La bufera all’assemblea del Bim è scoppiata quando tutti avevano già votato. Di più, era già stato fatto lo spoglio delle schede con 101 voti per la lista che proponeva come presidente Luca Della Bitta e 27 per quella guidata da Carla Cioccarelli (7 quelle bianche). Un voto che ora è "congelato" e si deve capire se è valido. O meglio, se gli eletti possono vedersi conferire l’incarico.
Burrasca politica
A scatenare la burrasca politica è stato il sindaco di Grosotto Antonio Sala Della Cuna (esponente di Fratelli d’Italia) che ha sottoposto all’assemblea alcuni pareri di entri di controllo (datati 2019, 2023 e giugno 2024) che, sostanzialmente, vieterebbero l’attribuzione di incarichi negli enti(come il Bim, appunto) a chi ha ricoperto funzioni di amministratore nelle Giunte dei Comuni che fanno parte del consorzio. Un caso spinoso, che, se questa fosse la lettura corretta, di fatto azzererebbe non soltanto l’elezione di Della Bitta, ma anche tutti gli atti assunti quantomeno dai suoi predecessori Alan Vaninetti e anche la stessa Carla Cioccarelli che era stata presidente del Bim prima dell’ex sindaco di Cosio Valtellino.
Dal canto suo, il segretario del Consorzio, Cesare Pedranzini, ha citato altri documenti che leggono la vicenda in maniera differente, ma si è riservato di verificare quale sia la linea corretta da seguire.
A quel punto Della Bitta, che era pronto ad assumere la presidenza, si è defilato. E, di fatto, ora è un presidente "congelato". Così come tutto il direttivo che insieme a lui era stato scelto a larghissima maggioranza: il vicepresidente designato (e uscente) Fernando Baruffi, il sindaco di Grosio Gian Antonio Pini, l’ex presidente della Cm Alta Valtellina Filippo Compagnoni e Gabriele Magoni, consigliere comunale a Morbegno ed esponente di spicco di Forza Italia.
Quanto accaduto giovedì sera nella Sala delle Acque del Bim è l’ultimo capitolo - e sicuramente non quello finale - dello scontro tutto interno al centrodestra, in particolare tra la Lega e Fratelli d’Italia. Proprio quest’ultimo partito, già la scorsa settimana, aveva speso parole non certo accondiscendenti nei confronti degli alleati rei, secondo il coordinatore provinciale Francesco Romualdi, di essersi spartiti posti e incarichi e di aver escluso e "respinto da un sistema sedicente civico che è spartitorio" quello che è il "primo partito nazionale e provinciale".
Una frattura che si era concretizzata il giorno precedente l’assemblea quando Fratelli d’Italia ha presentato la propria lista composta, oltreché da Carla Cioccarelli, da Andrea Lazzeri (proposto come vice presidente), Mauro Verga, Elia Spinetti e Alfredo Vanotti. E che, col senno di poi, poteva far presagire anche quanto accaduto dopo il voto visto che Romualdi, annunciando le candidature, aveva sottolineato come, oltre all’ex sindaca di Aprica, fossero candidati "nomi nuovi per la vita amministrativa locale, persone capaci, competenti e soprattutto eccentriche al “sistema” che FdI combatte".
Il sostegno dei sindaci valchiavennaschi a Della Bitta
I sindaci della Valchiavenna hanno sottoscritto il loro sostegno a Luca Della Bitta come presidente. Tra i firmatari ci sono i primi cittadini di Villa di Chiavenna, Piuro, Madesimo, Campodolcino, Mese, Gordona, Prata Camportaccio, Samolaco, Novate Mezzola e Verceia.
Nella nota stampa diffusa oggi si legge:
Fratelli d’Italia delegittima oltre 70 anni di storia del BIM (Consorzio dei Comuni). La mancata proclamazione del nuovo comitato democraticamente eletto dai Sindaci di Valtellina e Valchiavenna rappresenta un segnale di allarme per l’Ente istituito per legge nel 1953 per tutelare lo sviluppo delle aree con la presenza di impianti idroelettrici.
