Referendum autonomia, Luca Della Bitta: "E' il nostro futuro"

Il Presidente della Provincia risponde al Senatore Mauro Del Barba

Referendum autonomia, Luca Della Bitta: "E' il nostro futuro"
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"L'autonomia è il nostro futuro ed è la madre di tutte le battaglie". Vuole essere chiaro Luca Della Bitta appoggiando fermamente il referendum del 22 ottobre come partenza di un percorso che prevede due tappe fondamentali.

Prima tappa

"La prima: con una proposta di legge in Parlamento, lasciare alla Provincia di Sondrio non solo il 3% delle entrate proprie ma il 100% Presidente della Provincia e di Sindaco, consentire di assumere il personale che ci serve per erogare i servizi, ripristinare l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale, riconoscere risorse aggiuntive per le funzioni statali ulteriori che la legge “Delrio” affida alla nostra Provincia".

Seconda tappa

"La Seconda: promuovere, con il livello nazionale (che, ovviamente, se condivide deve consentirlo) la vera autonomia totale che la nostra terra merita, senza se e senza ma, cioè quella che già oggi hanno le Province di Trento e Bolzano". Così il sindaco di Chiavenna e Presidente della Provincia di Sondrio interviene in risposta al Senatore Mauro Del Barba che propone di promuovere, come intende fare la Provincia di Belluno, un referendum provinciale in concomitanza della consultazione proposta da Regione Lombardia".

La proposta di Del Barba stupisce

"Stupisce che questa proposta arrivi dopo alcuni anni, e soprattutto l’ultimo, dove abbiamo dovuto dedicare grandi energie per contrastare un modello, poi fortunatamente bocciato dal popolo italiano con un referendum nazionale, che avrebbe attuato la più grande riforma centralista della storia repubblicana - scrive in una lettera indirizzata a Mauro Del Barba e ai colleghi sindaci. - Avrebbe cancellato le province dalla Costituzione, avrebbe tolto competenze alle regioni per portarle a Roma".

Autonomia e centralismo non possono andare d'accordo

"Autonomia e centralismo, è evidente, sono concetti contrapposti - continua Della Bitta. - Voglio quindi sottolineare come il fatto di difendere, prima, la riforma costituzionale proposta, ed ora, avanzare ipotesi di autonomia siano scelte in totale contrapposizione, del tutto incoerenti.

Specificità montana rimasta sulla carta

Venendo al tema della proposta di referendum provinciale mutuando quella di Belluno voglio esprimere alcune considerazioni in merito. Innanzitutto desidero condividere con Voi il fatto che conosco molto bene quella realtà amministrativa ed ho seguito passo passo la scelta di affrontare questo percorso da parte della “Provincia gemella” interamente montana. Questo perché, in questi anni difficili e complessi, ho sempre mantenuto contatti frequenti e collaborativi con i colleghi presidenti e amministratori delle Province interamente montane ai sensi della legge “Delrio”.

Fare squadra

Abbiamo sempre cercato di fare squadra, senza barriere di carattere territoriale o di appartenenze politiche, nell’obiettivo, innanzitutto, di sopravvivere ai pasticci creati sulle Province (basti leggere i comunicati e conoscere le iniziative dell’Unione Province Italiane, a nome di tutti, nei confronti del Governo) ed insieme di concretizzare quella “specificità montana” rimasta, a livello nazionale, sulla carta, ma mai tradotta in termini concreti e reali".

Risorse saccheggiate

"Dal livello nazionale abbiamo ricevuto un susseguirsi di provvedimenti che hanno significato il prelievo di circa il 97% delle risorse da entrate proprie della Provincia a favore dello Stato, l’obbligo del taglio del 30% di personale, il divieto di assunzioni di dirigenti e personale. Credo basti questo per comprendere come il lavoro delle tre Province montane abbia significato un confronto serrato ed una collaborazione leale, a volte anche con grandissima preoccupazione".

