Forny Oreficeria, cinque generazioni per 150 anni di storia

Un’eccellenza da sempre patrimonio di via Dolzino: oggi con Natalia Forny ci sono la madre Carmen Mezzera e il marito Ivano Trisotto

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Vederla lavorare mette in risalto le sue caratteristiche, fra attenzione e raffinatezza. Natalia Forny è la titolare della storica Forny Oreficeria, realtà di Chiavenna che nel mese di marzo ha festeggiato i 150 anni di attività. Dal 1868 un’unica famiglia, attraverso cinque generazioni, è al timone della bottega di via Dolzino 11. Un traguardo prestigioso e allo stesso tempo una rarità assoluta. Oggi Natalia lavora con la madre Carmen Mezzera (esempio di lavoratrice silenziosa e riservata), oltre che con il marito Ivano Trisotto, che si occupa di orologi.

Cristiano Forny e l’arrivo a Chiavenna

Per risalire all'arrivo dei Forny a Chiavenna bisogna tornare addirittura al 1866. In questo anno Cristiano, orologiaio nato nel 1833 a Hohtenn, nel Canton Vallese in Svizzera, giunse in paese. Dopo circa un anno di lavoro come dipendente e il matrimonio con Maria Bianconi del vicino comune di Mese, aprì la sua bottega. Siamo nel 1868 e il negozio si trovava in Paart de mèz, che agli inizi del Novecento fu intitolata a Francesco Dolzino. I Forny non si sposteranno più da lì. L’attività di Cristiano (trisnonno di Natalia) era focalizzata sull'orologeria (costruendo e vendendo orologi), ma si occupava anche di grammofoni. Iniziano così a succedersi le generazioni. Da Cristiano si arriva ad Attilio (bisnonno), quindi a Renato (nonno). E in seguito di nuovo ad Attilio (papà di Natalia, marito di Carmen scomparso nel 1995) per poi giungere all'attuale titolare.

Attilio e Carmen modificano Forny Oreficeria

I genitori di Natalia cambiarono impostazione all'attività, puntando sulla gioielleria e cavalcando gli anni del boom economico. «Negli anni Cinquanta, durante la costruzione della diga della Valle di Lei, arrivarono a Chiavenna migliaia di maestranze - spiega - La rinascita economica e il ritrovato benessere della comunità spinsero mamma e papà ad allargare l’offerta dei prodotti esposti in negozio, inserendo anche pregiati articoli di oreficeria. E fu una scelta vincente, tant'è che tenevano aperto anche la domenica, per servire gli operai nel giorno di riposo». Il tutto senza mai cercare un’altra sede, per una volontà ben precisa:«I miei genitori non hanno mai voluto spostarsi, in segno di rispetto per gli avi della famiglia Forny».

All’orizzonte c’è la sesta generazione

La sesta generazione è già pronta. Davide (18 anni) e Mariele (16) hanno già un pizzico di esperienza in negozio, Irene (14) la maturerà. «I nostri tre figli stanno ovviamente studiando, nel frattempo noi cerchiamo di insegnargli il mestiere. - continua Natalia, memore degli insegnamenti di mamma Carmen e di papà Attilio - Se vorranno proseguiranno l’attività, senza forzature. Io sono cresciuta dietro il banco, mi sembra naturale abituarli a fare altrettanto». Che cosa c’è dunque dietro ad una storia lunga 150 anni? Che cosa ha permesso ai Forny di tramandare il proprio nome e l’attività lungo ben cinque generazioni? L’impresa non è da poco, ma il loro segreto è facilmente intuibile, basta guardare Natalia all'opera.

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La base è l’insegnamento di mamma e papà

«Papà e mamma ci hanno insegnato che tutti devono ricevere la massima attenzione ed essere seguiti con la stessa importanza e scrupolo. Indipendentemente dalle loro esigenze, grandi o piccole che siano - racconta - servono poi affidabilità, precisione e cordialità, cercando di far sentire a proprio agio chiunque necessiti del nostro lavoro». In aggiunta Natalia non lascia nulla al caso, puntando anche sulla professionalità. In bella mostra su una parete del negozio c’è anche l’attestato di partecipazione (con superamento dell’esame finale) a un corso pratico dell’Istituto Gemmologico Italiano, ottenuto alla fine degli anni Ottanta.

Semplicità e accoglienza i valori fondanti

In ogni caso parliamo di persone semplici e disponibili, accoglienti. E prima di Natalia questi valori erano parte del patrimonio culturale di Attilio (sempre supportato da mamma Carmen), Renato e via dicendo, fino ad arrivare al capostipite Cristiano. Oggi Forny Oreficeria non è solo un negozio nella via principale di Chiavenna; si tratta di una bottega a cui il tessuto sociale chiavennasco è affezionato.

L’azienda in breve

Oggi non è raro trovare gioiellerie che rappresentano l’evoluzione di negozi nati come orologeria. Forny Oreficeria rappresenta però uno degli esempi più significativi di questo cambiamento, affondando le sue radici nel lontano 1868. In anni recenti è stato persino ritrovato un orologio appartenente ad una quotata collezione privata con l’incisione Forny di Clavenna, come si chiamava allora la cittadina. Attualmente, curiosando nel negozio di Natalia Forny, del marito Ivano Trisotto e di mamma Carmen, oltre a gioielli e orologi si trova anche un’ampia scelta di argenteria e oreficeria. L’attività si trova da 150 anni a Chiavenna, in via Francesco Dolzino 11. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.fornyoreficeria.it (dove si trovano i marchi trattati), la pagina Facebook «Forny Oreficeria» (sempre ricca di aggiornamenti su prodotti e novità) o chiamare lo 0343.3214.

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