Banca Popolare Sondrio, utile netto a 431,9 milioni di euro
Pedranzini: "I proventi dell’attività bancaria caratteristica si sono attestati su livelli più che soddisfacenti, consolidando la crescita dei ricavi su base annua, premessa, questa, insieme con il controllo dei costi, per assicurare al nostro capitale un adeguato ritorno"
Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, martedì 5 novembre 2024, sotto la presidenza di Francesco Venosta, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2024.
Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha confermato la solidità del proprio posizionamento commerciale nelle aree in cui si trova a operare e la capacità di affrontare adeguatamente le complessità dello scenario macroeconomico attuale, conseguendo un utile netto di 431,9 milioni di euro, in crescita del 23,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Banca Popolare Sondrio, i dati della trimestrale
Il risultato netto di periodo, positivo per 431,9 milioni, riflette il consistente rafforzamento dell’attività bancaria caratteristica i cui proventi si attestano a 1.131,3 milioni (+18% rispetto al 30 settembre 2023; margine di interesse +21,7% e commissioni nette +9,5%). Tale dato beneficia anche del positivo contributo delle attività finanziarie per € 106,4 milioni (+26,3%), mentre sconta un incremento dei costi operativi attestatisi a 467,2 milioni (+10,8%), e delle rettifiche di valore nette che ammontano a 142,8 milioni (+42,6%); il cost-income ratio evidenzia un ulteriore miglioramento portandosi al 38% dal 40,3%. Gli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario risultano pari a 21,3 milioni in calo rispetto agli 40,9 milioni del periodo di confronto, a motivo del venir meno del contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico, il cui plafond, come comunicato dal Single Resolution Board in data 15 febbraio 2024, è stato raggiunto.
I ratio patrimoniali1 si confermano su livelli particolarmente elevati mostrando un significativo buffer rispetto ai requisiti regolamentari. I coefficienti fully phased, al netto di un dividendo maturato nel periodo per complessivi 240 milioni, corrispondenti ad un payout del 55%, segnano 16,3% con riferimento al CET1 ratio e 19,3% per il Total Capital ratio.
L’incidenza dei crediti deteriorati lordi, sintetizzata dall’indicatore NPL ratio lordo, si riduce al 4% dal 4,3% di settembre 2023, non incorporando ancora il beneficio atteso delle operazioni di dismissione in corso di perfezionamento. L’incidenza delle esposizioni deteriorate nette, che riflette gli elevati accantonamenti, si attesta invece all’1,7%, in linea con il valore di settembre 2023. I tassi di copertura del credito deteriorato, in ulteriore incremento da inizio anno, si confermano particolarmente significativi. In dettaglio, il coverage ratio del totale crediti non performing si colloca al 58,5% dal 57,3%, il livello di copertura delle inadempienze probabili aumenta al 54,1% dal 51% e quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza rimane invariato all’82,1%. Il tasso di copertura relativo al credito in bonis aumenta allo 0,88% dallo 0,73%. Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si posiziona al 14,8% dal 14,9% di dicembre 2023.
La raccolta diretta da clientela risulta pari a 42.679 milioni, (+0,7% rispetto a fine 2023). La componente riveniente da investitori istituzionali risulta in incremento, da inizio anno, soprattutto grazie al collocamento di nuovi prestiti obbligazionari, in linea con quanto previsto dal piano di funding; la restante parte della raccolta diretta si conferma stabile.La raccolta indiretta, pari a € 50.849 milioni, si incrementa rispetto agli 46.319 milioni di fine 2023 (+9,8%), soprattutto grazie all’andamento favorevole dei mercati finanziari. Il risparmio amministrato ammonta a 42.671 milioni rispetto agli € 39.143 milioni del 31 dicembre 2023 (+9%). Il risparmio gestito risulta pari a 8.178 milioni rispetto agli € 7.176 milioni di fine 2023 (+14%), evidenziando flussi netti positivi in termini di raccolta per oltre 550 milioni2 in crescita rispetto alla dinamica, pure positiva, osservata nello scorso esercizio; la raccolta assicurativa ammonta a 2.158 milioni rispetto agli 2.067 milioni del 31 dicembre 2023 (+4,4%), con flussi netti positivi pari a oltre 45 milioni.
I finanziamenti verso clientela ammontano a 34.247 milioni, in lieve riduzione rispetto ai livelli di fine 2023 (€ 34.480 milioni; -0,7%), riflettendo pure elementi di stagionalità. Le erogazioni del periodo hanno invece mostrato un buon incremento, attestandosi a circa € 3,7 miliardi, rispetto agli 3,4 miliardi del periodo di confronto (+7,5%).
Il commento del consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini
"Registriamo risultati molto positivi anche nel terzo trimestre dell’esercizio in corso. I proventi dell’attività bancaria caratteristica si sono attestati su livelli più che soddisfacenti, consolidando la crescita dei ricavi su base annua, premessa, questa, insieme con il controllo dei costi, per assicurare al nostro capitale un adeguato ritorno. Nonostante la complessità
dello scenario macroeconomico, il nostro Gruppo, attraverso un costante miglioramento della propria struttura commerciale, continua a supportare l’economia reale con l’erogazione di nuovi prestiti e a fornire prodotti e servizi apprezzati dalla clientela con particolare riferimento ai sistemi di pagamento, attività internazionale, wealth management e bancassurance”, ha dichiarato Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore Generale di Banca Popolare di Sondrio.
E ha aggiunto: "Riteniamo che il calo dell’inflazione e la prospettiva di un’ulteriore riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea sortiscano l’effetto di rafforzare la fiducia dei consumatori e delle imprese, rinvigorendone la propensione alla spesa e agli investimenti. Da parte nostra, siamo stati al fianco dei clienti durante i periodi più difficili che si sono susseguiti in questi ultimi anni e continueremo a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenerli anche nel nuovo contesto. Alla luce dell’eccellente performance di quest’anno e del mutato quadro macroeconomico, confermiamo la decisione di anticipare nel corso del prossimo anno la revisione del Piano industriale, per rilanciare la nostra ambizione di essere una banca universale solida, redditizia e resiliente, in grado di creare valore per tutti gli stakeholder, mantenendo il ruolo di acceleratore dell’economia”.