Sondrio, venerdì 3 dicembre 2021 la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
Tema di quest'anno è "Leadership e partecipazione delle persone con disabilità rispetto a un mondo post-covid 19 inclusivo, accessibile e sostenibile”
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata proclamata nel 1981 dall’ONU il 3 dicembre di ogni anno con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità nel mondo.
Mondo post-covid 19
Il tema del 2021 è: “Leadership and participation of persons with disabilities toward an inclusive, accessible and sustainable post-COVID-19 world.” (Leadership e partecipazione delle persone con disabilità rispetto a un mondo post-covid 19 inclusivo, accessibile e sostenibile”), richiama la partecipazione delle persone con disabilità da riaffermare con maggiore forza ai tempi di un post-covid di cui non si vede ancora la fine.
A Sondrio
Questo venerdì 3 dicembre 2021, si celebrerà a Sondrio con un Convegno (allegati il programma e la locandina), la Giornata Internazionale delle persone con disabilità.
Un importante appuntamento promosso da ANMIC Sondrio - Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili - con il patrocinio della Prefettura di Sondrio, Provincia di Sondrio, Comune di Sondrio e Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio.
Nella Sala della Provincia, anche in diretta streaming sul canale You Tube dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, alla presenza del Prefetto dottor Salvatore Pasquariello, del Presidente provinciale di ANMIC Sondrio Gerardo Moretti, delle autorità locali, delle Associazioni di categoria e di esperti, si affronteranno i temi legati alla disabilità e alle prospettive sul nostro territorio. Dall’inclusione sociale e lavorativa, alle forme di sostegno, alla progettazione di una città più accogliente e accessibile, alle modalità e agli strumenti di confronto istituzionale.
Inclusione
L’inclusione scolastica è uno dei capisaldi dei diritti delle persone con disabilità, una modalità che ci distingue in Europa e nel mondo per la legislazione, tra le più avanzate, che rende la scuola ‘palestra per tutti’ per acquisire sensibilità nei confronti delle persone più fragili.
Il 2021 sarà probabilmente ricordato come il secondo anno della pandemia.
Vale la pena ricordare quest’anno anche per l’anniversario di 50 anni di inclusione scolastica delle persone con disabilità. Processo che ha visto allora una partenza coraggiosa e innovativa che permetteva agli alunni con disabilità di frequentare le scuole comuni, quelle di tutti. Infatti, Il 30 marzo 1971 è entrata in vigore la Legge n.118 con la quale ha preso avvio il processo d’integrazione che, oggi dopo cinquant’anni, giunge al traguardo dell’inclusione sociale delle persone con disabilità e degli studenti con ogni tipo di disabilità. La 118 indicava che l’istruzione dell'obbligo doveva avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvi i casi in cui i soggetti siano “troppo gravi”: L’inclusione scolastica è stata ulteriormente sistematizzata dalla legge quadro 104/92 e da successivi interventi anche a livello regionale.
Naturalmente si lavora bene sul piano inclusivo solo se il gruppo docente lavora in stretta partecipazione, quando tutti gli insegnati della classe collaborano con la consapevolezza che l’allievo con disabilità appartiene a tutti gli insegnanti, che è un alunno di tutti e non solo dell’insegnante di sostegno. Il tema centrale è inoltre quello della qualificazione del docente di sostegno e delle altre due figure che accompagnano oggi l’inclusione scolastica: l’assistente alla comunicazione e l’assistente alla persona, dedicati proprio a quei disabili più gravi che hanno bisogno di un maggiore sforzo di accompagnamento per rimanere in classe insieme agli altri.
Il problema della competenza dei docenti è un tema reale e rimane la grande sfida che si deve compiere per assicurare l’inclusione.