Ciò che è accaduto nelle scorse ore nella Sala delle Acque del BIM, Ente istituito nel 1953 e presieduto da Athos Valsecchi che fu anche fondatore di FederBIM, associazione di riferimento di tutti i BIM d’Italia, ha dell’assurdo e deve destare preoccupazione non solo ai Sindaci, ma a tutta la popolazione di Valtellina e Valchiavenna.
Per legge, il BIM incassa i sovracanoni rivieraschi dovuti all’energia gratuita che con Decreto Regio i grandi concessionari dovevano versare a partire dal 1933 ai Comuni rivieraschi, ovvero quelli “bagnati” dalle acque e dagli impianti di sfruttamento dell’acqua a scopo idroelettrico. Quindi parliamo, attualizzati, di 22 milioni di euro all’anno che oggi vengono utilizzati a favore della gente di Valtellina e Valchiavenna attraverso l’erogazione di fondi diretti ai Comuni e alle Comunità Montane anche per sostenere le azioni degli Uffici di Piano e dei bisogni sociali.
Ciò che il collega Sindaco di Grosotto ha compiuto, in accordo con la parte politica che rappresenta, ha dell’incredibile e porta ad una sola domanda: cosa si vuole per la Valtellina e Valchiavenna? Probabilmente un accentramento delle risorse verso lo Stato, visto che già a livello parlamentare, come nel “Mille Proroghe”, spesso si vedono loro proposte volte a prolungare ai concessionari altri 20 anni di sfruttamento degli impianti senza andare alle gare di affidamento delle concessioni.
Dispiace inoltre vedere come Carla Cioccarelli, già sindaco di Aprica e contemporaneamente capace e tenace presidente del BIM (anche lei quindi in posizione di presunta ineleggibilità all’epoca dei fatti, secondo la tesi esposta da Sala Dalla Cuna), sostenuta in ben due elezioni quale presidente del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano anche dalla Valchiavenna, abbia girato le spalle alla Sua popolazione, al Suo Ente appoggiando un vile attacco alle spalle che di sicuro non appartiene allo spirito costruttivo e democratico a cui siamo abituati. Basta leggere ciò che dichiarava davanti alla Centrale di Dubino nel novembre del 2015.
Le elezioni (qualsiasi esse siano) si possono vincere o perdere, a volte si siede in maggioranza e a volte in minoranza. È un normale approccio democratico e repubblicano alla Vita Politica.
Agire nell’ombra, attaccare a suon di presunti vizi di forma, appartiene solo a chi vuole fare il male degli Enti e non gli interessi dei propri elettori, in questo caso migliaia di cittadini di Valtellina e Valchiavenna.
I sindaci della Valchiavenna restano dunque esterrefatti dal comportamento illogico sulla gestione della partita da parte di Fratelli d'Italia, che vista la mancata elezione attraverso il favore di oltre 60 sindaci su 77, hanno usato metodi poco ortodossi e politicamente scorretti nel cercare di accaparrarsi la presidenza del Bim. È opportuno che il partito prenda atto della volontà di oltre l'80% dei comuni della provincia a volere il direttivo del Bim così come indicato nella lista di Della Bitta.
I Comuni della Valchiavenna in particolare, stanno attraversando un contenzioso con l’attuale concessionario e gestore degli impianti idroelettrici per il riconoscimento di sovracanoni non versati per il maggiore sfruttamento di acqua concessa per centrali Mera 1 e 2 che attingono dalla diga di Villa di Chiavenna attraversando Piuro e Chiavenna verso Prata (Tanno), Mese e infine verso la centrale di Gordona. La sospensione delle attività del Presidente e del Direttivo del BIM in carica mette in difficoltà i nostri Enti che sono intenzionati a combattere nelle sedi opportune e a far rivalere le proprie ragioni, anche su questa partita.
