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Decreto Sostegni, la montagna chiede di più

La richiesta è arrivata da Uncem durante l'audizione in commissione al Senato.

Decreto Sostegni, la montagna chiede di più
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Nel Decreto Sostegni in discussione in questi giorni, sono destinate agli Enti locali montani "risorse importanti", per i Comuni e per le imprese e i professionisti in particolare delle filiere della neve e del ghiaccio in crisi per una stagione invernale mai partita. Lo ha detto Tiziano Maffezzini, Presidente di Uncem Lombardia e Consigliere nazionale, durante l'audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell'ambito dell'esame del DL.

Decreto Sostegni, 700 milioni non bastano

"È importante l'opportunità offerta ai territori montani per ristorare a seguito del blocco della stagione invernale che ha prodotto forti danni e ripercussioni. La somma destinata a questo comparto è di 700 milioni di euro, cifra notevole ma credo che alla fine sarà insufficiente rispetto alle esigenze che verranno evidenziate dal territorio. E dunque dovrà essere integrata con altre risorse per le imprese e gli Enti dei territori montani in un nuovo Decreto". Maffezzini ha proposto di "valutare l'idea di scorporare nell'ambito delle risorse disponibili i ristori legati alla componente impiantistica, per chi gestisce impianti a fune, e redistribuire la restante parte sulla base delle altre classi di imprenditori e professionisti presenti sui territori, a partire dai Maestri di Sci".

Attenzione per rifugisti e guide alpine

Uncem ha chiesto particolare attenzione anche per rifugisti e guide alpine. Opportuno, secondo Maffezzini, che le modalità di assegnazione delle somme di ristoro vengano coordinate in tavoli regionali con i Comuni e le Associazioni degli Enti locali, definendo parametri certi e chiari. Per evitare sperequazioni nel riparto delle risorse tra Regioni, in base alle presenze turistiche nei comprensori, Uncem ha proposto il modello francese per il quale, nel prossimo decreto di riparto della cifra, si tenga presente la perdita di fatturato facendo una media dei bilanci dell'ultimo triennio. Si eviterebbero così, per regioni e province autonome italiane, eccessive distorsioni, sostenendo grandi e piccoli comprensori, delle Alpi e degli Appennini. "L'attenzione alla montagna espressa nell'articolo 2 di questo Decreto - aggiunge Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - dovrà essere la stessa, di tutti i Parlamentari e del Governo, nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, con riserve di risorse in ogni Missione e Componente, nonché sui prossimi Decreti legge emergenziali e verso la legge di bilancio, anche individuando misure di fiscalità peculiare e differenziata per le imprese dei piccoli Comuni e delle zone montane in grande sofferenza".

Serve di più per supportare il mondo della sci

In generale, l’attenzione di Uncem rispetto al Decreto Sostegni ora in conversione alle Camere, si concentra in particolare sull’articolo 2, che per la prima volta individua specifici fondi per le imprese dei territori montani colpiti dal blocco delle attività per effetto del covid. Uncem ha sollecitato in diverse occasioni – insieme con le Associazioni di categoria delle imprese – l’importanza di questa azione di supporto alle imprese e ai lavoratori, in particolare delle filiere della neve e del ghiaccio.

L’articolo 2 – pur con alcune necessità di modifiche – positivamente individua 700 milioni di euro per sostenere attività che la pandemia ha fermato ma che, a differenza di altre, hanno registrato costi di gestione e manutenzione nonostante il settore turistico sia rimasto bloccato dall’emergenza sanitaria ancora in corso. Uncem ritiene importante possano essere risarcite delle perdite tutte le attività economiche delle aree montane, a partire dagli impiantisti a fune, dagli esercenti e dagli imprenditori turistici. Uncem invita il Parlamento a valutare l’opportunità di incrementare il fondo di 700 milioni di euro a disposizione e previsto dall’articolo.

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