Pagamenti senza Pos: i commercianti contrari alle sanzioni

"I metodi repressivi causano danni irreparabili"

Pagamenti senza Pos: i commercianti contrari alle sanzioni
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"Le sanzioni come leva della modernizzazione nell’uso della moneta elettronica? Noi non ci crediamo: non è infatti con un ennesimo intervento vessatorio a discapito degli operatori che sarà possibile ottenere risultati positivi per l’economia del Paese, al contrario sarebbe auspicabile sostenere le imprese, sulle quali si sono già abbattuti in questi anni i costi della crisi, con una politica di incentivi economici e di riduzione dei costi". In perfetta linea con il punto di vista di Confcommercio nazionale, anche l’Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio esprime, attraverso le dichiarazioni della sua presidente Loretta Credaro.

La proposta di nuove sanzioni

Il meccanismo di sanzioni - la cui introduzione è stata prospettata dal ministero dell’Economia entro settembre -  sarà a carico degli operatori (commercianti, pubblici esercenti, professionisti ecc.) nel caso in cui essi siano trovati sprovvisti di Pos o non accettino di farsi pagare dai propri clienti tramite carta di credito o bancomat, anche per importi irrisori come la spesa per un quotidiano o un caffè. Per ogni rifiuto da parte dell’imprenditore, è stata preannunciata una sanzione pari a 30 euro.

I perché del No

Due in particolare gli aspetti lamentati dagli operatori: da un lato, gli innumerevoli e oggettivi problemi che si presentano nel garantire l’efficienza del servizio in una realtà come quella della provincia di Sondrio; dall’altro, i costi per l’installazione del Pos, per il suo funzionamento e le commissioni da pagare, che incidono in modo esagerato. Per un edicolante e un tabaccaio accettare il pagamento tramite Pos rispettivamente di un quotidiano e di un pacchetto di sigarette significa in pratica regalarli o peggio: nella maggior parte dei casi, andare in perdita. "Risulta quindi evidente - concludono i commercianti - come ci troveremmo di fronte a una situazione paradossale e a farne le spese sarebbe, come di solito accade in queste circostanze, l’ultimo anello della catena, ossia gli esercenti".

Come fare per incentivare?

Secondo l’Unione del Commercio e del Turismo l’unica strada seria e davvero incentivante per la diffusione dei pagamenti tramite Pos resta quella di ridurre finalmente i costi delle commissioni applicati sulle transazioni, mentre i metodi repressivi dei meccanismi sanzionatori in casi come questi rischiano solo di produrre danni irreparabili.

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