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Il PD spinge il Sindaco Scaramellini affinché promuova in Regione Lombardia un percorso di revisione della Legge 23

La richiesta verrà discussa durante il consiglio comunale del 26 marzo.

Il PD spinge il Sindaco Scaramellini affinché promuova in Regione Lombardia un percorso di revisione della Legge 23
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Il gruppo consigliare del PD chiede al Sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, e la Giunta comunale a farsi promotore presso il Presidente della Regione Lombardia affinché si avvii al più presto il percorso di revisione della l.r. 23/2015 e, al tempo stesso, si consideri nel nuovo servizio sociosanitario lombardo un maggior coinvolgimento delle rappresentanze locali nella pianificazione sanitaria territoriale, con un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano l’assistenza sociosanitaria del territorio che amministrano - e non con un semplice ruolo di tipo consultivo. La richiesta verrà discussa durante la seduta del Consiglio Comunale di venerdi 26 marzo 2021 alle ore 17.30.

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Michele Iannotti e Roberto Songini, del Partito Democratico, fanno sapere che la richiesta è stata formulata dopo aver rilevato che l’emergenza sanitaria legata al nuovo coronavirus ha drammaticamente portato alla luce criticità già presenti nel servizio sanitario lombardo, tradizionalmente forte in ambito ospedaliero, ma assolutamente carente sul fronte territoriale (proprio il settore che la legge 23/2015 aveva l’obiettivo di rafforzare), con un graduale e progressivo depotenziamento delle attività di prevenzione. E aggiungono l’assenza di un solido raccordo organizzativo tra ospedale e territorio ha determinato fenomeni di inappropriatezza nell’assistenza, così come la mancata costruzione di un servizio territoriale capillare e, in particolare, la mancanza di un rapporto tra prevenzione e territorio, ha influito negativamente nella gestione della pandemia. Iannotti e SOngini nell’ordine del giorno portato in Consiglio sottolineano la marginalizzazione del ruolo dei Sindaci nella programmazione sanitaria e sociosanitaria determinata dalla l.r. 23/2015 ha impedito una pianificazione unitaria, contribuendo ad alimentare la frammentazione e la disomogeneità della rete d’offerta, diversamente è fondamentale il loro coinvolgimento, primi interlocutori dei cittadini, per la conoscenza profonda del territorio e per il fondamentale ruolo che possono rivestire nella costituzione della continuità assistenziale e nella valutazione dei vari percorsi di salute.

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