Antonio Spadaro presenta il volume “Fiamma nella notte”
Viaggio, frontiera, ring, germoglio, cose, logos, pandemia
. Queste le parole attorno a cui ruota “Fiamma nella notte. Sette parole per immaginare il futuro”, il nuovo libro di Padre Antonio Spadaro, teologo, critico letterario e direttore di “La Civiltà Cattolica”.
Il volume è stato presentato ieri sera all’interno della rassegna letteraria nata dalla collaborazione fra Ufficio Scolastico Territoriale e Fondazione Credito Valtellinese – Gruppo Crédit Agricole Italia. A dialogare con l’autore, ospiti illustri: presenti infatti anche Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio e Ordinario di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre, e Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo. L’incontro, svoltosi online, è stato moderato da MarcoTognini, dottorando di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano.
Attuale
A dare il benvenuto è stato, come di consueto, il Dirigente UST, Fabio Molinari:
«Sono contento di accogliere gli ospiti che parleranno di questo splendido volume e sono grato ad Antonio Spadaro per il suo tempo. In questi giorni non possiamo che avere in mente il tema della pace e il timore della guerra; li ritroviamo anche nel libro, soprattutto laddove viene analizzato il termine “frontiera”, estremamente attuale. Un ringraziamento va poi alla Fondazione Credito Valtellinese – Crédit Agricole che ci sostiene sempre e un saluto particolare lo rivolgo al Prefetto Pasquariello, speriamo che anche da Varese possa continuare a intervenire nelle nostre iniziative».
Nuove letture sul mondo
«Abbiamo voluto sostenere questo progetto – ha aggiunto la Direttrice della Fondazione, Valeria Duico - per fornire approfondimenti e nuove letture sul mondo, soprattutto alla luce dei problemi odierni che ci troviamo ad affrontare. Ci siamo all’improvviso svegliati nel bel mezzo di una guerra che ci chiama a riflettere sui ruoli che ciascuno di noi dovrà assumere nel futuro. Credo che il volume possa essere un’occasione speciale per riflettere sul tema; rinnovo il mio ringraziamento a tutti i presenti e ai relatori».
Parole molto sentite poi quelle del Prefetto Salvatore Pasquariello, fresco di nomina alla prefettura di Varese: «Ci tengo a ringraziare gli organizzatori e i relatori. Se vado via da Sondrio più ricco di sentimenti e conoscenza, lo devo anche a voi, che mi avete offerto tante occasioni per leggere e approfondire con iniziative come questa. Il nuovo libro di Padre Spadaro si sofferma su sette parole e ci accompagna in un viaggio letterario, ma anche teologico che attraversa varie culture, da quella cinese a quella americana. Proprio la dimensione del viaggio è centrale, in particolare coi confronti fra i viaggiatori mitici, da Ulisse ad Enea fino ad Abramo. Anche io sono pronto ad intraprendere un nuovo viaggio, ma non voglio dire a quale viaggiatore mi sento più affine».
Dopo i saluti istituzionali, Padre Antonio Spadaro è entrato nel vivo del suo libro, raccontandone innanzitutto la genesi e le motivazioni.
Parole
«Questo libro è dedicato ai miei genitori che mi hanno insegnato le parole; esse ci aiutano a conoscere il mondo e a nominarlo. In quali contesti le parole prendono forma e significato?
Nella poesia assolvono una funzione determinante, in quanto assumono un ruolo preciso e assolutamente necessario, insostituibile. Su questa linea mi pare di aver cercato di individuare parole che siano importanti oggi e per il futuro. Il futuro è sempre incerto, ma la prospettiva con cui rivolgersi ad esso, adottata in questo libro, è quella della possibilità; Emily Dickinson scriveva “I dwell in possibility”, io abito la possibilità, che è diversa dalla probabilità, e va intesa nel senso di una disposizione ampia che non tragga conclusioni solo da quello che è accaduto in passato ma si apra verso ciò che può accadere.
