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Sondrio Book Festival: premiazione della categoria internazionale dell'VIII EDIZIONE del Premio Bertacchi

Ospite il discendente del Sommo Poeta, Sperello Alighieri.

Sondrio Book Festival: premiazione della categoria internazionale dell'VIII EDIZIONE del Premio Bertacchi
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Sabato 30 ottobre si è svolta un'altra conferenza del ciclo di incontri previsti per il Sondrio Book Festival unita alla Premiazione della categoria internazionale dell'VIII premio Bertacchi.

Premio Bertacchi

Il tutto è avvenuto a Talamona, Comune patrocinatore di entrambi gli eventi e ambassador per le relazioni con la Romania, stato designato dal Premio ove svolgere la finale internazionale che non si è potuta realizzare a causa delle restrizioni del Covid. Per questo motivo è intervenuto alla cerimonia di premiazione a Sondrio il console Daniel Serban Zinnarelli in rappresentanza diplomatica di questo Paese dei Balcani.

Sperello Alighieri

La serata si è avviata con l'intervento di Sperello Di Serego Alighieri, astrofisico e scrittore, che ha presentato un suo studio relativamente agli aspetti cosmologici contenuti nella Divina Commedia di Dante Alighieri, di cui è discendente. E per meglio contestualizzare le conoscenze astronomiche del suo avo che, per i tempi, risultavano straordinarie e precursori di scoperte avvenute successivamente, Sperello Alighieri ha introdotto il pubblico presente in un viaggio che si discosta dalla selva oscura e si dirige tra le galassie, le stelle cadenti, i pianeti e la geometria dei regni ultraterreni. Ne è scaturito un Dante più affascinante che ha tradotto in poesia le conoscenze scientifiche.

Categoria internazionale

Il Premio Bertacchi per la categoria internazionale ha incoronato come vincitrice Barbara Zanotti con la poesia “DISCORDANCES”. La giuria del Premio presieduta da Alfonso Vincenzo Mauro così si è espressa riguardo a questo componimento:

“Non solo questo testo incisivamente epigrafico si giova d'una laconica concisione pur avente un certo ritmo interno, ma cattura inoltre, grazie alla fine, cesellata maestria dell'autore/autrice, la fondamentale sintesi e i non prosastici accostamenti che innatamente spettano alla poesia per eccellenza. Nella sua accurata brevità concentra un’intera fenomenologia.
"O Dio! Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni";

la noce shakespeariana, amletiana, diventa qui una "lanterna chiusa a chiave" che inscena, contiene, alterna opposti speculari — le discordanze di cui al titolo, le quali, mentre da un lato mantengono "luce", "voli" e "stelle" concretamente reali, dall'altro concretizzano brutti sogni in ombre fin troppo tangibili, zone grigie apparentemente sempre crescenti di sbavature esistenziali. La lanterna chiusa di questa breve poesia lascia socchiuso un portellino che si affaccia, annuendo, su un'intera umanità, e sulle nostre contraddizioni che essa poeticizza con efficacia”.

Sul podio

Il secondo posto è stato attribuito a Sebahat Soylemez con la poesia “Bahar hep ayni ashnda”, la primavera è sempre la stessa.
Il terzo podio se lo è aggiudicato il cinese Shui Cao con la poesia Sogno nel tempio delle nuvole azzurre.

Menzioni di merito sono state consegnate a:
Marco Romagnoli (Sans mayo)
Michele Calandriello (Wider die natur)
Natale Locorotondo (Amor eterno)
Silvana Cojocarasu (La maison du silence)

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