Emergenza coronavirus al Morelli: stop agli interventi non urgenti e alle visite ai pazienti
Continua ad aumentare il numero di pazienti Covid: ieri erano 93.
La situazione è in deciso peggioramento all'Ospedale Morelli di Sondalo dove i nuovi ricoveri per covid-19 si susseguono al ritmo di una decina al giorno. Tanto che Asst Valtellina e Alto Lario ha deciso di riorganizzare l'attività ospedaliera: sono garantiti soltanto gli interventi urgenti e quelli di natura oncologica.
Non sono inoltre consentite le visite ai degenti ricoverati, con la sola eccezione dei pazienti terminali o estremamente fragili.
Aumentano i malati
Se ne sono registrati 41 dal 7 gennaio scorso e oggi i pazienti in cura sono 93, fra cui due in gravi condizioni per i quali sono stati attivati posti in emergenza in attesa del trasporto presso i centri accreditati di fuori provincia con Terapia intensiva covid-19. Un paziente era stato trasferito ieri.
Il progressivo aumento dei malati covid-19, un trend che presumibilmente si confermerà anche nei prossimi giorni, fino a tutta la prossima settimana, richiede la presenza di medici e infermieri che, come già successo nelle precedenti ondate, sono stati trasferiti dall'Ospedale di Sondrio e dalle altre specialità presenti a Sondalo.
Attualmente sono tre i piani del primo padiglione dedicati, oltre all'Obi, l'Osservazione breve intensiva, del quarto, e l'Azienda è pronta a riconvertire altri reparti se i numeri dei ricoverati lo rendessero necessario.
Vaccinazione è l'arma più potente
"Questo peggioramento - spiega il direttore generale Tommaso Saporito - era purtroppo atteso e nelle scorse settimane ci siamo adeguatamente preparati per riorganizzare i servizi e le attività allo scopo di potenziare le risorse dedicate per contrastare questa nuova ondata.
Ringrazio il personale che si è reso disponibile dimostrando grande senso di responsabilità. Come sistema sanitario chiediamo la collaborazione dei cittadini per superare questo momento difficile.
La vaccinazione è l'arma più potente che abbiamo per contrastare il coronavirus, auspico che chi non l'ha ancora fatto decida di vaccinarsi e accompagni i propri figli. È inoltre fondamentale procedere con la terza dose entro i tempi indicati, senza indugio, e raccomandiamo di rispettare le misure di sicurezza".
L'impegno dell'Asst è massimo anche sul fronte della campagna vaccinale: l'obiettivo è quello di vaccinare il maggior numero di persone possibili per frenare la diffusione del coronavirus: nei centri vaccinali vengono somministrate seconde e terze dosi a pieno ritmo per completare il ciclo vaccinale e aumentare la copertura e, in particolare, a partire dal 7 gennaio è cresciuta la richiesta di prime dosi. Sono 306 quelle inoculate negli ultimi tre giorni: cento al giorno contro cento alla settimana, come avveniva nei mesi scorsi. Per quanto riguarda le prime dosi, il centro vaccinale è il luogo di somministrazione del vaccino e non delle discussioni sull'obbligo vaccinale che, se protratte, potrebbero essere causa di disagi per gli altri utenti in attesa, com'è avvenuto in alcuni casi in questi giorni. Si confida quindi nella piena collaborazione di chi prenota la prima dose.