Giuseppina Silvestri si ricandida
Si presenta per la seconda volta alle elezioni comunali di Livigno con l’obiettivo di entrare in minoranza.
Si presenta per la seconda volta alle elezioni comunali di Livigno, Giuseppina Silvestri, 62 anni, in onore di quelli che l’hanno votata nel 2016 quando non era riuscita a entrare in minoranza. "Decido di mantenere le promesse, l’impegno; la politica è la mia passione, voglio aiutare Livigno a migliorare nella qualità. Anche adesso che ci sarà la grande torta da spartire di fondi per le Olimpiadi 2026. Voglio prendere il 5%; entrare in minoranza mi basta. Con fierezza collaborare, fermando o favorendo chi governerà, senza dispetti, nè pregiudizi fra famiglie. Se mi eleggeranno, porterò la croce. Ringrazio Sondrio per l’istruzione ricevuta al liceo classico, Pavia per quella di medicina e chirurgia, Milano che mi ha dato lavoro come psicanalista". Il nome della lista, Primavera Livigno, è lo stesso; doppio il significato, perchè fu istituita il 21 marzo ed è una rinascita dal messaggio simbolico e potente, e perchè sarebbe la prima vera lista fatta da livignaschi puri da generazioni. Lista ancora aperta, libera.
I componenti
Semplice farla. "Sarà composta da persone integerrime, coraggiose che hanno a cuore se stessi, gli altri, il proprio paese, come faccio io, la copobranco; io mi espongo, loro seguono l’esempio. Livigno ha bisogno di qualità: di quantità ce ne è ha abbastanza. Intenderei alzare il livello del turismo: più soldi, più cultura, più servizi, e insegnare il rispetto del territorio; ridurrei l’inquinamento da riscaldamento, direi sì al collegamento fra versanti e con Bormio, ma salvando Vallaccia. Sono grata a Livigno e voglio restituire gratitudine". Silvestri prese il 4,8% dei voti su tre liste. Fu una battaglia all’ultimo sangue perchè all’interno c’era Savio Peri, dice, "che favoriva gli avversari", e perché due su nove si ritirarono e lei li rimpiazzò con un nipote e un fratello; un’emergenza, presa però dopo le firme, un azzardo, un’irregolarità, ma non aveva scelta. Il Comune non si era opposto, il consiglio elettorale di Bormio sì; Silvestri andò in prescrizione al Tar di Milano e fu riammessa. Life coach, junghiana, lacaniana, i suoi modelli: Edith Stein, Tina Anselmi, Angela Merkel.