verso le olimpiadi 2026

L'Alta Valle rischia di perdere importanti gare di sci: "Che fine hanno fatto i soldi dell'idroelettrico?"

Fabio Pizzul, capogruppo regionale del Pd, ha depositato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori sulle risorse e sui tempi necessari per farle arrivare anche in Valtellina

L'Alta Valle rischia di perdere importanti gare di sci: "Che fine hanno fatto i soldi dell'idroelettrico?"
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“È tempo di chiarire l’impatto che le Olimpiadi del 2026 avranno sull’Alta Valle. Bormio e Livigno giocheranno una parte fondamentale, ma i ritardi dei lavori sulla pista Stelvio devono essere risolti per fugare ogni voce su possibili spostamenti di gare a Cortina. Molti sono invece i dubbi pendenti su Valdidentro”, lo dice Fabio Pizzul, capogruppo regionale del Pd, dopo aver ascoltato il sottosegretario regionale allo Sport Antonio Rossi.

Beffa per Valdidentro

“C’è il rischio che le gare di fondo paralimpico possano spiccare il volo verso la Val di Fiemme e questa sarebbe un’amara beffa per Valdidentro – prosegue Pizzul –. Saranno il Cio e la Fondazione MilanoCortina2026 a dire l’ultima parola, ma è importante che Valdidentro rimanga pienamente coinvolta nel progetto”. D’altra parte, ricorda il capogruppo dem, lo Ski Stadium di località Pradelle e la pista Viola “sono lo scenario ideale per gare di biathlon e sci nordico di alto livello. Serve un significativo investimento sulle strutture dello Ski Stadium e le Olimpiadi 2026 sono l’occasione giusta per realizzarlo”.

E i soldi?

Che fine hanno fatto i soldi che Regione Lombardia aveva promesso ai territori interessati dai grandi impianti idroelettrici? Se lo chiede Fabio Pizzul, capogruppo regionale del Pd: “I gestori delle concessioni scadute delle grandi derivazioni idroelettriche dovrebbero versare dei canoni aggiuntivi che, secondo quanto stabilito dalle norme nazionali e regionali, dovrebbero rimanere sui territori che ospitano le dighe.

Le regole stabiliscono anche l’obbligo di fornitura gratuita di energia elettrica alla Regione sulla base dei chilowattora prodotti. Un’energia che, a sua volta, la Regione dovrebbe poi trasferire ai servizi dei territori di montagna. Anche in questo caso, tutto è sospeso e non si conoscono tempi di riscossione dei canoni e la loro contestuale distribuzione sui territori”.

Per questo, Pizzul ha depositato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori sulle risorse e sui tempi necessari per farle arrivare anche in Valtellina.

“In una delibera dello scorso dicembre sulla prosecuzione dell’esercizio delle grandi derivazioni idroelettriche con concessioni scadute si stabiliva il proseguimento dell’attività nel rispetto delle disposizioni legislative nazionali e regionali. A oggi non abbiamo avuto aggiornamenti, nemmeno sul programma degli interventi che gli ex concessionari avrebbero dovuto effettuare. In Lombardia, dopo le parole, è il tempo dei fatti”, aggiunge Pizzul.

Dopo anni di promesse e polemiche, secondo il Pd, è giunta l’ora di fare chiarezza, perché la Valtellina e le altre valli lombarde hanno pagato a caro prezzo la presenza degli impianti idroelettrici e devono vedere riconosciuti i loro sacrifici, anche grazie alla riscossione dei canoni e alla loro distribuzione sul territorio.

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