Presenti stakeholders e istituzioni.ida

“Valtellina 2030”, le sfide per un futuro sostenibile

Il forum si è svolto giovedì 15 settembre all’azienda agrituristica “La Fiorida” di Mantello.

“Valtellina 2030”, le sfide per un futuro sostenibile
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Una valle straordinaria che offre tante opportunità, ma che ha diverse criticità da risolvere e una grande sfida da affrontare: le Olimpiadi Invernali 2026, un viaggio verso l’innovazione e il cambiamento. In mezzo tanti temi: dal lavoro all’agricoltura, passando per la formazione, il rapporto con la vicina Svizzera, la questione energetica e tanto altro ancora. Di tutto ciò si è parlato nel convegno "Valtellina 2030 - Per costruire insieme uno sviluppo sostenibile", andato in scena giovedì 15 settembre nelle sale dell’azienda agrituristica "La Fiorida" di Mantello.

“Valtellina 2030”, i protagonisti

Al forum hanno partecipato i più importanti stakeholders della valle, ovvero Stefano Martinalli, direttore Consorzio Vivi le Valli e Dg Autotorino, Antonio Tirelli, presidente Gruppo Iperal, Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Claudio Palladi, Ad Rigamonti e presidente Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina, e Sergio Schena, membro della Fondazione Milano Cortina. A dialogare con loro, cercando di rispondere a quesiti e problemi segnalati sono stati Mauro del Barba, parlamentare valtellinese e uno dei leader nazionali di Italia Viva (collegato via web dal Parlamento), Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, e Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico (bloccato all’ultimo dalla lombosciatalgia e perciò connesso attraverso la piattaforma Teams).

Il benvenuto di Plinio Vanini

Ad aprire i lavori è stato il padrone di casa Plinio Vanini, fondatore dell’azienda agricola "La Fiorida" e presidente di Autotorino:

"Questo incontro vuole individuare alcuni obiettivi e condividerli con chi deve legiferare e può essere aiutato a creare regole all’interno delle quali sviluppare un’economia sana e sostenibile, sintesi di un pensiero comune e inclusiva di tutto il territorio. Il futuro dobbiamo costruirlo insieme, esaltando le nostre peculiarità locali".

Fra i temi chiave Vanini colloca l’agricoltura, intesa come inclusiva al turismo:

"Devono andare a braccetto, inoltre credo che il nostro Paese debba smettere di piangersi addosso, noi siamo i driver del nostro destino. Serve investire in progetti strategici, con coraggio, per far sì che tale denaro diventi fattore moltiplicatore per tutto il territorio". I saluti istituzionali, a nome di tutte le attività economiche, sono stati affidati a Loretta Credaro, presidente della Cciaa di Sondrio.

La tavola rotonda

Subito dopo ha preso il via la tavola rotonda, coordinata da Giancarlo Ferrario, direttore editoriale del Gruppo Netweek. Il primo intervento è stato di Stefano Martinalli, Dg Autotorino:

"Per la trasformazione futura della valle occorrono grandi infrastrutture di connessione, con un piano di mobilità ad alta sostenibilità ambientale che scelga la ferrovia come asset principale e qui penso alla nuova Lecco-Bormio. Serve inoltre una piattaforma logistica che metta insieme le microimprese dell’agroalimentare, permettendo loro di fare sistema. E poi il turismo: per le Olimpiadi mi auspico ci sia un intervento pianificato di sostegno alla ricettività alberghiera, che non riguardi solo le aree direttamente coinvolte ma anche media e bassa valle, oltre che Alto Lario e Valchiavenna".

Le parole di Antonio Tirelli

Antonio Tirelli, presidente Gruppo Iperal, si è focalizzato sul mercato del lavoro:

"La pandemia ha riscritto un nuovo equilibrio fra qualità e retribuzione, la mobilità è aumentata e le aziende devono riorganizzare il loro modello di sviluppo del business. E poi c’è la Svizzera, un concorrente molto agguerrito per i posti di lavoro, che comporta per la Valtellina perdita di esperienza, know-how e professionalità. Serve intervenire sulle zone di confine: è un problema non nuovo, ma accentuato dalla rivalutazione del franco svizzero".

