature.

“Mari di plastica e microplastica”

Come, ad esempio, il momento di riflessione promosso ieri mattina, che ha visto protagonisti tre esperti chiamati a mettere a confronto le loro esperienze attorno al tema “Mari di plastica e microplastica”. Marco Parolini, ricercatore in Ecologia afferente al Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali della Università degli Studi di Milano, ha parlato di “Microplastiche negli ambienti marini e nelle acque dolci: analogie e differenze”; Raffaele Cornaggia, autore della mostra “POSEIDON”, ha portato la propria esperienza nella realizzazione della mostra, interamente realizzata con rifiuti di plastica sottratti ai processi di inquinamenti; infine intervento di Riccardo Quintili, Direttore de ”Il Salvagente”, dal titolo “La icroplastica è servita”. Una mattinata importante di riflessione, moderata da Nicola Falcinella, Presidente del Comitato Scientifico di Sondrio Festival. Senza dimenticare il Clan/Fuoco Quasar del Gruppo Scout di Sondrio, che ha illustrato “10 modi concreti per essere buoni ricilatori”.

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Consigli concreti

“Un incontro davvero interessante e proficuo – commenta il Direttore di Sondrio Festival, Simona Nava –. Gli ospiti sono riusciti a coniugare aspetti prettamente scientifici a consigli concreti per poter dare il proprio apporto alla tutela dell'ambiente. Suggerimenti – ha concluso – di quotidianità e rispetto, da tenere in assoluto conto per l'importanza di questo tema”. “Sono contenta – ha poi affermato Marcella Fratta, assessore alla Cultura del Comune di Sondrio e Presidente di Assomidop – che alla mattinata hanno potuto assistere e partecipare gli studenti delle nostre scuole, perché è da loro che dobbiamo partire per riuscire a svilupparte una vera coscienza ecologica”.

Solo in volo

Teatro Sociale gremito, poi, per la presentazione in anteprima, ieri pomeriggio del documentario fuori concorso “Solo in volo”, alla presenza del regista Gianluca Maspes, del protagonista Maurizio Folini, e di Angelo Schena, presidente della Fondazione Bombardieri produttrice del film, proiettato in anteprima mondiale. Luigi Bombardieri fu un solitario, animato dall’amore per la montagna e dai valori del Club Alpino Italiano. Tra le sue idee ci fu quella di sperimentare l’utilizzo degli elicotteri per i soccorsi in montagna. Muore nel 1957 precipitando sotto il “suo” Rifugio Marinelli. Mezzo secolo dopo Maurizio Folini, guida alpina, diventa pilota di elicotteri e dal Bernina al Nepal porta l’idea di Bombardieri sulle più alte montagne del mondo, riuscendo a soccorrere alpinisti a quote record e aiutando la popolazione civile dopo il terremoto del 2015.

A seguire, la proiezione di un altro documentario fuori concorso, “La Promenade” di Michel Dalle, prodotto in Italia nel 2017. Ai piedi delle più alte montagne d’Europa, tra i “quattro Giganti delle Alpi”, così vengono soprannominati il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso, due giovani freerider, Shanty Cipolli e Simon Croux, di 23 e 19 anni, decidono di compiere l’intero giro della Valle d’Aosta con gli sci. Un viaggio di venti giorni nei luoghi più solitari e inviolati di queste montagne. La loro avventura si andrà a intrecciare con una storia svoltasi più di quaranta anni fa, ambientata anch’essa tra le infinite distese e i paesaggi straordinari della Valle d’Aosta.

Poseidon

Ieri sera, poi, ancora sul palco Raffaele Cornaggia, che ha presentato la sua interessante mostra “POSEIDON”, con il protagonista, Poseidon appunto, che è diventato presto il simbolo di Sondrio Festival, realizzato esclusivamente con rifiuti di plastica sottratti ai processi di inquinamento.Interpreti e protagonisti sono: flaconi di detersivi e detergenti, robot da cucina, aspirapolveri, phon, pattini da ghiaccio, carene e parafanghi di scooter e moto, attacchi di snowboard, copricerchi di auto, gusci PC, ferri da stiro, rulli da imbianchino, ventilatori, tubi da idraulico, telefono cordless, giocattoli, friggitrice, racchette da tennis, ventilatori, mascherine d'auto, cavi elettrici, posate di plastica, bottiglie PET e taniche di sostanze tossiche. “Ogni giorno 365mila tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo rilasciando polimeri e particelle di micro plastica” ha spiegato Cornaggia, che con la sua mostra, molto apprezzata dal pubblico (diverse migliaia di persone l'hanno visitata nella tensostruttura accanto al Teatro Sociale), vuole sensibilizzare sul tema del riciclo e dell'ecologia.

Futura Italia

Poi, presentata l'iniziativa “Futura Italia” del Miur e ai “Viaggio in Nepal per due ragazzi valtellinesi”, che hanno partecipato a un hackathon internazionale sulle sfide della cooperazione Italia - Nepal per le Montagne. Sul palco poi spettacolari danzatrici del ventre, che hanno lasciato il folto pubblico a bocca aperta.

Uganda Selvaggia

Ieri sera spazio, infine, agli ultimi tre documentari in concorso.
Il viaggio è iniziato dall' “Uganda Selvaggia”, film di Harald Pokieser prodotto in Austria. L’Uganda è ancora considerata una meta per viaggiatori speciali, fuori dagli itinerari turistici, un luogo su cui incombono ancora le ombre del passato. I visitatori, inclusi scienziati e conservazionisti, hanno avuto tempi difficili in questa nazione sconvolta dalla guerra civile. Il bracconaggio ha messo in pericolo molti degli animali simbolo dell’Uganda, inclusi i gorilla di montagna, gli elefanti della savana, gli scimpanzé e persino i leoni arboricoli. Ma ora i Parchi Nazionali sono stati ripristinati e la fauna dell’Uganda prospera ancora.

Paesaggi Marcita

Poi, spazio ai “Paesaggi di Marcita”, documentario di Marco Tessaro ambientato nel Parco Lombardo del Ticino. Più di novanta specie di uccelli del Parco del Ticino trovano rifugio negli ambienti di marcita, così come rane, farfalle, pesci e fiori rari. Un patrimonio da tutelare con cura. La marcita, citata in pergamene del 1188 e 1189, è una coltura antichissima introdotta nel Milanese. È opinione comune che siano stati i Monaci Cistercensi i primi a praticare questa particolare tecnica colturale, in realtà essi affinarono quanto già “inventato” dai contadini della pianura. La marcita è fatta di erba e acqua: generazioni di uomini l’hanno lavorata con cavalli un tempo e macchine agricole ai nostri giorni. L’acqua in marcita ha il suo guardiano: il camparo. Regolarla è un’arte che si tramanda da secoli.

Monti Tatra

Infine, la Slovacchia protagonista con il film “Monti Tatra – La vita al limite”, di Erik Baláž, prodotto in Germania. I monti Tatra si innalzano sopra le nuvole, si tratta della più piccola catena di alta montagna del pianeta. Qui alcune specie sono relitti glaciali: i camosci sono ben adattati alla durezza del clima, mentre le marmotte trascorrono in letargo più di metà dell’anno. I cervi e gli orsi ripopolarono la regione dopo la fine dell’era glaciale. Da allora cercano di fronteggiare le varie sfide di questo mondo di montagne.

Serata finale

Tutto pronto per la serata finale, in programma questa sera alle 20.30. Dopo la premiazione dei documentari vincitori, lo spettacolo acrobatico dell'Acrobatic Theatre Sway Pole.

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