Dighe e energia

Idroelettrico, varato il progetto di legge regionale: più soldi alla Valtellina

Più risorse e benefici ai territori nei quali sorgono le centrali.

Idroelettrico, varato il progetto di legge regionale: più soldi alla Valtellina
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La Giunta regionale ha varato oggi, mercoledì 4 marzo 2020, il progetto di legge regionale che disciplina il rinnovo delle concessioni per l'idroelettrico.

Idroelettrico, l'annuncio di Sertori

"Regione decide di applicare l’autonomia secondo un principio sussidiario che conferisce risorse e benefici ai territori dove sono allocati i grandi impianti”. A dichiararlo è l’assessore a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni e Risorse energetiche, Massimo Sertori, che commenta l’approvazione del progetto di legge nella Giunta straordinaria convocata nella giornata odierna.

Ai territori almeno il 60% dei canoni

"La legge nazionale del 2018, stesa anche su forte impulso di Regione Lombardia, prevede che una volta scadute le concessioni le proprietà delle dighe e dei grandi invasi vengano attribuiti direttamente alle Regioni, le quali avranno la facoltà di legiferare entro il 31 marzo 2020 le modalità di assegnazione e avviare i bandi entro 2 anni dall’approvazione della norma regionale - spiega Sertori - La norma statale stabilisce inoltre che siano le Regioni a definire il canone di concessione, introducendo una quota fissa e una variabile, quest’ultima legata alla produttività e redditività, e prevede il trasferimento annuale alle province e alla città metropolitana, sul cui territorio insistono gli impianti, di almeno il 60% del canone introitato dai concessioni. In maniera analoga alle Province Autonome di Trento e di Bolzano, la norma concede la facoltà da parte delle Regioni di chiedere ai Concessionari la cessione di una quota gratuita di energia. Quest’ultima possibilità è già stata attuata con l’approvazione dell’emendamento al Collegato alla Legge di Bilancio, licenziato dal Consiglio regionale lo scorso 16 dicembre".

Il progetto di legge regionale

Il progetto di legge regionale approvato oggi dalla Giunta stabilisce le procedure con le quali la Regione effettuerà l’assegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche alla loro scadenza, nonché stabilisce i valori dei canoni fissi e dei canoni variabili. La norma regionale disciplina i requisiti per poter partecipare ai bandi di gara e i criteri di valutazione per la scelta del concessionario, che tengono conto degli aspetti economici e progettuali. Nei criteri di valutazione, tra gli altri, gli interventi di efficientamento degli impianti, di compensazione paesaggistico e territoriale, capacità gestionali, compensazioni di carattere sociale, formativo e occupazionale dei territori interessati, con particolare attenzione per i giovani. Il pdl prevede altresì una serie di obblighi nella gestione futura, tra questi l’utilizzo delle acque invasate per sostenere le portate dei corsi d’acqua, i livelli dei laghi ai fini ambientali e agricoli, o per fronteggiare le eventuali situazione di crisi idrica, e il riassetto territoriale e viabilistico. Molti dei criteri e degli obblighi sono riferiti ai bacini idrografici sui quali insistono le centrali.

Un nuovo patto tra territori e produttori

“Credo che quello di oggi – conclude l’assessore Sertori - sia un importantissimo passo avanti rispetto all’utilizzo di una risorsa che, da un lato comporta benefici comuni, in quanto stiamo parlando della produzione di energia da fonte rinnovabile, ma che dall’altro deve trovare un equilibrio e una compensazione con i territori e le comunità che ospitano questi grandi invasi. Ci sono oggi le condizioni perché i territori e i futuri produttori di energia idroelettrica formulino un nuovo contratto che darà un giusto equilibrio alle parti. La Regione, con le proprie leggi, mira a porsi come garante di questo percorso. Ringrazio il Presidente Attilio Fontana per la fiducia, il sostegno, e per la sensibilità che ha sempre dimostrato nei confronti del tema idroelettrico e dei territori. Dopo questo provvedimento ora ci attende l’iter delle Commissioni fino ad approdare in Aula per l’approvazione definitiva del testo entro il 31 marzo 2020. Sono convinto che tutte le forze politiche sapranno raccogliere la straordinaria opportunità che abbiamo davanti”.

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