La Provincia di Sondrio e la "tirannia fiscale": la denuncia di Patto per il Nord
La denuncia di “Patto per il Nord” contro il prelievo forzoso imposto dallo Stato centrale. Crosio accusa la Lega di silenzio mentre Sondrio continua a versare milioni a Roma.

La Provincia di Sondrio si conferma il "bancomat" dello Stato centrale, un territorio costretto a versare più della metà delle proprie entrate libere nelle casse di Roma. A denunciarlo con forza è l'associazione politico-culturale "Patto per il Nord", che attacca l'attuale sistema di prelievo fiscale e chiama in causa anche la Lega di Matteo Salvini, accusata di silenzio complice.
Secondo i dati di bilancio, la Provincia di Sondrio deve trasferire al governo centrale ben 11 milioni di euro, pari al 52% delle proprie entrate libere (20,5 milioni di euro in totale), mentre in cambio riceve solo 5,4 milioni di trasferimenti dallo Stato. Un saldo decisamente negativo, che il presidente della Provincia Davide Menegola ha definito incoerente rispetto al riconoscimento della specificità montana del territorio, stabilito per legge.
Crosio: "Un'assurda tirannia fiscale"
La denuncia di "Patto per il Nord" è arrivata per voce del suo esponente di riferimento in provincia, Jonny Crosio, che ha attaccato duramente il sistema fiscale attuale:
"Vista la stagione, per un momento ho pensato si trattasse di un pesce d'aprile. E invece è la triste realtà: la Provincia interamente montana di Sondrio deve dare il 52% delle sue entrate a Roma secondo una "tirannia fiscale" che non ha alcun senso e contro la quale ogni giorno anche i nostri amministratori, ahinoi rassegnati, devono combattere per far quadrare i conti e fornire comunque i servizi ai cittadini, fra mille acrobazie di bilancio".
Secondo Crosio, tuttavia, la rassegnazione non può essere la soluzione: «Gli amministratori locali dovrebbero denunciare con più forza questa situazione, invece di accettarla passivamente».
Il silenzio della Lega e il Ponte sullo Stretto
Un'accusa pesante viene poi rivolta direttamente alla Lega di Matteo Salvini, partito che tradizionalmente si è sempre battuto per l'autonomia del Nord ma che, in questa vicenda, sembra aver voltato le spalle ai cittadini lombardi.
"La Lega dovrebbe tutelare i cittadini del Nord, invece se ne sta silente, girando la testa dall'altra parte", accusa Crosio, che intravede nella scelta politica del Carroccio un legame con il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: "Probabilmente anche gli 11 milioni di euro della Provincia di Sondrio dovranno contribuire alla costruzione del Ponte, priorità nell'agenda politica di Salvini".
La questione si inserisce in un contesto più ampio, quello della battaglia per il federalismo fiscale che "Patto per il Nord" intende portare avanti con determinazione. «Da troppo tempo le scelte di Roma pesano sui Comuni e impoveriscono sistematicamente il territorio. Per noi la "questione settentrionale" è la stella polare della nostra azione politica, in modo particolare con quel "residuo fiscale" frutto dei sacrifici della nostra gente che continua a foraggiare uno Stato sempre e comunque oppressivo nei nostri confronti», conclude Crosio. «E a Roma continuano a dire: paga e taci, somaro lombardo».