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Tito Boeri a Palazzo De Simoni illustra i temi del suo volume "Sì vax"

Si tratta di un dialogo immaginario tra un pragmatico e un "non so".

Tito Boeri a Palazzo De Simoni illustra i temi del suo volume "Sì vax"
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A Palazzo De Simoni il 21 dicembre è arrivato Tito Boeri, docente di economia, anche comportamentale, all’università Bocconi, giornalista di Sole 24 ore, Stampa, Repubblica, autore del libro ‘Sì vax’ con il collega Antonio Spilimbergo. Si tratta di un dialogo immaginario tra un pragmatico e un ‘non so’, che si rispettano. Focus su paure del vaccino, ragioni, errori, rischi che si rincorrono rinviando le decisioni, pro e contro l’obbligo vaccinale, in nome del pragmatismo, non dell’ideologia. Pensiamo, dice Boeri, "che possa essere strumento utile a convincere i 6 milioni di persone in Italia anche ancora mancano all’appello; in quanto economisti, abbiamo vantaggi, su essi è costruito il libro dalla funzione educativa, di conoscere statistiche, dati. Il primo errore che si fa è guardare i numeri assoluti senza rapportarli alla popolazione a rischio e alla loro composizione; la reticenza del Governo a non fornire dati, ha alimentato la propaganda no vax. L’obbligo vaccinale è impossibile, meglio usare la leva di allargare i campi in cui l’obbligo è esteso".

Analisi

Gli autori esaminano il meccanismo psicologico che porta le persone a non vaccinarsi, ad aspettare; sono l’incertezza, la paura, che è legittima, di farlo pur stando bene; dubbi sulla fretta della ricerca, la credenza diffusa di una sperimentazione frettolosa nel prepararlo. I non so dopo aver trovato giustificazioni pseudo razionali, cercano conferme, solidarietà in forme di propaganda, come la Commissione Dupre, il Think tank no pass guidato da esperti di comunicazione, Ugo Mattei, Massimo Cacciari, Carlo Freccero, che intende tutelare la libertà e i diritti umani riflettendo sui temi di dubbio e precauzione. "Ogni scelta comporta rischi, occorre fare quella che ne ha meno; abbiamo analizzato il mercato dei vaccini, la liberalizzazione, profitti, brevetti. Pensiamo sia stato un errore che i governi dei Paesi avanzati non abbiano pensato alla vaccinazione di massa, almeno il 70%, e stanziare soldi per i Paesi poveri; un costo di 50 miliardi di euro, mentre esporsi a nuove varianti porterebbe il Pil mondiale a calare del 5%, con una perdita di 4 mila e 500 miliardi, causa misure di contenimento. Riteniamo importante l’azione di ciascuno di noi, di più quella dei medici di base".

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