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Emergenza covid: risorse dell'Europa anche per i valtellinesi

Pubblichiamo la riflessione di Guido Monti, responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio.

Emergenza covid: risorse dell'Europa anche per i valtellinesi
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"Se c'è una lezione che si può trarre dall'emergenza sanitaria in atto ormai da oltre un anno, ed ancora lontana dall'avere termine, è che senza unità d'intenti fra i Paesi appartenenti all'Ue difficilmente si potrà venire a capo della pandemia" così si legge in una nota stampa diffusa da Guido Monti, responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio.

Risurse dall'Europa per i valtellinesi

Monti spiega:

"Di fronte alla peggiore epidemia dei tempi moderni le istituzioni europee hanno finalmente dimostrato di sapersi muovere unanimamente e con determinazione. La strategia comunitaria sui vaccini ha dimostrato che, unendo le forze, è stato possibile garantire in meno di un anno 2,6 milioni di dosi di vaccini Covid-19 sicuri ed efficaci, per giunta assegnate contemporaneamente a tutti gli stati membri dell'Ue e alle medesime condizioni.

Per merito della capacità di due scienziati di origine turca la società biofarmaceutica tedesca BioNTech, su licenza della statunitense Pfizer, ha diffuso un prodotto utilizzato perfino in Gran Bretagna malgrado la Brexit e oltreoceano negli Usa, a testimonianza che la ricerca europea, se incoraggiata e sostenuta finanziariamente, non ha nulla da invidiare ad altri. Con l'adozione del Recovery Fund, e dopo l'approvazione del bilancio pluriennale da parte del Parlamento europeo, verranno messe a disposizione dei cittadini europei preziose risorse economiche che avranno una ricaduta a cascata anche sulla sanità locale.

Molti nostri amministratori, in particolare chi si è trovato in prima linea nella battaglia anti Covid, hanno già individuato sostanziosi contributi nelle pieghe del Next Generation Eu e del bilancio europeo, che ha destinato fra l'altro alla sanità e alla ricerca un supplemento di 15 miliardi.

Senza considerare il dibattuto capitolo del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, si tratta di soldi che potranno essere spesi per la medicina territoriale, per l'incremento degli operatori socio-sanitari e per il rifaciimento o l'edificazione di strutture territoriali. Inoltre è in cantiere un piano per la prevenzione, il trattamento e l'assistenza in campo oncologico, con benefici pure per i nostri presidi provinciali.

Con lo stanziamento specifico di 4 miliardi si punta alla prevenzione precoce, alla cura e alla sopravvivenza dei malati di tumore Già adesso si stima che, grazie al progresso e alla scienza, in Europa sia assicurata una più lunga aspettativa di vita a 12 milioni di persone. Dunque nella sanità non esiste un'Europa matrigna, dato il potenziale derivante da collaborazione, solidarietà e volontà comuni. Se tutta l'Unione europea procederà compatta e saprà spiegare con chiarezza le ragioni delle sue scelte sarà in grado di far capire ai suoi cittadini come quello che sta succedendo sotto i loro occhi è il migliore esempio dell'efficacia del processo d'integrazione pure in campo sanitario".

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