L’intervento di Ettore Prandini

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha toccato più fronti:

"La montagna non è un problema, ma un’opportunità, però è basilare trattenere le persone sul posto se si vuole competere con il mercato mondiale. Servono servizi e infrastrutture, materiali e immateriali, come la banda larga. E poi c’è l’agricoltura: va riscoperta rispetto alla filiera agroalimentare, per generare una grande possibilità di crescita e sviluppo per le aree montane. Anche il turismo ha un ruolo centrale, in cui serve far capire ai cittadini e ai turisti che in Valtellina c’è un’offerta che altri non hanno. E infine i giovani: dobbiamo ascoltare le loro esigenze, coglierle, tradurle e dare possibilità. Il lavoro è dignità e di conseguenza va riconosciuto in termini economici".

Claudio Palladi e Sergio Schena

Claudio Palladi, Ad Rigamonti e presidente del Distretto Agroalimentare, ricorda il ruolo della formazione:

"La valle ne ha bisogno, perché non portare qui un distaccamento di un’Università milanese? Il settore agroalimentare è una realtà splendida, con forte tradizione ma anche la potenzialità di un futuro radioso. Ed è da cogliere, ragionando anche su altri temi chiave come le infrastrutture, la forza lavoro e la piattaforma per le microimprese". Sergio Schena, membro della Fondazione Milano Cortina, evidenzia che cosa manca in vista delle Olimpiadi: "Non c’è una strategia provinciale di marketing, manca una chiara pianificazione strategica e perciò dobbiamo cambiare passo. Serve una programmazione di lungo periodo, per far sì che chi viene qui per i Giochi Invernali voglia tornare anche negli anni seguenti".

Le istituzioni: il ministro Giorgetti

La parola è poi passata alle istituzioni. E in primis a Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico:

"Spesso è stato sottolineato il concetto di “noi” che deve prevalere. Ciò è fondamentale rispetto ai tanti temi richiamati e soprattutto per lo shock positivo delle Olimpiadi: “costringono” questo “noi” a confrontarsi su realtà, capire deficit e carenze, dove indirizzare innovazione e novità che possano permettere alla provincia di Sondrio di essere competitiva e attrattiva nel futuro". Il ministro ha parlato pure di formazione e infrastrutture: "Abbiamo grandi disponibilità dal PNRR, circa 4 miliardi, ma non si è ancora focalizzato come metterle a terra, di certo la provincia di Sondrio deve trovare realtà d’eccellenza, sia a livello professionale che universitario. Sulla mobilità si deve pensare in grande come facevano nel secolo scorso, senza farci intimidire dal fatto che progettazione e realizzazione possano richiedere trent’anni".

Dal senatore Arrigoni al governatore Fontana

Presente in sala anche il senatore Paolo Arrigoni, responsabile energia della Lega:

"Il caro energia è nato prima della guerra russo-ucraina, come effetto collaterale della transizione ecologica basata su ideologismo ambientalista. Servono misure emergenziali di medio-lungo periodo".

Non sono mancate le parole di Attilio Fontana, governatore della Lombardia:

"Fondamentale è la massima collaborazione a prescindere dall’appartenenza politica. La nostra regione ritiene la montagna un’opportunità che deve essere sostenuta e infatti siamo stati i primi ad istituire l’assessorato alla montagna. Le infrastrutture? Con la conclusione della variante di Sondrio e altri piccoli interventi si dovrebbe dare sbocco a zone congestionate, mentre per le ferrovie, che appartengono a RFI, sono stati investiti 70 milioni di euro per far sì che la tratta Sondrio-Milano sia più veloce di circa mezz’ora. Stiamo lavorando sulla banda larga, così come sulla riqualificazione degli impianti di risalita".

Non è mancato il commento di Mauro Del Barba

Infine il parlamentare valtellinese Mauro Del Barba:

"Qualsiasi progetto che voglia parlare di sviluppo sostenibile del territorio deve partire dalla questione dei giovani, come tenerli in valle, far sì che siano protagonisti. Ciò si sviluppa in formazione di qualità sul territorio, nell’offerta del lavoro che cercano, senza costringerli a cercarlo altrove. Avanti con la sanità, perché non possiamo permetterci di non averla di qualità, e con le infrastrutture. E poi c’è l’acqua, per cui la Valtellina sarà sempre più una riserva importante. Per affrontare tutto ciò organicamente serve una governance: questo è il vero problema".

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