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Ospedale Morelli: tra polemiche e tensioni Regione Lombardia ha investito 130 milioni per la sanità

L'Assessore Massimo Sertori punta tramite un'intervista a fare chiarezza su un tema molto importante per il nostro territorio.

Ospedale Morelli: tra polemiche e tensioni Regione Lombardia ha investito 130 milioni per la sanità
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Se le risorse idriche sono importanti e le olimpiadi rappresentano una sfida da non perdere, il futuro della sanità in provincia di Sondrio continua a far discutere. Ma il problema e le polemiche, troppo spesso, prevalgono sulla soluzione.

Massimo Sertori, nel corso di questa chiacchierata a tutto campo con Centro Valle, ha fornito qualche risposta anche in merito a questa delicatissima partita.

Come è possibile che non si riesca a trovare una quadra sulla sanità?

Massimo Sertori entra nella nuova Giunta regionale come assessore alla montagna"Premesso che c’è un problema nazionale e regionale che si amplifica nelle zone periferiche come le nostre: la scarsità di medici e di infermieri. Possiamo individuare tutte le soluzioni di questo mondo ma se prima non risolviamo questo problema non andiamo da nessuna parte. La soluzione potrebbe essere quella di un intervento nazionale affinché la Regione possa dare incentivi agli operatori sanitari disponibili a lavorare nei territori di montagna. Vale per la medicina ospedaliera, ma anche per i medici di base. Sul fronte delle infrastrutture, però, la Regione ha fatto la sua parte".

Come?

"Gli investimenti per l’edilizia sanitaria e il rinnovo delle apparecchiature che in provincia di Sondrio è stato molto elevato. In particolare la Regione ha destinato 82 milioni all’ospedale di Sondrio per realizzare il nuovo presidio nell’area di quello vecchio, rifacendo parti molto significative del Padiglione Sud in modo da affiancarsi a tutti i nuovi interventi fatti negli anni scorsi: Pronto soccorso e Blocco operatorio. Al Morelli sono stati stanziati 40 milioni, al presidio di Chiavenna 9 milioni e a quello di Morbegno 1 milione. Complessivamente oltre 130 milioni. Senza dimenticare che in tre anni sono stati spesi 6 milioni per i nuovi macchinari, come l’acceleratore lineare, la tac, ecc".

Il futuro del Morelli, però, continua a sollevare polemiche

"Con la riforma sanitaria regionale, la legge 23, è stato approvato un emendamento per la sanità di montagna, proposto dai sindaci, sostenuto da me e presentato dalla Lega, grazie al quale è possibile individuare un responsabile dell’ospedale Morelli che potrà utilizzare al meglio il budget che gli verrà destinato dall’Asst. Le richieste di autonomia, invece, al netto dei limiti legislativi, non hanno nessun precedente. Il caso di Monza, più volte evocato, in realtà ha spostato un ospedale da una Asst all’altra: calibrato sul Morelli è come se togliessimo il nostro ospedale dall’Asst Valtellina-Valchiavenna per passarlo a quella della Valcamonica, ipotesi che si può anche approfondire ma si tratta di altro".

E quindi?

"Il Morelli è un tema delicato e sensibile. Se vogliamo migliorarlo possiamo farlo attraverso un dialogo costruttivo con tutte le istituzioni locali: non credo a soluzioni semplici per problemi complessi. Oggi il Morelli ha 960 dipendenti e 160 pazienti: non c’è alcun rischio di chiusura da parte della Regione. Chi allarma i cittadini non rende un buon servizio al territorio. In questi anni - come ho spiegato prima - sono riuscito a convincere la Regione a investire 130 milioni per la sanità della valle; altro problema nel settore è quello delle liste d’attesa, il blocco dell’attività ordinaria per Covid di oltre un anno e la scarsità dei medici ha messo in luce questo che ritengo un problema prioritario. So che il settore welfare ci sta lavorando e credo che a breve ci saranno novità importanti".

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