Bufera BIM: Fratelli d'Italia respinge le accuse di sabotaggio
FdI risponde alle critiche sui controlli al BIM, ribadendo che la verifica della legittimità degli eletti è un atto dovuto per legge
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Fratelli d'Italia (FdI) risponde alle critiche mosse da diversi sindaci e dal segretario provinciale della Lega riguardo alla richiesta di verifica della legittimità degli eletti nel BIM. FdI ribadisce che l'iniziativa mirava esclusivamente ad accertare il rispetto della normativa, senza secondi fini.
Critica poi i sindaci che, pur eletti come civici, seguono direttive di partito senza trasparenza verso gli elettori. Respinge le accuse di sabotaggio e sottolinea che la richiesta di verifica non è un attacco al territorio, ma un atto dovuto per legge.
FdI evidenzia che la verifica della compatibilità degli eletti con gli incarichi nel BIM è obbligatoria per prevenire conflitti di interesse, come indicato dall’ANAC. Sottolinea che il segretario del BIM non ha ritenuto infondata la richiesta, dimostrando la sua legittimità.
La dichiarazione completa
Riportiamo di seguito la nota stampa completa:
In relazione ai comunicati stampa apparsi in queste ore a firma di vari sindaci e dal segretario provinciale della Lega è doveroso dare una risposta perché non pare ben colta l’essenza dell’iniziativa intrapresa da FdI all’ultima riunione del BIM, ovvero chiedere di accertare se la normativa sia rispettata, nulla più.
Stupisce allora leggere detti sindaci - che si fanno votare come civici ma poi seguono evidenti imposizioni di partito senza renderne conto al loro elettorato che come civici li ha votati - accusare di aver sabotato il BIM contro l’interesse dei cittadini o addirittura dipingere scenari futuri ove qualcuno, parrebbe il Ministro Crosetto a leggere le affermazioni del sindaco di Grosio, si prenderebbe con mano lesta le risorse del BIM. Spiace leggere un segretario di partito definire le questioni di legalità sollevate in assemblea “questioni legali da azzeccagarbugli” o definire FdI un partito scaltro, che gioca e che non si concentra sul bene comune. O ancora, interdetti lascia il comunicato dei sindaci della Valchiavenna che esprime rammarico per il mancato insediamento del BIM poiché impedirebbe e limiterebbe la loro difesa in una causa pendente con società idroelettriche.
Non funzione così la pubblica amministrazione.Chiedere la verifica – dovuta per legge – della mancanza delle situazioni di inconferibilità ed incompatibilità è un attacco al territorio?
Ebbene chiedere di verificare se si agisce nel rispetto della legge oggi, per i sindaci che si sono affannati a mandare comunicati o scrivere post, parrebbe sbagliato.
Ridurre la richiesta di verifica di legittimità dell’azione amministrativa ad una questione da azzeccagarbugli, con evidente accezione negativa del termine, è invece corretto per i sindaci scrittori.
Le leggi si rispettano a garanzia di tutti, chiederne la verifica non solo è necessario, ma per pubblici ufficiali, quali sono i sindaci, atto dovuto.Dopo lo scrutinio delle elezioni al BIM, e solo in quel momento poteva essere fatto perché prima non vi erano soggetti eletti), è stato chiesto al responsabile del servizio di prevenzione della corruzione del BIM di verificare se ai soggetti eletti potesse essere conferito l’incarico di amministratori del BIM, sussistendo un potenziale divieto previsto per legge sulla base di recenti pareri e decisioni dell’ANAC, autorità nazionale anti corruzione.
Cosa si sarebbe dovuto fare? Rimanere in silenzio complici di una potenziale violazione di un principio fondamentale di legalità? Anac afferma che una persona non può ricoprire nello stesso momento il ruolo di controllore e di controllato, insomma chi ha il compito di vigilare non può essere chi deve essere vigilato.
Questa verifica si fa per obbligo di legge prima del conferimento dell’incarico, e quindi dopo le elezioni. Nessun trucco e nessun inganno, solo rispetto doveroso della legge.
Il fatto stesso che il segretario del BIM, si ribadisce responsabile del servizio di prevenzione della corruzione di detto ente, non abbia giudicato manifestamente infondata la richiesta di accertamento, ma necessari ulteriori approfondimenti, denota peraltro la non pretestuosità della stessa che sarebbe altrimenti stata respinta immediatamente.
Ma oltre al rispetto della legge questa verifica deve essere fatta perché ogni atto poi compiuto da un comitato esecutivo a cui non poteva essere conferito l’incarico è nullo, con effetti disastrosi, quelli si, sul territorio e sulla collettività.Siamo davvero all’assurdo, chi agisce chiedendo la verifica del rispetto della legge a tutela di tutti viene additato come distruttore, accaparratore, nemico del territorio. E nessun danno per una presunta impossibilità ad operare del BIM.
Si evidenzia che il BIM è decaduto dall’estate scorsa ma l’assemblea è stata convocata solo per il 20.2.25, in evidente ritardo e chiara violazione dello Statuto, ma ciò non gli ha impedito di operare, come continua anche oggi, infatti gli organi di governo rimangono in carica sino all’insediamento di quelli nuovi e, per inciso ed a beneficio dei sindaci della Valchiavenna, la loro causa - persa in primo grado poiché il BIM è stato condannato a restituire oltre 600mila € ad A2A – prosegue tranquillamente (sperando in un esito diverso …).
Quindi si evitino allarmismi inutili e ci si rassegni ad un controllo di legalità.