Malta e la sua storia che non sapevi

Malta e la sua storia che non sapevi
Pubblicato:
Aggiornato:

A metà tra Europa e Africa, l’arcipelago di Malta è custode di una storia antica e complessa, segnata dalle tante popolazioni che hanno abitato e conquistato questa terra. Dalle celebri gesta dell’Ordine dei Cavalieri di Malta alla conquista da parte degli arabi, fino alla colonizzazione inglese: la storia di Malta è un affascinante viaggio attraverso il tempo. 

Malta è stata abitata già in era neolitica. Le prime testimonianze della presenza dell’uomo risalgono al 5200 a.C., quando piccole comunità giunsero dalla Sicilia e vi si insediarono. La loro presenza ci è nota grazie alla scoperta di alcuni templi dell’epoca, costruiti con blocchi megalitici e che rappresentano una prova di valore incommensurabile per lo studio delle popolazioni preistoriche.

In un secondo momento, verso il 1200 a.C. circa, a Malta giunsero i fenici, che con l’espansione di Cartagine esplorarono e conquistarono diverse zone del Mediterraneo. Questo popolo, noto per essere dedito al commercio e alla navigazione, fece di Malta un’importante punto di appoggio per le attività di scambio commerciale. 

La presenza dei fenici si è protratta per secoli e ha portato alla contaminazione delle due culture, tanto che alcuni caratteri distintivi della lingua maltese si sono sviluppati proprio in quel periodo. Contemporaneamente i fenici hanno portato a Malta nuove tecniche costruttive e vi hanno introdotto la lavorazione del vetro.

Malta e l’Impero Romano

Malta diventa parte dell’Impero Romano con la fine della seconda guerra punica e resta in possesso de romani per vari secoli, fin quando viene conquistata dai Vandali nel 395 d.C. Il naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiava San Paolo da Damasco, nel 60 d.C., segna l’inizio dell’evangelizzazione delle isole dell’arcipelago di Malta

Un evento che nemmeno l’invasione araba dell’870 a.C. ha reso reversibile. Complice la rapida diffusione della fede cristiana, che San Paolo riuscì a trasmettere ai vertici dello Stato dell’epoca. Basti pensare che, durante la sua prigionia nei sotterranei di Rabat, San Paolo riuscì a convertire lo stesso governatore romano che lo aveva fatto incarcerare e trasformò i sotterranei in quelle che oggi sono conosciute come le Catacombe di San Paolo, una delle principali testimonianze di attività paleocristiana nell’arcipelago di Malta. 

Malta diviene possedimento del Sacro Romano Impero sotto Federico II, che cacciò i popoli arabi nel 1224. Alla morte dell’imperatore, per evitare che Malta fosse un possedimento dell’impero germanico, meno illuminato di quello che lo aveva preceduto, la famiglia reale francese Angiò ha assunto il dominio di Malta, con l’intervento del Papa dell’epoca.

Angiò e Aragona alla guida del Paese

Sebbene l’impero angiolino abbia avuto una durata di nemmeno 60 anni, ha avuto un grande peso perché ha determinato l’inizio vero e proprio della storia di Malta all’interno della politica europea, dalla quale fino a quel momento era rimasta esclusa. 

Dopo le rivolte della popolazione contro gli Angiò, che applicavano sui possedimenti una tassazione insostenibile, questi vennero spodestati dalla famiglia degli Aragona, che ne guadagnarono il dominio sulla Sicilia e su Malta. Così Pietro d’Aragona diventa il nuovo sovrano in carica, ma anche a questo regno i maltesi si ribellarono dopo qualche secolo: nel 1426 la popolazione decise di liberarsi autonomamente, senza più attendere l’intervento di famiglie nobili estere o sfruttare le lotte intestine tra le varie fazioni della politica europea dell’epoca. 

Per far cessare lo sfruttamento del territorio e della popolazione portato avanti durante il regno degli Aragona, i maltesi raccolsero il denaro e si liberarono dalla tirannia. Ottennero così la possibilità di scegliere per il governo del proprio territorio, attraverso riforme radicali e facendo in modo che le isole dell’arcipelago di Malta non fossero più cedibili.

I Cavalieri di Malta

Sebbene il possesso di Malta fosse ancora degli Aragona, questa venne concessa in affitto ai Cavalieri Ospitalieri nel 1530. Si tratta dell’ordine monastico militare che è diventato noto con il nome di Cavalieri di Malta. Dopo più di due secoli di convivenza tra i Cavalieri e la popolazione, ci furono violente ribellioni tra cui quella del 1775 che terminò con una situazione di stallo in cui Malta rimase senza un governo. Il Paese si ritrovò perciò privo di una guida in un momento in cui la politica europea era particolarmente complessa.

Il governo di Malta passerà poi agli inglesi dopo un processo alquanto insolito. Nel 1789 fu invasa dai francesi, con a capo Napoleone. Il futuro imperatore aveva infatti ricevuto il compito dal governo francese di conquistare l’Egitto e fare di Malta un punto di appoggio occupandola militarmente. Ciò determinò la fine del governo dei Cavalieri di Malta, durato complessivamente quasi tre secoli.

Il predominio francese ebbe però una vita molto breve: dopo due anni, il popolo si ribellò assediando la città di Valletta e riuscì a liberarsi grazie all’intervento degli inglesi. Questi ultimi avevano interesse a togliere Malta dal dominio francese, ma non sembravano particolarmente inclini a prenderne possesso. Ecco quindi che furono i maltesi stessi (temendo il ritorno de Cavalieri) a proporre all’Inghilterra il governo dell’Isola, stipulando degli accordi che vennero poi ratificati nel 1815 con il Congresso di Vienna.

Il governo indipendente

La trattativa tra inglesi e maltesi durò 15 anni e portò, tra le altre cose, all’imposizione di due lingue ufficiali: maltese e inglese. È questa la ragione per cui ancora oggi a Malta si parla inglese, che resta una delle lingue dello Stato a tutti gli effetti. Questa caratteristica, insieme alla posizione particolarmente comoda per chi arriva dall’Italia, fa dell’Isola una delle mete più gettonate per le vacanze studio.

La dominazione inglese portò prosperità a Malta, che assunse un ruolo importante per la difesa britannica, con l’ingrandimento dei porti e un rafforzamento delle fortificazioni. In particolare, Malta è stata determinante durante la guerra di Crimea.

Dopo una forte crescita demografica e un successivo arresto degli scambi commerciali, l’Isola vide un declino della propria potenza, anche a causa della competizione con diversi porti europei e dei ridotti investimenti del governo inglese. Povertà e malcontento si diffusero nel primo ventennio del 1900, fino a scatenare le rivolte del 1919. 

Due anni dopo Malta ottiene l’indipendenza, seppur lasciando all’Inghilterra il controllo della difesa e della politica estera. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, viene coinvolta nel processo di decolonizzazione inglese e ottiene un governo completamente indipendente nel 1947. I militari inglesi lasciarono definitivamente i territori maltesi nel 1979.

Seguici sui nostri canali