Futuro da proteggere

Sorpresa e preoccupazione per l'offerta di BPer sulla Banca Popolare di Sondrio

L'appello di Uncem Lombardia tramite il suo Presidente, Tiziano Maffezzini.

Sorpresa e preoccupazione per l'offerta di BPer sulla Banca Popolare di Sondrio
Pubblicato:

L'annuncio dell'offerta pubblica di acquisto da parte di BPer nei confronti della Banca Popolare di Sondrio ha suscitato sorpresa e preoccupazione tra le istituzioni locali, gli imprenditori e la cittadinanza valtellinese. La Banca Popolare di Sondrio, con oltre 150 anni di storia e quasi 500 filiali in sette regioni italiane, rappresenta un pilastro dell'economia locale, un punto di riferimento per le imprese, gli enti e i piccoli risparmiatori.

Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, ha lanciato un appello affinché tutti gli attori coinvolti – politica, forze sociali, imprenditori e rappresentanti di categoria – uniscano le forze per affrontare un processo che potrebbe incidere profondamente sul futuro economico e creditizio della Valtellina. Secondo Maffezzini, questo passaggio deve essere gestito con attenzione per garantire che il territorio continui a disporre di un sistema bancario solido e radicato nelle comunità montane.

Ruolo centrale

La Banca Popolare di Sondrio non è solo un istituto di credito, ma un motore di sviluppo per le comunità di montagna. Ha saputo coniugare l’evoluzione del settore bancario con la tutela dell’economia locale, evitando l’omologazione dei grandi gruppi bancari che, in molti casi, hanno portato alla razionalizzazione dei servizi, alla chiusura di filiali e al progressivo abbandono delle comunità più piccole e isolate. Questo processo, già in atto in diverse aree del Paese, rischia di compromettere la vitalità delle economie locali, riducendo le opportunità per chi vive e lavora in montagna.

Uncem ha più volte denunciato come la concentrazione bancaria e l’ingresso di grandi gruppi portino a una riduzione dei servizi, con conseguenze negative per imprese e cittadini. Il rischio è che l’acquisizione di BPS da parte di BPer comporti una perdita di prossimità e sensibilità nel sostegno all’economia locale, sostituendo il valore umano con logiche finanziarie impersonali.

Radicamento territoriale

Maffezzini ha ricordato le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, che, in un recente incontro presso la sede della Banca Popolare di Sondrio, aveva sottolineato l’importanza delle banche locali come motori dell’economia nazionale. Il ministro aveva invitato il settore bancario a operare con intelligenza e cuore, ponendo attenzione al ruolo delle banche nel supportare il tessuto imprenditoriale e produttivo.

Il radicamento territoriale non è un semplice elemento romantico o campanilistico, ma una risorsa strategica che permette di comprendere e supportare efficacemente le specificità economiche locali. La capacità di lettura del contesto da parte di una banca con profonde radici nel territorio non può essere sostituita da algoritmi o da logiche puramente finanziarie.

 Futuro da proteggere

L’auspicio di Maffezzini e delle istituzioni locali è che l’assetto di BPS venga preservato, affinché continui a contribuire allo sviluppo della Valtellina e delle sue imprese. L’eventuale acquisizione non dovrebbe tradursi in una perdita di valore umano e di vicinanza al territorio, poiché ciò rappresenterebbe un danno significativo per l’intero ecosistema economico locale.

In un momento di grandi cambiamenti nel settore bancario, è essenziale garantire che l’evoluzione non comporti la scomparsa di realtà che hanno svolto un ruolo fondamentale per la crescita delle comunità. Il futuro della Banca Popolare di Sondrio e della Valtellina dipenderà dalle scelte che verranno fatte nelle prossime settimane, scelte che dovrebbero tenere conto non solo degli interessi finanziari, ma anche di quelli sociali ed economici del territorio.

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali