Al teatro sociale

Sondrio Festival: presente e futuro del Pianeta tra boschi sotto attacco ed esempi virtuosi

Grande interesse per la quinta serata del Sondrio Festival.

Sondrio Festival: presente e futuro del Pianeta tra boschi sotto attacco ed esempi virtuosi
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L'Italia delle aree protette dove la tutela si compie: una sfida vinta per la sopravvivenza della biodiversità

Bellezza e fragilità

Bellezza e fragilità della natura fra estatica contemplazione e presa di coscienza: l'ambiente naturale con le sue sfaccettature e le sue storie ha catalizzato l'attenzione degli spettatori accorsi ieri al Teatro Sociale per la quinta serata di Sondrio Festival, la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi. Protagonista è stata l'Italia dei parchi nazionali e delle riserve, nella fattispecie quello d'Abruzzo Lazio e Molise e quella dei Bordighi, luoghi dove gli ecosistemi sopravvivono, modello di conservazione di flora e fauna, ma anche gli effetti devastanti della tempesta Vaia e lo stato dei boschi, sentinella del decadimento ambientale. A Sondrio Festival si viaggia e si sogna, rapiti dalle splendide immagini e dalle coinvolgenti storie proposte dai documentaristi, e insieme si riflette e ci si interroga sullo stato del pianeta, sulle emergenze ambientali e sul ruolo dell'uomo.

Sul palco del Sociale

Ad aprire la serata sono stati la voce e il contrabbasso di Nelso Salton, fine interprete di "Radis", ovvero radici, presentato da Gianna Coletti, attrice milanese tornata sul palco del Teatro Sociale dopo l'applaudita apparizione alla presentazione della Stagione teatrale del Comune di Sondrio, a inizio settembre. L'introduzione alla conversazione della stessa Coletti con Paola Favero, scrittrice, forestale e molto altro, sul suo ultimo libro "Perdere l'equilibrio". Il bosco, esempio di forza e resilienza, sta molto male, in tutto il mondo, annientato da fenomeni quali tempeste, siccità, insetti e incendi mai così devastanti come in questi anni a causa del cambiamento climatico.

In ogni angolo del pianeta, i boschi crollano a causa di questi squilibri perché non hanno il tempo di reagire e di rigenerarsi. La tempesta Vaia non ha insegnato nulla perché il messaggio lanciato dagli alberi è rimasto inascoltato.

Un presente grigio e un futuro a tinte fosche per Paola Favero che illustrerà in maniera ancora più approfondita il suo libro nell'incontro pubblico in programma questo pomeriggio, alle ore 16, nella Sala "Celestino Pedretti".

Coletti ha concluso la conversazione richiamando le parole di Sara Segantini, una giovane alpinista, in chiusura del libro: non abbiamo bisogno di futuro ma di presente, corriamo, corriamo e pochi hanno la possibilità di fermarsi.

Il consiglio che ha dispensato è di fermarsi per leggere "Perdere l'equilibrio", un libro che richiede ascolto e attenzione.

Documentari

Il viaggio in Italia con i documentari in programma nella serata di ieri è iniziato dalla Valtellina con "Il bosco d'acqua - Un anno nella Riserva naturale dei Bordighi", di Marco Tessaro. Assente perché influenzato il regista, è stato il presidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio Tiziano Maffezzini a introdurre il filmato, chiamato sul palco dalla presentatrice Gigliola Amonini.

Maffezzini ha invitato a visitare un ambiente naturale dove, grazie alla tutela, è ancora ben conservata la biodiversità: un'area piccola, soltanto 47 ettari, ma ricca di flora e di fauna tipiche degli ambienti che lambiscono l'Adda, che ha nel picchio rosso il suo emblema. Nelle immagini a emergere è l'acqua, elemento imprescindibile della Riserva: dall'inverno alla primavera e dall'estate all'autunno è un'esplosione di colori e di suoni fra picchi, merli acquaioli, civette, roditori, serpenti acquatici, tassi e volpi.

La Riserva dei Bordighi svolge un ruolo chiave per le migrazioni e le nidificazioni degli uccelli, pura e integra perché sfuggita alle trasformazioni più pesanti dell'uomo. Un documentario breve ma coinvolgente, girato con maestria e passione, che svela un ambiente antropico poco conosciuto persino dai residenti.

Con "Ogni volta che il lupo" il viaggio continua sull'Appennino, nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, condotti per mano dal regista Marco Andreini, già conosciuto al pubblico di Sondrio Festival, che ha confessato di essere partito dal ritratto di un ambiente montano per arrivare a qualcosa di diverso, la vera storia, in realtà, era la sua perché il lupo rappresenta la nostra parte selvaggia. Per girare il documentario ha trascorso diversi mesi osservando i lupi che vivono tra le montagne d'Abruzzo, filmandoli mentre si avventano sulle prede, in estate e in inverno: una specie quasi soprannaturale per la sua capacità di non farsi vedere. Si ammirano albe e tramonti in un contraltare di colori, vette innevate e versanti impervi, risuonano guaiti e ululati, ma senza poter riprodurre la vera essenza di queste giornate, ammette il regista nel suo racconto, il silenzio. La legge della natura può essere spietata ma prede e predatori sono legati da un vincolo reciproco, anche nel Parco nazionale, istituito cent'anni fa, grazie al quale il lupo si è salvato dall'estinzione.

Serata conclusiva

In questo ultimo sabato di novembre, la sesta e conclusiva serata di proiezioni propone la conversazione con Vincenzo Venuto, volto noto della televisione, oggi conduttore di Melaverde, e del biologo Johannes Fritz, che da anni guida le migrazioni degli ibis a bordo di un piccolo velivolo per fermare l'estinzione di questa specie di uccelli.

Dei tredici documentari in concorso, tra i quali verrà scelto il vincitore della XXXVII edizione di Sondrio Festival, ne rimangono da vedere due: "Hotel cactus", di Yann Sochaczewski, girato nel deserto di Sonora, in Arizona, e "Slovenia: la natura al primo posto", di Christina Sonvilla e Marc Graf. Il pomeriggio non è meno interessante tra le repliche dei documentari proiettati ieri sera, la visione di filmati fuori concorso e le presentazioni di libri, oltre alle mostre e alla palestra di roccia del Cai di Sondrio, aperta ancora oggi e domani, dalle ore 15 alle ore 18.30, in piazza Garibaldi.

I "Pomeriggi family" propongono letture animate, attività con materiale da riciclo e la scoperta dei rapaci notturni, con iscrizione obbligatoria.

Alle ore 15, andrà in scena lo spettacolo per bambini di Junior Science, mentre alle ore 16 Paola Favero presenterà "Perdere l'equilibrio. Viaggio attraverso gli squilibri dell'Antropocene".

Dalle ore 17.30 verranno proiettati "Senza acqua, troppa acqua", realizzato da A2A con Will Media, e, a seguire, "Orso chi sei?" di Oreste Forno.

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