Unicum nel panorama musicale internazionale

Maratona Bach: l’integrale dei Concerti Brandeburghesi a Morbegno

All’Auditorium Sant’Antonio, il Maestro Lorenzo Passerini dirigerà i solisti dell’Orchestra Vivaldi.

Maratona Bach: l’integrale dei Concerti Brandeburghesi a Morbegno
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Venerdì 26 novembre 2021, ore 20.45, serata straordinaria all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno, nel corso della quale Lorenzo Passerini a capo dei Solisti dell’Orchestra Antonio Vivaldi presenterà l’integrale dei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach, evento che raramente appare nei programmi delle stagioni musicali in Italia ma anche all’estero, fortemente sostenuto da Passerini stesso per festeggiare, insieme al proprio pubblico, i dieci anni della fondazione dell’Orchestra.

Concerti Brandeburghesi

I Concerti Brandeburghesi, punta di diamante della produzione strumentale di Bach, più che alla forma del concerto grosso o solistico, sembrano riferirsi a una fusione orchestrale in cui ogni parte è affidata alle suggestioni e alle emozioni che sanno dare i singoli esecutori.

Bach li compose nel periodo trascorso presso il Duca di Sassonia, quando dovette momentaneamente abbandonare la musica sacra per organo e coro e comporre solo musica strumentale, maggiormente gradita il pubblico di corte.

6 concerti per 6 anni: li scrisse infatti dal 1717 al 1723, e li dedicò al margravio di Brandeburgo-Schwedt. Bach, intenzionato a fornire ai musicisti una sorta di "campionario" di stilemi virtuosistici di alto livello, concepì le partiture avendo in mente di “sfruttare” i principali strumenti dell’epoca. La musica di Bach ha carattere, per così dire, “economico”: ricava cioè il massimo vantaggio dal minimo materiale, pochi motivi semplici ma in grado di assumere innumerevoli fogge.

Si tratta di un lavoro sul linguaggio musicale solo apparentemente astratto. In realtà, sprigiona energia, dinamismo, innovazione. Gli strumenti a fiato si combinano con altri strumenti: due corni da caccia, tre oboi, fagotto, violino piccolo nel primo concerto, cui si aggiungono tromba, flauto dolce, oboe, violino nel secondo e, nel quinto, flauto traverso, violino e clavicembalo, infine l’organico di soli archi che domina sia il Terzo che il Sesto Concerto.

Sono fra le opere di Bach più eseguite e sono da ascoltare con attenzione, anche per scoprire l’ammirazione sconfinata che il genio di Lipsia aveva per il collega italiano Vivaldi.

Unicum nel panorama musicale internazionale

I Concerti imprimono alla musica e in chi l’ascolta un senso di gioia, di armonia, di amore per la natura. Nello stesso tempo si avverte la profondità del messaggio, la sua spiritualità, il mistero del rapporto fra Dio e gli uomini. Con le sue minuziose trame strutturali e la sostanziale architettura unitaria, i 6 Concerti rappresentano un unicum nel panorama musicale internazionale. Peccato che il margravio, a quanto risulta, non comprese la qualità e il valore di quell’omaggio e trascurò le sei partiture, che dopo varie peregrinazioni videro la luce e vennero pubblicate integralmente soltanto nel 1850, anno del centenario della morte di Bach.

“Bach recomposed”

La serata prevede un altro straordinario momento musicale. Ad aprire il concerto sarà infatti la prima esecuzione assoluta del Concerto brandeburghese n. 7 (“Bach recomposed”), lavoro del musicista comasco Piergiorgio Ratti, nonchè cofondatore dell’Orchestra Vivaldi e proprio in suo omaggio. Ben lungi dalla pretesa di tentare la scalata dei livelli bachiani, il maestro Ratti, che non è nuovo ai palcoscenici valtellinesi in veste di autore, come dimostra anche la sua presenza al concerto inaugurale dello scorso settembre, molto più semplicemente intende creare un’atmosfera capace di farli rivivere attraverso una diversa lettura.

C’è da aspettarsi che, anche in questa occasione, il suo lavoro non mancherà di centrare appieno il bersaglio.

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