Per questo motivo i Sindaci dei comuni sottoscrittori di questo comunicato stampa, esprimono il rammarico e la preoccupazione del mancato insediamento del direttivo del BIM dell’Adda e del Mera e si augurano che il partito Fratelli d’Italia prenda le dovute distanze da quanto alcuni dei propri esponenti hanno realizzato a danno delle istituzioni locali, nel segno della concretezza che da sempre appartiene agli amministratori della nostra terra, e non di squallidi giochi di partito.
Non potevano scegliere momento peggiore
Al coro della Valchiavenna si unisce anche il sindaco di Grosio, Gian Antonio Pini, che accusa il gruppo di sindaci guidati da Fratelli d'Italia di aver bloccato la gestione del Bim, causando gravi conseguenze per i Comuni e le Comunità Montane che non riceveranno i contributi necessari
Pini dichiara:
"È bene che si sappia e che sia chiaro a tutti: un gruppo di sindaci capitanati da Fratelli d'Italia ha messo in difficoltà migliaia di famiglie valtellinesi, bloccando di fatto la gestione amministrativa del Bim. Hanno fatto la mossa sbagliata nel momento peggiore e ora dovranno assumersi la responsabilità dei danni che causeranno ai Comuni e alle Comunità Montane che, con il Bim bloccato, non potranno ricevere i contributi. Purtroppo non lo faranno perché il vero problema è che non hanno ancora capito cosa hanno combinato.
Gianantonio Pini
Quello che è successo giovedì scorso all'assemblea del Bim è gravissimo e produrrà conseguenze: invito i sindaci che hanno votato per la lista di Fratelli d'Italia a ragionare sulla loro scelta. Saranno costretti a pensarci quando non riusciranno a realizzare le opere programmate e a garantire i servizi perché mancheranno i contributi del Bim. Come si giustificheranno con i loro cittadini? A questi sindaci vorrei dire: siete stati usati come pedine, vi hanno convinto a esprimere un voto inutile senza mettervi al corrente di quello che avrebbero fatto. Siete contenti di essere stati usati a vostra insaputa a vantaggio di un partito politico che non pensa a fare politica, ovvero a risolvere i problemi delle persone, ma solo al proprio interesse?
Incapacità e ambizione producono danni incalcolabili e ieri ne abbiamo avuto prova. Il partito Fratelli d'Italia si è rivelato per quello che realmente è e mi auguro che i cittadini capiscano in che mani sono finiti. La politica e l'amministrazione pubblica sono ben altra cosa. Noi sindaci siamo al servizio dei cittadini e siamo chiamati a risolvere i problemi e a dare risposte. Fa specie che sia stato un sindaco, Sala Della Cuna, di Grosotto, a mettere in piedi lo squallido teatrino. Ha fatto in modo che tutti votassero, lui stesso ha votato, per poi chiedere che l'elezione di Luca Della Bitta, che ha ottenuto una vittoria schiacciante, è bene ribadirlo, venisse annullata. Ha preso in giro tutti, a cominciare dai sindaci che con lui hanno votato la lista di Fratelli d'Italia. Sarebbe una barzelletta da raccontare al bar, se non fosse che è accaduto veramente.
E che dire di Carla Cioccarelli? L'abbiamo sostenuta nei suoi anni da presidente del Bim, un ruolo che le ha consentito di far parte del direttivo di Federbim. Aderendo a questa insulsa iniziativa, ha rinnegato sé stessa e il suo passato mettendo a rischio il nostro Bim e tutti gli altri Bim d'Italia. Se i suoi non hanno capito cosa hanno combinato, lei ne è pienamente consapevole perché ben conosce la struttura e le finalità del Bim. E questo è gravissimo. Dovrebbe invece preoccuparsi dei pochi voti che ha ottenuto: se la netta maggioranza dei sindaci gli ha preferito Luca Della Bitta sappiamo bene il perché. Pensava di diventare presidente con questa mossa scorretta e antidemocratica? Peccato per lei che per diventare presidente bisogna avere il 51% dei voti dell'assemblea.
