Fondazione Fojanini approva il bilancio e lavora al nuovo statuto

Il direttore Murada ha ritirato le dimissioni.

Fondazione Fojanini approva il bilancio e lavora al nuovo statuto
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Il CdA della Fondazione Fojanini, presieduto da Flavio Bottoni, ha approvato il bilancio. E ora lavora al nuovo statuto, con il ritiro delle dimissioni da parte del direttore Graziano Murada.

Fondazione Fojanini, via libera al bilancio

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fojanini ha approvato il conto consuntivo 2018 e preventivo 2019. I punti all’ordine del giorno sono stati accompagnati dall’illustrazione dei dati emersi dalla verifica affidata a gennaio al dottor Francesco Grimaldi. L’ottimo lavoro è stato presentato tramite una carrellata di slide e ha offerto ai consiglieri una puntuale analisi dei profili amministrativi e organizzativi della Fojanini. Con la presa d'atto della qualità dei servizi offerti, delle competenze e della serietà del personale interno.

Il nuovo statuto della Fondazione Fojanini

La chiara illustrazione del dottor Grimaldi sarà propedeutica alla predisposizione del nuovo assetto statutario e organizzativo della Fondazione, coerente sia con l’evoluzione del contesto normativo di riferimento, sia con una più efficace gestione ed attuazione degli scopi statutari (ricerca/sperimentazione, l’assistenza e collaborazione con il comparto agricolo, funzione didattica) in linea con le best practices del settore. Uno statuto che riveda il modello di governance per adeguarsi alle necessità attuali e rendere più veloce ed efficace la gestione della struttura. Il tutto alla luce delle necessità di una agricoltura che viaggia sempre più velocemente verso l’innovazione tecnologica e ha la necessità di avere al proprio fianco, una struttura scientifica in grado di coadiuvare, affiancare e indirizzare il processo produttivo. Ancor più in una realtà di montagna dove l’agricoltore, oltre ad essere “custode dell’ambiente e della bellezza” e quindi presidio del territorio, svolge la sua funzione spesso part time.

Il ritiro delle dimissioni del direttore

Innovazione, assistenza ai comparti produttivi, dialogo con il mondo produttivo, sinergia con le organizzazioni sindacali queste le basi su cui continuare ad operare. L’attuazione di tali prospettive dovrà coniugarsi con adeguate risorse economiche al fine di consentire una serena programmazione. Tale ultimo aspetto ha comunque inciso negli anni passati, nonostante il lavoro svolto sul territorio sia stato positivo. Infine il Cda, in attesa della fine del percorso di modifica statutaria con i necessari passaggi di ordine burocratico, con un nuovo organigramma di governance e operativo, ha espresso la necessità che il direttore Murada continui nel suo lavoro, pur avendo rassegnato le dimissioni da tempo. Proposta accettata.

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