Il caso

Alla Torelli l'anno scolastico inizia con una protesta contro le classi pollaio

Questa mattina la manifestazione davanti alla scuola con i ragazzi che non entrano in aula la prima ora.

Alla Torelli l'anno scolastico inizia con una protesta contro le classi pollaio
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Inizio dell'anno scolastico con protesta. Questa mattina, lunedì 13 settembre 2021, al suono della prima campanella 78 alunni delle classi seconde della media Torelli non si sono presentati in classe, entrando soltanto alla seconda ora, alle 8.50. Alla base di questo insolito sit-in c'è la protesta contro le cosiddette classi pollaio. A manifestare fuori dalla scuola sono stati i rappresentanti dei genitori dei ragazzini delle classi ex prime medie (ora con l'anno scolastico 2021-2022 – seconde medie).

L'anno scolastico comincia con una classe in meno

Per carenza di organico le seconde medie sono passate da 4 a 3 sezioni con un numero di 25/26 alunni per classe, tra cui alcuni disabili con gravi patologie, ragazzi dislessici e altre situazioni da tenere particolarmente monitorate.

“E’ chiaro che svolgere attività di insegnamento in un’aula sovraffollata comporta necessariamente una qualità più bassa della stessa, cui corrisponde un livello di apprendimento più ridotto da parte degli alunni – hanno spiegato il gruppo di genitori - Quando, poi, nella classe sono presenti ragazzi portatori di handicap (come nel caso di specie), la situazione può divenire seriamente complicata. Secondo la legge le classi in cui vi sono dei disabili non devono avere più di 20 alunni. I Giudici Amministrativi hanno già più volte censurato il comportamento dell’Amministrazione Scolastica”.

La sezione D smembrata e i ragazzini divisi nelle altre classi

A farne maggiormente le spese sono, secondo mamme e papà, gli ex primini della sezione D, gli alunni della quale sono stati suddivisi nelle sezioni A, B e C. “E' brutto vedere che quella classe è stata smembrata, perché si era creata un'unità e quel processo di continuità relazionale è stato interrotto”. Il problema alla base di tutto è la mancanza di professori, così come hanno puntualizzato i manifestanti. Che hanno precisato di non avere alcuna rimostranza nei confronti della dirigente scolastica, Raffella Giana, comprendendo che la stessa ha dovuto ricorrere a questa soluzione per la mancanza di risorse.

“Oltretutto una delle classi seconde dovrà far lezione in biblioteca – hanno precisato – Mentre un'altra è priva di lavagna interattiva multimediale”. Nel pomeriggio, presso l'Ufficio scolastico provinciale, è prevista la riunione della Conferenza dei servizi per fare il punto su questa delicata situazione.

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