Decreto Sicurezza, Sertori contro i sindaci disobbedienti

Il politico valtellinese difende il provvedimento voluto dal ministro Salvini.

Decreto Sicurezza, Sertori contro i sindaci disobbedienti
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L'assessore regionale Massimo Sertori contro i sindaci che hanno annunciato di voler disobbedire al Decreto Sicurezza.

Decreto sicurezza, "Atteggiamento incomprensibile"

"E' per me incomprensibile l'atteggiamento di alcuni sindaci che assumono chiaramente una posizione di tipo politico e strumentale, che va oltre il proprio ruolo e le Istituzioni che rappresentano. Il Decreto
Sicurezza è stato infatti approvato dal Governo e sottoscritto dal Presidente della Repubblica". Lo ha detto Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia con delega agli Enti locali, commentando la decisione di alcuni sindaci di "disubbidire" e di non applicare le norme del Decreto sicurezza fortemente voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Le parole del politico valtellinese

"Le leggi possono piacere o non piacere - ha continuato Sertori - ma devono essere rispettate da tutti, soprattutto dai rappresentanti delle istituzioni che portano con sé maggiori responsabilità rispetto ai singoli cittadini. E questo lo prevede la Democrazia. Se non piace una legge sulle tasse, non le pago? Non funziona così. La disapplicazione della legge costituisce non solo un atto illegittimo, ma anche una grande mancanza di rispetto per tutti quegli amministratori che invece sono rispettosi delle regole e rispondono a tutti i loro cittadini".

La difesa del Decreto Sicurezza

E ancora, difendendo il provvedimento, Sertori ha aggiunto: "Sono molto dispiaciuto di questo atteggiamento irrispettoso nei confronti della legge e della Democrazia. Mi sarei aspettato da parte dei sindaci, dato che siamo di fronte alla prima finanziaria che dopo anni conferisce loro risorse, un ringraziamento a questo Governo che ha invertito una tendenza, dimostrando una grande sensibilità nei confronti dei Comuni. Il Decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini ha di fatto posto dei limiti alla illegalità, alla mafia e all'immigrazione incontrollata nelle nostre città, dotando le forze dell'ordine di strumenti adeguati che consentano interventi risolutivi e preventivi. Gli stessi sindaci che violano la legge, abbiano il coraggio di spiegarlo ai loro cittadini perché contestano il ministro Salvini e non condividono il Decreto sicurezza".

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