Appoggio dalla Regione

"Siamo sopravvissuti a questa situazione (voglio ricordare che nonostante tutto questo la Provincia di Sondrio, a differenza del panorama delle altre Province italiane, non ha tagliato alcun servizio sul territorio) solo grazie ad uno stretto rapporto con Regione Lombardia ed al fatto che abbiamo potuto utilizzare i c.d. fondi del Demanio Idrico per proseguire con le attività dell’Ente senza toccare i servizi ai Comuni ed ai cittadini. Certamente, e questo non è corretto, abbiamo dovuto stravolgere il senso di queste risorse, destinate agli investimenti, utilizzandole, per una parte importante su spesa corrente. Non ci siamo fermati qui. Avviando un confronto leale e di rispetto reciproco con Regione Lombardia abbiamo raggiunto l’obiettivo di scrivere “una legge regionale per la Provincia di Sondrio”, la legge n. 19/2015.

Per la provincia di Sondrio azioni reali

"In sostanza, quello che è avvenuto per la prima volta per la nostra Provincia, abbiamo tradotto concretamente la specificità di Sondrio in azioni reali, vere. Abbiamo ottenuto tutte le competenze possibili dalla Regione e le relative risorse in un percorso che certo potrà essere migliorato, declinato, perfezionato, ma che è scritto e approvato dal Consiglio Regionale".

Strumenti di protagonismo

"Ci siamo spinti anche oltre, in virtù di una precisa scelta politica condivisa, attivando straordinari strumenti di protagonismo nella formazione delle leggi regionali, come il comitato paritetico (in Italia solo le Regioni/Province autonome ce l’hanno) o dicendo con chiarezza che tutte le risorse derivanti dalle acque sono e saranno della Provincia di Sondrio. In questo secondo esempio sono comprese le concessioni degli impianti idroelettrici già scadute o di prossima scadenza. Sono cifre importanti di cui il nostro territorio potrà beneficiare anche dopo l’avvenuto rinnovo, che però è fermo dal 1998/1999 a causa di scelte non prese dal Governo. Abbiamo quindi fatto la nostra parte, (Provincia e Regione) fin dove era possibile, e stiamo continuando a lavorare ogni giorno per declinare ogni aspetto organizzativo ed economico che la legge prevede".

Referendum regionale

"Si tratta di una grande opportunità per tutti noi. Unica. Potremmo avere una Regione che ha la possibilità, come dovrebbe già essere, di disporre delle proprie risorse e dentro questo contesto (perché già la legge n. 19/2015 lo sancisce) una Provincia speciale, cioè la nostra. Avremmo risorse e strumenti per dare ai nostri cittadini ed al territorio le risposte ai bisogni di servizi e di opere".

Sfida importante

È talmente evidente l’importanza di questa sfida, che ha travalicato ogni confine di carattere partitico e politico, ad esempio con una convinta adesione al referendum, seppur in un secondo momento, da parte di tutti i sindaci dei Comuni capoluogo di Provincia della nostra regione che fanno riferimento all’area del centro sinistra e del Partito Democratico. Per questo motivo sono convinto che il referendum regionale sia una occasione importante, votando SI con una massiccia adesione, non solo per una Regione che veda finalmente riconosciuto il suo valore, ma, anche, in quella cornice, per confermare, con ulteriori risorse, la specialità della nostra Provincia".

Referendum provinciale di Belluno

"Avendo contatti frequenti con la Provincia di Belluno, spesso anche senza troppi giri di parole da parte loro, ho ben compreso come quel territorio guardi con invidia e ammirazione al percorso che la Provincia di Sondrio ha fatto in questi tre anni. Belluno non ha una legge regionale con i contenuti della nostra legge n. 19/2015, non ha le nostre risorse e opportunità. E per provare ad averla ha dovuto addirittura pensare di promuovere un referendum".

Belluno chiede ciò che Sondrio già ha

In altri termini, il quesito del referendum provinciale proposto a Belluno potrebbe essere, con un pizzico di esuberanza che mi consentirete, tradotto in questo modo “Vuoi che a Belluno avvenga ciò che a Sondrio è accaduto con la l.r. n. 19/2015?” Quindi, tornando alla proposta del Sen. Del Barba, credo sia evidente che noi chiederemmo ai Valtellinesi e Valchiavennaschi di esprimersi sul fatto che vogliano o meno qualcosa che già esiste ed è scritto in una legge della Regione.

Nessuna polemica da parte di Della Bitta

Voglio però, come cerco di fare in ogni circostanza, evitare una possibile lettura polemica o di puro scontro di posizioni, anteponendo l’interesse dei Valtellinesi e dei Valchiavennaschi. Partiamo dalla novità positiva che, anche chi era critico sul tema dell’autonomia, oggi è disposto a mettersi in gioco in questa battaglia.

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