Villa di Tirano

"La stazione elettrica danneggia agricoltura e turismo"

Giovedì sera incontro pubblico in auditorium.

"La stazione elettrica danneggia agricoltura e turismo"
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L’architetto Fulvio Santarossa di Villa di Tirano ha preso una posizione netta dopo il piano razionalizzazione linee elettriche presentato da Terna. "Venuto a conoscenza del progetto di razionalizzazione Valtellina (fase B) promosso da Terna mi sono interessato, cercando di capire il significato del progetto. Quindi il mio obiettivo è stato di capire se il progetto era rivolto a ridurre la rete elettrica della Media Valtellina in termini più razionali di quello che attualmente è, oppure se il progetto era rivolto a giustificare un’azione a scopo difensivo giacché l’azione poteva essere ritenuta inaccettabile. Per adesso mi sono reso conto che il progetto prevede la realizzazione di una mega stazione elettrica da 80.000 mq, tra area recintata e non (detta in campi da calcio, stiamo parlando di circa 11 campi); sul totale di 1.100.000 mq che misura la piana di Villa, vuol dire che in un colpo ne viene consumata il 7.3%. La realizzazione della stazione prevede la costruzione di diversi capannoni, più tutta una serie di manufatti fuori terra, il tutto recintato con una barriera di cemento armato alta 2.5 metri. Il fabbricato maggiore misura 123 m di lunghezza, 20.8 di larghezza e ben 16 m (equivalente di una casa di 5 piani!) di altezza; una dimensione di tutto rispetto, tenendo conto che le norme comunali prevedono altezze medie negli insediamenti artigianali di 10 m con altezze massime di 12. A completamento della stazione sono previsti nuovi tralicci, anche questi di dimensioni rilevanti".

Analisi

"Sicuramente è un progetto che va approfondito anche se a primo acchito sembra preparato e "calato dall’alto" senza tenere conto della realtà locale: non tiene conto del progetto di razionalizzazione e chiusura dei passaggi a livello, infatti prevede l’accesso dalla statale in corrispondenza del passaggio a livello di via Beltramelli; non tiene conto della morfologia del territorio; inoltre, sembra un’opera piazzata lì senza tanti se né ma, senza neanche ben aver cercato alternative con un adeguato studio di fattibilità. Si va ad invadere un territorio attualmente intonso e legato all’agricoltura, tant’è che il Piano Provinciale lo identifica come "ambito agricolo strategico"; senza nemmeno riflettere che lì vicino già un’area è stata interessata dalla nuova tangenziale, creando tantissimi spazi residuali".

Riflessioni e serata

Infine: "Penso che la realizzazione della Stazione Elettrica nella piana di Villa alla località Chiari, comprometterebbe irreparabilmente non solo il territorio occupato, ma tutto il contesto limitrofo. Penso che non troveremo più le famiglie a fare le passeggiate; penso che i valori paesaggistici verrebbero irreparabilmente compromessi, penso che, a questo punto, converrebbe chiudere, in questo tratto, il Sentiero Valtellina; e non pretendere più di andare avanti a sviluppare questo tipo di turismo. Spesso vengono espressi concetti in termini generali sul nuovo approccio "green" dello sviluppo dei territori montani, è importante che questi concetti vengano declinati esecutivamente con una progettualità adeguata, questo progetto per certi aspetti non sembra essere poi così adeguato". Giovedì sera, 30 dicembre, alle 20.30 in auditorium a Villa Santarossa ha promosso un incontro pubblico dedicato a questo tema.

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