Bloccare l'operatività del Bim per chissà quanto tempo è quanto di peggio poteva capitare in questo momento alla provincia di Sondrio. E la colpa è di Fratelli d'Italia, un partito che non pensa al territorio, che lo calpesta. I cittadini sono avvisati".
La condanna della Comunità Montana di Morbegno
Il sindaco di Traona e presidente della Comunità Montana Valtellina di Morbegno, Maurizio Papini, critica duramente quanto accaduto all'assemblea del Bim, definendolo un episodio grave e dannoso per il territorio. Condanna l'operato del sindaco di Grosotto, Antonio Sala Della Cuna, accusandolo di aver pianificato una strategia per contestare l'elezione di Luca Della Bitta solo dopo aver visto la sconfitta della sua lista.
Papini ha dichiarato
"Quella scrittaè una pagina brutta per l'ambito istituzionale e per l'intero territorio, poiché il Bim è un consorzio di Comuni, nel quale, per il loro tramite, sono rappresentati tutti i cittadini. Un ente che sostiene lo sviluppo di Valtellina e Valchiavenna, che eroga contributi, che aiuta i giovani e le famiglie attraverso numerose iniziative. Proprio pensando all'impatto del suo operato sul territorio risulta ancora più sconcertante e, francamente, ingiustificabile, l'azione di uno di noi, un sindaco, Antonio Sala Della Cuna, di Grosotto, che si è espresso sulla legittimità dell'elezione dopo aver votato e dopo aver appreso che la lista da lui sostenuta era stata nettamente sconfitta. I sindaci hanno scelto la lista guidata da Luca Della Bitta, che ha prevalso per 101 a 27: una vittoria schiacciante. La democrazia è questa: tutti votano liberamente. È stato irrispettoso e scorretto, oltre che subdolo, pianificare una strategia da mettere in campo al momento della sconfitta.
Una mossa decisa a tavolino finalizzata a distruggere, invece che a costruire, in spregio a quelle che sono le finalità del Bim. Ieri, come sindaci ci siamo riuniti per programmare i prossimi anni, per dare mandato a un presidente e a un direttivo: ci attendono appuntamenti importanti, siamo chiamati ad assumere decisioni che avranno ricadute sul territorio. Su questo ci siamo concentrati. Purtroppo non tutti. Qualcuno ha pensato a sé stesso invece che all'interesse del territorio, mancando di rispetto ai suoi colleghi. Perché non hanno esposto le loro ragioni prima della votazione in modo che tutti noi amministratori ne fossimo messi a conoscenza? Perché hanno allestito un teatrino con un finale a sorpresa? Non si gioca con l'interesse dei cittadini che come sindaci rappresentiamo. La risposta è fin troppo facile: sapevano di essere perdenti, quindi hanno agito per distruggere, esprimendo quanto di peggio la politica può rappresentare quando non è finalizzata a trovare le soluzioni ai problemi. Pochi e poco rappresentativi non hanno trovato di meglio che demolire, mettendo a serio rischio l'operatività di un ente fondamentale per i Comuni.
Questa iniziativa potrebbe significare mettere in crisi un sistema, addirittura fornire argomenti a chi, da tempo, a livello nazionale, punta a cancellare i Bim per prendersi le risorse che noi oggi distribuiamo sul territorio. La loro stessa candidata presidente Carla Cioccarelli, già presidente del Bim per sette anni quando era sindaco di Aprica, come lei stessa ha ricordato ieri durante l'assemblea, avrebbe assunto provvedimenti illegittimi, secondo la tesi di Sala Della Cuna. Ha detto bene il candidato presidente Della Bitta, eletto ieri dalla stragrande maggioranza dei sindaci: siamo qui per costruire, non per bloccare l'attività. Invece di sabotare, il sindaco Sala Della Cuna e i suoi si interroghino sulla netta sconfitta della loro lista presentata come espressione partitica di Fratelli d’Italia: ne trarrebbero importanti indicazioni per il futuro.
