Da Sondrio la condanna dell’aggressione fascista avvenuta contro la sede della Cgil nazionale
In 150 nella mattinata di oggi, domenica 10 ottobre 2021, hanno paretcipato al presidio davanti alla Camera del Lavoro dell CGIL provinciale.
Questa mattina la Camera del lavoro di Sondrio è stata aperta per respingere e condannare l’aggressione di stampo fascista avvenuta ieri contro la sede della Cgil nazionale.
Manifestazione presso la camera del Lavoro a Sondrio
Ben 150 persone si sono ritrovate questa mattina per esprimere la propria loro solidarietà e vicinanza alla Cgil e per condannare tutti insieme i fatti accaduti ieri a Roma, dove un gruppo di estremisti ha assaltato la sede nazionale del sindacato. - Si legge nalla nota stampa diffusa oggi dalla CGIL provinciale. Nella Camera del lavoro di Sondrio è stato trasmesso, come in tutta Italia, l'intervento del segretario generale Maurizio Landini.
Erano presenti delegazioni di Cisl, Uil, Acli e Anpi, di tutti i partiti del centrosinistra e della sinistra, i vertici dell'Inail e dell'Ordine dei medici e tanti esponenti del mondo del volontariato e dell'associazionismo.
Sono arrivate manifestazioni di solidarietà anche da Società operaia Chiavenna, Arci e Movimento federalista europeo.
Sabato a Roma
Il segretario provinciale Guglielmo Zamboni spiega:
«Da lunedì lavoreremo per la riuscita della manifestazione di sabato prossimo a Roma, per creare una forte risposta democratica . Abbiamo voluto rispondere immediatamente: abbiamo aperto le Camere del lavoro per pretendere risposte. Le associazioni che sabato hanno guidato l'attacco squadrista alla sede nazionale della Cgil sono fuori legge, quindi non chiediamo solo che siano condannate, devono essere sciolte perché sono anticostituzionali. Un attacco al sindacato è un attacco a chi il sindacato rappresenta, alla vigilia di importanti riforme per le quali il sindacato ha presentato piattaforme rivendicative atte a dare le risposte che servono a lavoratori e cittadini. Un attacco ora è eversivo per gli equilibri democratici e sociali del Paese».
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