I vocaboli scelti vogliono essere una sorta di guida, sia per recuperare un profondo senso della parola, sia per assumere prospettive che ci possano aiutare a vivere meglio le sfide dell’attualità. Mi piacerebbe distinguere tra parole che trattiamo come farfalle infilzate dentro un museo e parole conchiglia, che trasmettono invece significato come il suono del mare.
Ho l’augurio che quest’ultimo tipo di parole possa essere il più fecondo. Ci terrei poi a dire una cosa, in riferimento ad alcune polemiche degli ultimi giorni: mai come oggi, credo sia necessario invitare a leggere i grandi autori della cultura russa.
In questo momento storico preciso, spero che questo libro possa essere anche uno stimolo affinché ognuno di noi, ogni lettore, possa trovare le proprie parole per il futuro».
“Fiamma nella notte”
A prendere la parola è stato poi il Professor Marco Impagliazzo:
«Mi piacerebbe iniziare con Nanni Moretti, che nel film Palombella Rossa dice: “Ma come parli? Le parole sono importanti!”. Il tema delle parole è quanto mai attuale, anche durante la pandemia siamo stati costretti a riflettere sulla sostanza delle cose e delle parole. “Fiamma nella notte” dimostra il coraggio dell’immaginazione, tramite parole che sappiano immaginare il domani.
Papa Francesco definisce questo periodo come un periodo in cui “ricominciare”, che indica un senso ampio in cui c’è spazio per l’immaginazione. Il titolo del volume può essere interpretato dai credenti come la Parola di Dio che illumina il cammino di ogni giorno, e anche quei nuovi cammini di pace che siamo chiamati ad aprire oggi.
In questo libro è anche sottolineata l’ambivalenza della parola guerra, riferita ai cosiddetti “poeti sociali”, così come li ha definiti Papa Francesco, che lottano per la pace e la libertà.
Il tema dell’uomo del sottosuolo, di derivazione dostoevskiana, individua poi una condizione umana che perde la sua identità spirituale nell’oscurità, un tema da approfondire per comprendere meglio le tante dinamiche sociali che coinvolgono coloro che sono emarginati nelle nostre società.
Tutti questi spunti rimandano alla forza della poesia e dell’immaginazione, possibile anche nelle fitte tenebre di queste ore; mentre stavamo uscendo dalla notte pandemica, ci siamo trovati in una nuova notte forse ancora più scura. Sono grato a Spadaro per averci guidato a vedere oltre, verso quel futuro che è sempre difficile da individuare».
Importante viatico
Numerosi anche gli spunti offerti poi da Andrea Abodi:
«Il Credito Sportivo si è da qualche tempo impegnato nella divulgazione della lettura.
Nel corso del tempo abbiamo promosso una serie di attività, tra cui anche la presentazione di libri associandole ad un club del libro e ad uno scambio del libro. Un tempo sembrava che il “futuro potesse sembrare migliore”, mentre gli ultimi anni sono stati tanto difficili da obbligarci a pensare che il futuro possa essere pensato solamente in termini negativi.
Per dare alle parole il giusto significato, occorre distinguerle, senza imprigionarle nella sola eloquenza e senza nemmeno tradirne o piegarne il significato.
Questo libro può essere un importante viatico in quella notte senza stelle che ci sembra di attraversare. Le parole individuate da Spadaro, anche nel numero, sembrano richiamare i doni dello spirito e a me sembra abbiano il comune denominatore della vita: sono fattori ed elementi che in parte sono raccolti nel concetto stesso di “frontiera”, in un confronto quotidiano con la vita e con gli altri.
La parola “germoglio” a me sembra il presupposto di tutto, come origine della vita che va tutelata e valorizzata proprio nel momento in cui ci si affaccia sul mondo.
Ho la speranza che la “fiamma nella notte” possa rappresentare più che il bagliore notturno della guerra, la fiaccola di una speranza. Se dovessi permettermi di aggiungere una parola, per fare 7+1, aggiungerei “insieme”, in quanto credo che la collaborazione sia il presupposto per il raggiungimento di ogni obiettivo».
È possibile rivedere la diretta dal seguente link: https://youtu.be/IOLE3SZbPsI