La stragrande maggioranza dei sindaci di Valtellina e Valchiavenna, al di là delle appartenenze politiche, vuole lavorare per il bene del territorio e dei cittadini, decide sui programmi e sulla credibilità dei candidati. Questo conta. I giochetti li lasciamo a chi non ha argomenti da proporre”.
Il biasimo della Lega
Lorenzo Grillo della Berta, vice sindaco di Sondrio e rappresentante della Lega, esprime sconcerto e amarezza per quanto accaduto durante l'elezione del presidente e del comitato esecutivo del BIM.
Grillo della Berta infatti commenta:
Sono sconcertato ed amareggiato per quanto accaduto in occasione dell'elezione del presidente e del comitato esecutivo del BIM. Ovviamente non mi esprimo in merito alla materia contesa. Saranno gli organi preposti a valutare la validità dell'elezione, anche se mi pare singolare che un consorzio di Comuni e quindi di Sindaci e amministratori non possa essere governato da uno di loro. Ma i temi in realtà sono altri. La Lega da sempre adotta una modalità di azione sul territorio basata sulla ricerca di benessere e valore per la comunità.
Abbiamo sempre cercato di creare, partendo dalla condivisione delle idee e da un certo indirizzo politico, una rete di amministratori che condividessero una linea. Partendo dalle idee e dalle modalità con cui esse si sviluppano si sono creati i presupposti per una classe di amministratori vicini proprio perché concordi sulle idee e sulle modalità operative.
La politica territoriale della Lega ha sempre cercato di svolgere un'azione di accompagnamento dei Sindaci senza eccedere nell'intrusione e nei condizionamenti. In sostanza si è sempre perseguita una politica di coinvolgimento dal basso.
E' questa la modalità di gestione della cosa pubblica che la Lega e i suoi amministratori hanno portato avanti e costruito nel corso degli anni. Un ulteriore elemento di scoramento è vedere come la contesa politica anziché basarsi sul confronto, anche acceso, e sulle proposte concrete vada ad incanalarsi in questioni legali da azzeccagarbugli, solo per cercare di contrastare un risultato che ha visto la quasi unanimità degli amministratori esprimersi per la lista Della Bitta. Quindi un messaggio negativo verso gli amministratori coinvolti, il cui voto si tenta di vanificare. Si crea poi un precedente, che, nell'eventualità di successo del ricorso, potrebbe rendere inefficaci i Bacini Imbriferi del resto d'Italia. In sintesi credo che abbia prevalso un sentimento di orgoglio, vanità e ricerca del successo ad ogni costo, anche contro l'evidenza del risultato, anche al prezzo di compromettere l'efficace funzionamento di un ente che, ricordiamolo, serve ad aiutare le nostre comunità provinciali nell'esercizio delle loro funzioni e nello sviluppo di attività con importanti ricadute sul territorio.
Una brutta pagina per la nostra provincia e per la nostra comunità, un gioco al massacro spregiudicato lontanissimo dal nostro modo di ragionare. Credo che qualcuno pensi che la politica sia una specie di gioco, in cui esercitare la propria abilità e scaltrezza anziché concentrarsi su quello che deve essere il cardine di ogni politico od amministratore: il bene comune.”
Cosa accade ora?
Che cosa accadrà ora? Difficile fare previsioni, ma si potrebbe arrivare addirittura a un paradosso: se la lettura di FdI fosse quella corretta, allora Della Bitta e i suoi dovrebbero rinunciare all’incarico con la vittoria che andrebbe alla lista sconfitta. A meno che non si debba riconvocare l’assemblea e tornare a votare. Insomma, più che una bufera è un pasticcio...