L'analisi

Agriturismi pronti alla Pasqua, ma preoccupano Covid e tensioni internazionali

Cerasa: “Prenotazioni in ritardo, negli anni pre-covid le strutture erano quasi al completo”.

Agriturismi pronti alla Pasqua,  ma preoccupano Covid e tensioni internazionali
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Agriturismi pronti ai ponti di Pasqua e ai weekend di primavera che risvegliano la voglia di passeggiate e gite fuori porta, ma all’insegna delle prenotazioni last-minute.

Agriturismi pronti alla Pasqua, ma c'è preoccupazione

La conferma arriva da Angelo Cerasa, presidente di Terranostra Sondrio (l’associazione che riunisce gli agriturismi in seno a Coldiretti e Campagna Amica)

“Vero - afferma -  le prenotazioni vanno piuttosto a rilento ed è un segno dei tempi. Le tensioni internazionali e la ripresa dei contagi stanno dilatando i tempi, negli anni precedenti alla pandemia a meno di un mese dalla Pasqua molte strutture erano ormai al completo. Ma sicuramente c’è voglia di ripresa: con l’allentamento delle misure restrittive, anche gli agriturismi di Valtellina e Valchiavenna sono al lavoro per i ponti di Pasqua e primavera che, con il risveglio della natura è una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della vacanza in campagna con le piante fiorite e le montagne che si svelano nella loro bellezza. Un appuntamento atteso dagli agriturismi in provincia di Sondrio che sono pronti a ripartire dopo la pandemia e le limitazioni che, fino all’anno scorso, hanno ridotto le attività praticabili nelle strutture e la presenza dei turisti, soprattutto quelli stranieri. Servirà ancora molto per ritornare ai livelli pre-covid e adesso preoccupano anche i rincari energetici che influiscono sui costi di gestione”.

Si guarda però con un po' di fiducia alla ripresa

Si guarda in ogni caso al futuro e alla ripresa

“Nonostante tutto siamo fiduciosi - prosegue - e ci stiamo reinventando per accogliere al meglio i turisti che nelle nostre strutture potranno trovare ampi spazi per stare a tavola in mezzo al verde, immersi in un paesaggio montano unico tra vigneti, meleti, muretti a secco e alpeggi. Sicuramente in questo momento non aiutano i costanti rincari, spinti anche dal conflitto ucraino, che avranno ripercussioni su tutti i costi di gestione delle strutture. Ma la gente ha voglia di uscire e tornare nelle nostre splendide valli anche per regalarsi qualche momento sereno”.

Italia leader del turismo rurale

L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale e può contare su 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola negli agriturismi. Tuttavia, nel 2021 le aziende hanno perso ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, e ci auguriamo che adesso possa essere davvero il momento di ripartire, sebbene di certo gli aumenti dei costi di gestione non aiutino. Nell’ultimo anno si è però registrata una tendenza alla riscoperta dei piccoli borghi che ci auguriamo possa portare sempre più persone a visitare le strutture in provincia di Sonsrio, dove si possono ammirare fantastici paesaggi, riscoprire le tradizioni del territorio e gustare i piatti tipici della cucina valtellinese e chiavennasca, dai pizzoccheri ai chiscioi, alla bresaola, ai formaggi più identitai come Bitto, Casera e Scimudin, fino ad autentiche rarità come il violino di capra prodotto in Val Chiavenna.

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